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5 Agosto 2023
18:30

Chi ha deciso i confini del Medio Oriente? Il ruolo dell’occidente e l’accordo Sykes-Picot

Secondo molti analisti le cause dei conflitti in medio oriente sono in buona parte legate all'accordo Sykes-Picot e al modo in cui l'occidente si è spartito quei territori al termine della Prima Guerra Mondiale.

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Chi ha deciso i confini del Medio Oriente? Il ruolo dell’occidente e l’accordo Sykes-Picot
confini medio oriente

Nel 1916, un ufficiale inglese ed un francese si incontrano segretamente per spartirsi il Medio Oriente. Questo colloquio segreto definisce i nuovi confini politici alla luce del collasso dell'Impero Ottomano e determina la nascita di territori quali la Siria, il Libano e la Giordania. Ancora oggi quell'incontro è un passaggio cruciale per il susseguirsi delle vicende economiche, sociali, politiche e militari in questa parte del mondo. Ma cosa successe quell'anno?

Breve contesto storico

Andiamo indietro di oltre un secolo. Siamo nel 1916, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, e nel Medio Oriente gli arabi, supportati dagli inglesi, si ribellarono al dominio ottomano, allora schierato con Germania, Italia e Impero d’Austria.

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Carta politica del Medio Oriente nel 1914, all’inizio della Prima Guerra Mondiale. | Credit: TimeMaps

Nonostante le ostilità terminarono ufficialmente nel 1918, Inghilterra e Francia avevano già pensato a come spartirsi il mondo in caso di vittoria. Qui entrano in gioco due politici protagonisti della nostra storia, l'inglese Mark Sykes e quello francese, George Picot. Nel 1915, durante una riunione del Gabinetto di guerra a Londra il diplomatico Sykes aveva pronunciato una frase divenuta emblematica: «tirare una linea dritta fra Acre e Kirkuk». Questi luoghi dovevano rappresentare il limite settentrionale di un ipotetica colonia inglese nel medio-oriente. La linea influenza ancora oggi la geopolitica dell'area.

L'accordo Sykes-Picot

Siglato nel pieno Prima Guerra Mondiale, l’accordo Sykes-Picot stabilì le future zone di influenza e di controllo di Impero britannico e Francia sui territori mediorientali e anatolici, formalmente ancora dell’Impero ottomano. L'accordo prevedeva la spartizione di tutto il territorio compreso fra la costa orientale del Mediterraneo e la frontiera Persiana, un area di oltre 2 milioni di km2. Agli inglesi sarebbe spettata la zona meridionale, ossia l'attuale Palestina Giordania e Iraq, ai Francesi Libano e Siria.

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Una delle mappe del Medio Oriente nel carteggio tra Picot e Sykes sulla spartizione del Medio Oriente. | Credit: Royal Geographical Society

In questa parte di mondo arabi, persiani e turchi convivevano, talvolta pacificamente ma spesso in conflitto, con varie minoranze fra cui curdi, azeri, copti, ebrei, aramei e armeni. L'accordo coinvolgeva però anche altre tre nazioni:

  • Alla Russia sarebbe stato garantito il controllo su Istanbul, sui territori adiacenti allo stretto del Bosforo ed alcune province confinanti con la Russia nell’Anatolia orientale;
  • Alla Grecia fu assegnato il controllo delle coste occidentali della Turchia;
  • All’Italia spettava il Sud-ovest della Turchia.

L’accordo fu ultimato in segreto quando era ancora molto difficile prevedere chi avrebbe vinto la guerra, senza realmente tener conto delle divisioni religiose e sociali all'interno della regione. Infine, cosa quasi impensabile, non prevedeva mappe di stati con i rispettivi confini, ma soltanto “aree di influenza” che sarebbero dovute spettare a un Paese piuttosto che ad un altro.

Il risultato fu la creazione di stati disomogenei e difficili da governare con stabilità. Ad oggi è diffusa l’idea che i guai del Medio Oriente siano almeno in parte colpa dell’Occidente e dell’accordo di Sykes-Picot.

Il periodo "coloniale"

Il vuoto di potere che si crea con la fine del conflitto, nel 1918, porta al potere nazioni promosse e controllate dagli anglo-francesi minacciate da vari fattori:

  • Il desiderio d’indipendenza dei singoli popoli arabi guidati da soggetti tribali a caccia di risorse e territori da governare;
  • La creazione dello stato d'Israele tre decenni dopo, vista come un invasione del mondo arabo;
  • L'importanza strategica: la continua domanda di risorse energetiche da parte dell’Europa, portò negli anni '70 questa regione del pianeta a produrre quasi i 2/3 del petrolio mondiale.

I primi segni di instabilità iniziano nel 1919/1920 con la guerra franco-siriana. Dopo pochi mesi gli inglesi devo intervenire per terminare un rivolta in Iraq. Divenne subito chiaro che i Paesi europei “illuminati” erano forse peggio dell’Impero Ottomano appena demolito che alle popolazioni suddite aveva sempre riconosciuto una notevole autonomia. Il matrimonio di convenienza annegò in un bagno di sangue.

Nonostante l'indipendenza di molte nazioni medio-orientali avvenne tra il 1930 ed il 1940, la presenza militare e/o politica del mondo occidentale, questa volta con l'aggiunta degli Stati Uniti, non cessò. A partire dal 1948 infatti si contano almeno 6 conflitti fra Israele e Palestina e le frizioni fra i due stati non sono ancora finite. A questo vanno aggiunte le due guerre del Golfo e la disgregazione della Siria dal 2011.

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Mappa con la localizzazione di proteste e violenze fra il 2019 e 2022. | Credit: ACLED

Stime dicono che quasi un milione di persone sia deceduta a causa delle guerre nel medio-oriente a quasi 40 milioni di profughi sono stati censiti dal 2001.

Perché è fallito l'accordo?

Di fatto gli accordi di Sykes-Picot furono un fallimento dovuto a vari fattori:

  • sia Sykes che Picot erano dei politici piuttosto che dei diplomatici esperti. L’accordo Sykes-Picot era soltanto una generica dichiarazione di intenti tra Francia e Regno Unito e non aveva una visione a lungo raggio per il destino del Medio Oriente e nenchemeno alcuna considerazione degli interessi dei popoli medio-orientali;
  • la composizione religiosa, linguistica e culturale di  quelle che erano all'epoca quasi 50 milioni di persone non fu considerata affatto. Una storia che ripete gli errori fatti in Africa qualche decennio prima;
  • l’accordo fu ultimato quando era ancora in corso la Prima Guerra Mondiale (la Francia era coinvolta nella battaglia di Verdun per esempio) e quindi ancora non si sapeva chi sarebbe uscito vincitore e quali sarebbero stati gli eventuali rapporti di forza fra le nuove superpotenze.

Questa serie di incredibili errori non ha comunque ostacolato la creazione della linea Acre e Kirkuk ma, anzi, ha esasperato le tensioni già presenti sul territorio e fino ad allora attenuate dall'autorità dell'Impero Ottomano.

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