Dalle ore 19:00 di ieri mercoledì 3 luglio 2024 il vulcano Stromboli, nell'arcipelago siciliano delle isole Eolie, ha dato il via a un'attività vulcanica più intensa del normale caratterizzata dallo sviluppo di una nube di ceneri e da una colata di lava che ha percorso la Sciara del Fuoco, raggiungendo il mare. Questa notizia in realtà non arriva del tutto inattesa: proprio pochi giorni fa, il 25 giugno, la Protezione Civile aveva stabilito il passaggio dall'allerta gialla a quella arancione proprio a causa dell'aumento dell'attività vulcanica. Al momento non è noto se l'attività sia stata provocata da una valanga di detriti in quella parte del vulcano.
Stando a quanto riportato dall'ultimo comunicato stampa dell'INGV – Osservatorio Etneo, dal punto di vista tecnico a oggi è confermata la tracimazione lavica nell'area craterica a Nord dello Stromboli, che dalle 18:40 di ieri è stata interessata da un'intensa attività di spattering – cioè l‘emissione di brandelli di lava dalla bocca del vulcano. Secondo l'INGV, la tracimazione lavica sta provocando inoltre la caduta di blocchi rocciosi lungo il pendio della Sciara ed è accompagnata da un segnale sismico che dalle 15:30 si è attestato su «valori alti».
I rischi delle colate laviche intense come quella iniziata nella giornata di ieri sono legati anche alla formazione di frane che possono a loro volta innescare maremoti.
Lo Stromboli, ricordiamolo, è uno dei vulcani più attivi del mondo, tant'è che la sua attività viene definita "persistente", cioè continua nel tempo. Solitamente questa è costituita da eruzioni di intensità e durata piuttosto contenute che si susseguono nel tempo a intervalli di qualche minuto o, al più, di qualche ora. A volte però lo Stromboli può dar vita ad eruzioni più intense rispetto alla media, chiamate in gergo "parossismi", che possono includere il lancio di bombe e blocchi e colonne eruttive alte qualche chilometro. Accanto a questa tipologia di attività ne esiste anche una effusiva, con colate laviche che, nella maggior parte dei casi, sono più intense del normale e riescono a raggiungere il mare.
Ribadiamo che gli enti di riferimento da consultare in caso di bisogno sono l'INGV e la Protezione Civile.