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Quella appena compiuta dalla Cina è stata un'impresa spaziale straordinariamente importante e per certi versi storica: martedì 25 giugno per la prima volta una missione spaziale, Chang'e 6 dell'agenzia spaziale cinese, è riuscita a prelevare campioni di rocce e polveri dal lato nascosto della Luna e portarli sul pianeta Terra. La missione, lanciata il 3 maggio, il 2 giugno è atterrata nel cratere Apollo vicino al polo sud lunare e due giorni dopo ha inviato sulla Terra una capsula contenente i campioni (l'obiettivo era 2 kg) che è rientrata come previsto nel deserto della Mongolia il 25 giugno. Insomma, un pieno successo per una missione estremamente complessa e ambiziosa che mette la Cina in primo piano nell'attuale panorama dell'esplorazione spaziale, non solo quella della Luna. Ricordiamo infatti che negli ultimi anni il Paese asiatico ha piazzato anche un rover su Marte (Zhurong, atterrato nel 2021) e realizzato una stazione spaziale orbitale, e intende portare esseri umani sulla Luna nel 2030.
La capsula con i campioni lunari è stata aperta dagli scienziati dell'agenzia spaziale cinese e ora verranno inviati nei laboratori per le analisi approfondite.
Ma perché è così importante avere sulla Terra campioni del lato nascosto della Luna, e cosa si aspettano di trovare gli scienziati? Il sito di atterraggio di Chang'e 6 è di estremo interesse geologico perché si trova in un'immensa depressione da impatto, il Bacino Polo Sud-Aitken, che con i suoi 2500 km di larghezza e 6 km di profondità è uno dei più grandi crateri meteorici nell'intero Sistema Solare. Secondo gli scienziati, qui che la crosta della Luna si sarebbe formata in seguito all'affioramento (circa 2,5 miliardi di anni fa) del mantello lunare e di lave basaltiche che prima si trovavano nell'interno del nostro satellite.
L'arrivo a terra dei campioni raccolti da Chang'e 6 è dunque un'occasione unica per analizzare questi materiali con gli strumenti che abbiamo a disposizione nei laboratori più avanzati. Questo ci permetterà non solo di capire meglio come è fatta la Luna, ma anche come si è formata e qual è la sua storia. Una delle speranze, per esempio, è di comprendere perché le due facce della Luna sono molto diverse. A sua volta, comprendere meglio la Luna ci permetterà di conoscere meglio anche il nostro pianeta, perché le storie dei due corpi celesti sono legate a doppio filo sin dalle loro origini: secondo la teoria più accreditata, infatti, la Luna sarebbe nata da un violentissimo impatto subito dalla Terra primordiale con un corpo celeste (chiamato Theia) delle dimensioni di Marte.
L'interesse per questa zona della Luna non è pero solamente scientifico: è proprio nella regione attorno al polo sud lunare che si intende costruire le future basi umane lunari, in particolare con il programma Artemis della NASA. Perché il polo sud lunare? Perché qui è presente ghiaccio d'acqua in superficie, nel fondo di crateri abbastanza ripidi e profondi da non essere mai illuminati dal Sole.