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17 Dicembre 2025
18:30

Avatar Fuoco e Cenere si è ispirato a Stromboli per Pandora: il vulcano siciliano tra i più attivi al mondo

Stromboli diventa Pandora nel nuovo film ”Avatar: Fuoco e Cenere”, in uscita oggi al cinema. Vediamo le caratteristiche principali di questo vulcano attivo situato tra le Isole Eolie, tra i più famosi al mondo per la sua attività eruttiva persistente.

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Avatar Fuoco e Cenere si è ispirato a Stromboli per Pandora: il vulcano siciliano tra i più attivi al mondo
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Credit Avatar: Disney Press Kit

Il vulcano italiano Stromboli finisce sul grande schermo: tra le fonti d'ispirazione del nuovo film Avatar: Fuoco e Cenere” in uscita al cinema oggi, mercoledì 17 dicembrec'è infatti anche il vulcano attivo delle Isole Eolie, scelto come modello visivo per i nuovi territori del pianeta Pandora.

L'isola vulcanica, in particolare, è stata utilizzata per rappresentare la tribù degli Ash (cenere), che abitano uno dei territori più ostili del pianeta di Avatar. Secondo quanto confermato dallo stesso regista James Cameron, le riprese dello Stromboli sarebbero state fondamentali per ridurre al minimo indispensabile la CGI (Computer-Generated Imagery), ovvero l'immagine generata al computer per realizzare gli effetti visivi.

Le caratteristiche del vulcano, dalle colate di lava fino all'attività eruttiva persistente, hanno infatti rappresentato il materiale ideale per l'ambientazione. Questo terzo capitolo di Avatar, che ha tratto ispirazione anche da altri paesaggi in Nuova Zelanda e Cina, sarà poi seguito da altri 2 film, in arrivo nei prossimi anni.

Ecco cosa sapere su questo vulcano attivo e sulla sua attività eruttiva, costantemente monitorata.

La Sciara del Fuoco, uno degli scenari di Avatar 3 – Fuoco e Cenere

Nel trailer rilasciato da 20th Century è fin da subito riconoscibile la Sciara del Fuoco, ovvero una ripida depressione situata sul fianco nord-occidentale dello Stromboli e caratterizzata da una forma a “ferro di cavallo”. Formatasi circa 5.000 anni fa a seguito di una frana, la Sciara del Fuoco discende fino a circa 1.700 metri al di sotto del livello del mare.

È proprio sulla Sciara del Fuoco che si accumulano la maggior parte dei prodotti vulcanici emessi dai crateri sommitali durante le eruzioni; nel caso di attività effusive più intense, sul versante possono formarsi colate di lava che discendono verso il mare.

In sostanza, oggi la Sciara del Fuoco costituisce il versante attivo di quello che viene definito lo “Stromboli attuale”.

La formazione del vulcano Stromboli

Dal punto di vista geologico, lo Stromboli si è originato in seguito alla subduzione della Placca Ionica al di sotto di quella Calabra: gli esperti ritengono che, oltre un milione di anni fa, fosse un vulcano sottomarino, mentre l'attività visibile più recente risale a 200.000 anni fa, con il cosiddetto Strombolicchio. Oggi di questo primo vulcano non resta che il “neck vulcanico”, ovvero una porzione di magma solidificata all'interno del condotto vulcanico, che si presenta come uno scoglio alto 49 metri e distante circa 2 km dall'isola principale.

L'isola di Stromboli, invece, risale a circa 100.000 anni fa: complessivamente, la storia del vulcano viene suddivisa in 8 periodi, in ciascuno dei quali l'edificio vulcanico si è in parte demolito e in parte ricostruito, fino a raggiungere la forma attuale. Quello che vediamo oggi, quindi, è il risultato dell'ultimo ciclo eruttivo, avvenuto all'incirca 5.000 anni fa.

L'attività eruttiva dello Stromboli che ha affascinato James Cameron

Lo Stromboli è uno dei vulcani più attivi del mondo, con la sua attività eruttiva “persistente” che, non a caso, è stata ribattezzata “attività stromboliana”: oggi questo termine viene utilizzato per descrivere anche gli altri vulcani, nel caso di eruzioni di intensità e durata piuttosto contenute (i cosiddetti “sbuffi”).

Generalmente, tra un'eruzione dello Stromboli e quella successiva trascorre una quantità di tempo ridotta, da pochi minuti fino a un massimo di alcune ore. Il materiale prodotto dalle eruzioni di intensità minore è composto principalmente da lapilli, ceneri e frammenti di lava, con la colonna eruttiva di dimensioni limitate, che raggiunge qualche decina di metri.

Può succedere, però, che il vulcano dia vita a fenomeni eruttivi più intensi rispetto alla media, che prendono il nome di parossismi. L'ultima fase parossistica importante risale al 2022, quando si venne a creare persino una piccola onda di tsunami a causa del materiale vulcanico finito in mare. Il mese di novembre 2025, invece, è stato caratterizzato da una serie di trabocchi lavici dall'area del Cratere Nord, accompagnati da una continua attività di spattering – cioè l'emissione di brandelli di lava dalla bocca del vulcano.

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