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17 Ottobre 2025
16:00

Chi era Jasper Maskelyne, il mago della guerra che fece “sparire” il porto di Alessandria

Jasper Maskelyne, illusionista inglese, usò le sue abilità per camuffaggi bellici durante la Seconda Guerra Mondiale, dalla finta Alessandria alla divisione corazzata contro Rommel. Discendente di una famiglia di illusionisti, alcuni riducono il suo ruolo a semplice intrattenimento.

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Chi era Jasper Maskelyne, il mago della guerra che fece “sparire” il porto di Alessandria
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Jasper Maskelyne, Public domain, via Wikimedia Commons

L’illusionista inglese Jasper Maskelyne fu celebre in Inghilterra negli anni ‘30 del ‘900. Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, decise di arruolarsi come volontario nell’esercito per mettere a disposizione delle truppe inglesi le sue abilità di mimetizzazione e camuffamento: secondo alcune fonti, grazie a lui si compirono grandi depistaggi bellici, come nascondere il porto di Alessandria ai bombardieri tedeschi e sorprendere alle spalle l’esercito di Rommel nella battaglia di El Alamein. Altri studiosi sostengono invece che Maskelyne sia stato un semplice membro dell’esercito incaricato della creazione di oggetti di camuffamento bellico per i soldati prigionieri degli avversari e dell’intrattenimento delle truppe. Discendente di una famosa famiglia di illusionisti, morì in Kenya all’inizio degli anni ‘70, e le sue imprese rimangono avvolte nel mistero e nella curiosità.

I primi anni di attività, tra teatro e spettacoli di magia

Jasper Maskelyne nacque a Londra nel 1902 in una famiglia di artisti: sia suo padre che suo nonno erano famosi illusionisti, e il giovane Jasper si formò come artista, attore e mago nei teatri inglesi. Negli anni ‘30 prese parte a diversi spettacoli teatrali, diresse il teatro storico della sua famiglia e recitò anche nel film The Famous Illusionist del 1937, dove portò sul grande schermo un famoso trucco dove ingoiava lamette da barba. Nel 1936 pubblicò anche il libro Maskelyne's Book of Magic, nel quale condivise con dovizia di particolari alcuni suoi "tricks", tra cui giochi di carte e di prestigio, illusioni con la corda e tecniche per “leggere la mente”.

Per riuscire a progettare e mettere in campo con successo i suoi trucchi, Maskelyne dovette essere un grande esperto di ottica, meccanica, elettronica oltre che di arte pittorica e falsaria.

L’ingresso nell’esercito e “la Magic Gang”

Nel 1939, Maskelyne era un mago famoso e apprezzato e, proprio all’apice della sua carriera, decise di lasciare il palcoscenico per arruolarsi volontario nell’esercito, con l’obiettivo di mettere le sue capacità di prestigiatore e illusionista al servizio delle forze armate e dell’intelligence inglese per depistare gli avversari. Secondo alcune fonti, riuscì ad attirare l’attenzione del professor Frederick Alexander Lindemann, amico e consulente scientifico del primo ministro Winston Churchill, che prese in considerazione le sue idee e gli affidò un gruppo di lavoro – soprannominato “Magic Gang” o “Banda dei Miracoli” – formato da artisti, pittori, falegnami, ceramisti e altri artigiani che prestarono le loro capacità alla tecniche di camuffamento bellico ideate da Maskelyne.

Frequentò l’addestramento al Camouflage Development and Training Centre e, nel gennaio del 1941, salpò dall’Inghilterra diretto prima al Cairo e poi capo della Sezione sperimentale di mimetizzazione ad Abbassia: secondo le fonti favorevoli al suo reale coinvolgimento come “Mago della Guerra”, fu proprio qui che Maskelyne realizzò le imprese di camuffamento per cui è diventato famoso.

Prestò inoltre servizio anche nell’MI9, sezione dell’intelligence inglese che si occupava di assistenza ai soldati catturati, per cui il mago inventò strumenti per chiedere aiuto o fuggire in caso di cattura, come lame all’interno di pettini, mappe nascoste in piccoli oggetti, strumenti camuffati dentro mazze da cricket, e così via. Secondo alcune fonti, questo è stato il suo unico contributo certo alle forze armate inglesi durante il conflitto mondiale.

I trucchi di mimetizzazione di Maskelyne

Jasper Maskelyne
Maskelyne in Nordafrica nel 1942 – Credits: No 1 Army Film & Photographic Unit, Chetwyn (Sgt), Public domain, via Wikimedia Commons

Il “Mago della Guerra” e la sua “Banda” diedero probabilmente vita a una delle operazioni di mascheramento meglio riuscite nella storia dell’arte bellica: “nascosero” il porto di Alessandria d’Egitto, impedendo ai bombardieri italo-tedeschi di raderlo al suolo. La Magic Gang, infatti, ricreò a 10 miglia di distanza un porto finto in legno, metallo, paglia e fango e, con un gioco di specchi e luci, abbagliò gli aerei nemici per nascondere quello vero.

Dopo il successo di questa operazione, nel 1942, Maskelyne e la sua Banda misero in piedi una finta divisione corazzata con carri armati, manichini di soldati e strumenti bellici che vennero fatti avanzare contro le truppe tedesche capitanate da Erwin Rommel, detto “La Volpe del Deserto”. Il vero esercito attaccò la divisione tedesca di sorpresa durante la battaglia di El Alamein, impedendo quindi ai tedeschi di prendere controllo del Canale di Suez. La Banda si sciolse probabilmente dopo questo episodio: a testimonianza del fatto che Maskelyne ha probabilmente davvero prestato i suoi servizi come mago all’esercito, sembra che il suo nome sia stato inserito in una lista nella della Gestapo, con tanto di taglia sulla sua testa.

Nel 1944, Maskelyne ripeté poi questo “trucco” per distogliere l’attenzione dei tedeschi dallo sbarco in Normandia, facendo loro credere che sarebbe avvenuto a Calais. Secondo le fonti che invece non riconoscono il coinvolgimento di Jasper Maskelyne in queste operazioni, il mago venne sì inizialmente coinvolto, ma poi gli venne semplicemente affidato l’intrattenimento dei soldati nei momenti di riposo.

Le imprese di Jasper Maskelyne durante la guerra – vere o camuffate con la verità che siano – sono raccolte in diversi libri: il romanzo storico “La Ragazza Corvo” di Cristina Brambilla uscito nel 2023 con Mondadori, "Magic: top secret" uscito nel 1949 a firma dello stesso Maskelyne e "The war magician: the true story of Jasper Maskelyne", scritto nel 1985 da David Fisher.

Il trasferimento in Kenya e gli ultimi anni

Finita la guerra, all’inizio degli anni ‘50, Maskelyne si trasferì in Kenya: per un periodo fu direttore del Teatro Nazionale di Nairobi, come membro di spicco della comunità degli espatriati britannici. Negli anni successivi, in Kenya ci furono numerose rivolte della popolazione locale Mau Mau per l’indipendenza, e Maskelyne prestò servizio per bloccare le sovversioni. Negli anni ‘60, abbandonò definitivamente la magia: aprì una scuola guida, e morì a Nairobi nel 1973.

La sua fama, oggi, è ancora in parte avvolta nel mistero, che potrebbe essere svelato grazie ai documenti bellici della Seconda Guerra Mondiale che la Gran Bretagna ha recentemente desegretato.

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