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25 Ottobre 2025
16:30

Chi ha inventato davvero la pasta, l’Italia o l’Asia?

La pasta, nella sua forma allungata di noodles (precursori dei nostri spaghetti) sarebbe stata inventata in Cina circa 4000 anni fa. Tuttavia, la pasta secca, così come la conosciamo oggi, è una creazione puramente italiana, favorita anche dal nostro clima caldo e soleggiato.

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Chi ha inventato davvero la pasta, l’Italia o l’Asia?
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Il 25 ottobre si festeggia la Giornata Mondiale della Pasta, cibo amatissimo in tutto il mondo, e da tempo si discute se questa specialità, oggi associata alla nostra cultura e alla dieta mediterranea, sia stata inventata in Italia o in Asia. Dalle fonti a nostra disposizione, sappiamo che la pasta sarebbe nata in Cina almeno 4.000 anni fa: in un sito archeologico è stata infatti ritrovata una ciotola di noodles datati ben 2000 anni prima di Cristo, mentre la pasta è giunta sulle nostre coste solo intorno all'anno 1000 dopo Cristo.

La pasta secca, però, lasciata essiccare al sole per renderla immune da muffe e batteri e declinata in diversi formati è effettivamente un’ “invenzione” italiana avvenuta dopo che, intorno al 1100 d.C., gli Arabi introdussero la pasta in Sicilia, dopo averla scoperta dai Persiani che l’avevano conosciuta, a loro volta, proprio dai cinesi. È stato invece sfatato il mito secondo cui la pasta sia stata portata in Italia da Marco Polo: si è scoperto che si tratta di una trovata di marketing a opera di una rivista americana negli anni '20 del Novecento.

La pasta nasce in Cina 4.000 anni fa

Come anticipato, la prima prova tangibile dell’esistenza della pasta arriva dalla Cina e risale a ben 4.000 anni fa: nel 2005 è stata ritrovata una vera e propria ciotola di noodles – simili ai nostri spaghetti, ma a base di riso – sigillata e capovolta, nella zona archeologica di Lajia, in Cina nordoccidentale.

La ciotola, sepolta sotto tre metri di sedimenti, è considerata il rinvenimento più antico assimilabile alla pasta così come la conosciamo oggi. Secondo quanto riportato nello studio del professor Haoyuan Lu dell'Istituto di geologia e geofisica dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, pubblicato sulla rivista Nature, l'origine della pasta sarebbe quindi asiatica, una teoria sostenuta anche da chimici archeologici americani.

L’arrivo della pasta in Italia e l'invenzione della "pasta secca"

Grazie ad alcune fonti storiche, tra cui le documentazioni del geografo arabo Muhammad-al-Idrisi, sappiamo che, dalla Cina, la pasta si diffuse poi in Giappone e in Persia, e dalla Persia arrivò in Arabia.

Furono proprio gli Arabi a portarla in Sicilia: la pasta “sbarcò” sulle coste italiane poco dopo l’anno 1.000 d.C. In questo periodo venne affinata la sua preparazione come pasta secca, anche grazie al clima caldo e soleggiato delle nostre zone Mediterranee. L'essiccazione, infatti, si diffuse rapidamente poiché rendeva il grano immune da muffe e batteri e permetteva di trasportare la pasta senza difficoltà.

A quel punto, iniziò a nascere la discussione su chi avesse inventato la pasta: se, da un lato, è vero che la sua origine risale all'Asia nella forma degli spaghetti, dall'altro è anche vero che la forma odierna di pasta secca, con diversi formati e lunghezze, è stata elaborata in Italia. Nel corso del XII secolo, poi, iniziò a diffondersi anche la pasta ripiena, considerata “comoda” e gustosa perché in grado di unire diversi ingredienti e quindi sfamare di più.

Ma la pasta trovò il suo spazio anche nella letteratura: quando Giovanni Boccaccio scrisse il Decamerone, a metà del 1300, questo alimento era già celebre e diffuso. Nella terza novella dell’ottava giornata, Calandrino e l'elitropia, si racconta del pittore Calandrino, che viene ingannato dai suoi amici, che gli raccontano dell’esistenza del paese del Bengodi in cui erano presenti squisiti maccheroni:

In una contrada, che si chiamava, Bengodi […] eravi una montagna di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra alla quale stavan genti che niuna altra cosa facevano, che fare maccheroni, e raviuoli, e cuocergli in brodo di capponi, e poi li gettavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n'haveva.

Sfatiamo il mito della pasta introdotta in Italia da Marco Polo

Per lungo tempo si è creduto che la pasta fosse stata portata in Italia dal mercante e viaggiatore Marco Polo, che la scoprì in Oriente e la introdusse nel nostro Paese alla fine del 1200.

Pur mantenendosi l’origine della pasta in Asia, si tratta di una storia inventata dagli americani per il marketing: nel 1929 apparve sul The New Macaroni Journal, magazine ufficiale della National Pasta Association statunitense, un articolo che narrava di un marinaio di nome Spaghetti, parte della ciurma di Marco Polo, che avrebbe importato in Italia la pasta dopo averla scoperta durante un suo viaggio in Asia. In realtà, secondo le ricostruzioni storiche ufficiali la pasta sarebbe arrivata nel nostro Paese già intorno al 1100 d.C., quindi ben prima rispetto a quanto riportato in questa storia.

Fonti
Asia Research News - Nature National Geographic National Geographic Gambero Rosso International American Pasta Association
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