0 risultati
video suggerito
video suggerito
27 Aprile 2023
8:30

Storia di Marco Polo, il viaggiatore veneziano che nel XIII secolo raggiunse l’Oriente

Il viaggio di Marco Polo non fu un evento unico, perché anche altri viaggiatori europei nel Medioevo raggiunsero il territorio della Cina. Marco Polo, però, contribuì a far conoscere reciprocamente Oriente e Occidente. Ripercorriamone la biografia, con le tappe salienti della sua vita.

A cura di Erminio Fonzo
65 condivisioni
Storia di Marco Polo, il viaggiatore veneziano che nel XIII secolo raggiunse l’Oriente
storia viaggi marco polo

Nel mondo antico e medievale viaggiare in Paesi sconosciuti era molto difficile, ma alcuni viaggiatori furono capaci di spostarsi su grandi distanze. Il più noto fu Marco Polo, un giovane veneziano che nel 1275 raggiunse la Cina al seguito del padre e dello zio.

Marco restò molti anni in Estremo Oriente, all’epoca dominato dall’impero mongolo, e si guadagnò la stima dell’imperatore Kublai. Dopo essere rientrato a Venezia, fu imprigionato dai genovesi. In carcere dettò i suoi ricordi a un compagno di cella, Rustichello da Pisa,  e dalla loro collaborazione nacque Il Milione, un libro che ancora oggi è considerato un capolavoro della letteratura di viaggio.

Alcuni studiosi hanno messo in discussione l’attendibilità dei racconti di Marco e ipotizzato che non fosse mai stato in Estremo Oriente, ma l’ipotesi è quasi certamente infondata. Marco Polo, del resto, continua a godere di grande popolarità sia in Italia, sia nel resto del mondo. Vediamone le tappe principali della sua vita stendendo una breve biografia.

Marco Polo in un mosaico genovese
Marco Polo in un mosaico genovese

I viaggiatori medievali

Prima di vedere nel dettaglio la vita di Marco Polo, capiamo cosa significava viaggiare ai suoi tempi. Nell’età antica e medievale era molto pericoloso, soprattutto se ci si spostava per via terrestre: si rischiava di contrarre malattie, di essere assaliti da predoni, di essere catturati da popolazioni nemiche. Inoltre, i mezzi a disposizione, come i cavalli e i cammelli, erano molto lenti.

Ciò nonostante, alcuni uomini furono capaci di percorrere lunghe distanze e raggiungere terre sconosciute. Le ragioni dei viaggi erano diverse a seconda dei casi: commerciodiffusione della religione, spirito di scoperta.

Uno dei viaggiatori europei medievali più noti fu Giovanni da Pian del Carpine, un missionario francescano che nel 1246 raggiunse Karakorum, una città sita nell’attuale Mongolia. Karakorum era la capitale dell’impero mongolo, che si estendeva su un vastissimo territorio, ma non comprendeva ancora tutta la Cina, che sarà conquistata alcuni anni dopo dal Khan (cioè imperatore) Kublai.

L'impero mongolo nel 1279, alla sua massima estensione (credit Ali Zifan)
L’impero mongolo nel 1279, alla sua massima estensione (credit Ali Zifan)

Anche nel mondo arabo emersero viaggiatori capaci di muoversi su lunghe distanze. Il più noto fu Ibn Battuta, nativo di Tangeri (Marocco), che viaggiò in quasi tutto il mondo allora conosciuto, raggiungendo anche l’Estremo Oriente. Nessuno dei viaggiatori medievali, però, ottenne la stessa notorietà di Marco Polo.

Chi era Marco Polo

Marco nacque a Venezia nel 1254. Era figlio del mercante Niccolò Polo, che nel 1260 intraprese un viaggio in Estremo Oriente insieme al fratello Matteo (Maffeo in alcune fonti), raggiungendo la corte di Kublai Khan. Nel 1269 Niccolò e Matteo tornarono a casa, incaricati dal Khan di svolgere una missione diplomatica presso il papa, ma non poterono eseguire il compito perché la sede papale era vacante, in quanto i cardinali riuniti in conclave non riuscivano a trovare un accordo. Due anni più tardi Niccolò e Matteo, stanchi di aspettare, decisero di ripartire per l’Oriente e portarono con loro Marco, appena diciassettenne.

Il viaggio verso l’Estremo Oriente

I tre viaggiatori raggiunsero via mare la città di Acri (attuale Acre, in Israele), “capitale” dell’ultimo territorio posseduto dagli europei in Terra santa. Restarono in città diversi mesi, intrattenendosi spesso con l’arcidiacono Tedaldo Visconti, un personaggio assai noto nel mondo cattolico, al quale riferirono i loro programmi di viaggio.

Poco dopo la partenza per l'Oriente vennero a sapere che il conclave aveva trovato l’accordo, eleggendo papa proprio Visconti (che assunse il nome di Gregorio X). Tornarono perciò ad Acri, dove il neoeletto pontefice affidò loro alcune lettere per il Khan e decise di farli accompagnare da due monaci domenicani.

Niccolo e Matteo Polo ricevuti da Gregorio X
Niccolo e Matteo Polo ricevuti da Gregorio X

I Polo ripartirono quindi verso l’Oriente, attraversando il percorso che oggi è noto come via della seta. Giunsero a Ormuz, nel Golfo Persico, e da lì si portarono in Asia centrale, riuscendo ad attraversare indenni le terre degli “infedeli” musulmani. Durante il tragitto, ebbero modo di entrare in contatto con nuove culture e di conoscere usanze sconosciute. In Armenia, per esempio, scoprirono che gli abitanti usavano come combustibile un liquido scuro che fuoriusciva dalla terra: il petrolio.

Il soggiorno in Cina

Quando il gruppo giunse nei territori governati dal Khan, i monaci decisero di non continuare il cammino e i Polo proseguirono da soli. I tre intraprendenti veneziani raggiunsero Karakorum e Khanbaliq (l’attuale Pechino) prima di incontrare il Khan a Xanadù (Shangdù in cinese), la città fatta costruire da Kublai come capitale estiva dell’impero. Dalla partenza da Venezia erano passati quattro anni.

I viaggi di Marco Polo. Rosso andata, verde ritorno (credit Shibo77)
I viaggi di Marco Polo. Rosso: andata. Verde: ritorno (credit Shibo77)

Iniziò così il soggiorno dei Polo in Cina, che sarebbe durato ben diciassette anni. Marco entrò nelle grazie del Khan, che, stando a quanto il viaggiatore stesso ha raccontato, si servì di lui per varie missioni ufficiali e gli affidò il governo di alcuni territori. Il giovane veneziano fece conoscere alcune usanze europee alla corte di Kublai e, nello stesso tempo, ebbe modo di familiarizzare con la cultura dei mongoli. Tra l’altro, vide per la prima volta le banconote, che in Europa erano sconosciute. Il soggiorno dei Polo, per questa ragione, contribuì ad “avvicinare” Oriente e Occidente.

Il Milione e gli ultimi anni di Marco Polo

I Polo tornarono a Venezia nel 1295. Pochi anni dopo Marco fu catturato dai genovesi, che erano in guerra con i veneziani. Alla cattura si deve la sua fama, perché in carcere ebbe per compagno di cella uno scrittore, Rustichello da Pisa, che mise per iscritto i suoi racconti di viaggio. Ne venne fuori un libro noto come Il Milione (così chiamato, probabilmente, da un soprannome di Marco), redatto originariamente in lingua franco-veneta. Il libro ebbe subito una grande fortuna, contribuendo a far conoscere in Europa le culture orientali. Marco restò in carcere per circa un anno e poi poté rientrare a Venezia, dove visse fino alla morte, sopraggiunta nel 1324.

Un'antica edizione miniata del Milione
Un’antica edizione miniata del Milione

Marco Polo è stato veramente in Cina?

Alcuni studiosi hanno messo in discussione l’autenticità delle affermazioni di Marco, ritenendo che egli non avesse mai raggiunto l’Estremo Oriente, ma avesse basato il suo racconto sulla lettura di testi arabi e persiani. L’ipotesi è motivata dalle lacune del Milione, che non menziona alcune usanze molto diffuse tra i cinesi, come la cultura del tè, la porcellana e la stampa. Inoltre, nessuna fonte mongola cita Marco o gli altri Polo, nonostante il viaggiatore sostenesse di aver avuto importanti incarichi governativi.

La maggior parte degli studiosi, però, ritiene veritiero il racconto di Marco e ha trovato motivazioni convincenti per spiegare le presunte lacune del Milione. Marco, secondo questa ipotesi, si è interessato poco delle usanze dei cinesi perché a quel tempo essi erano “poco importanti”, costituendo lo strato inferiore della popolazione, mentre l’alta società era composta dai mongoli; i testi orientali non menzionano i Polo perché la loro presenza non era considerata rilevante. È altamente probabile, quindi, che Marco abbia effettivamente raggiunto la Cina.

Marco Polo verità

L’eredità e il mito di Marco Polo

Il Milione ebbe un grande impatto sulla cultura europea e divenne una lettura imprescindibile per i viaggiatori. Il libro, per esempio, era ben noto a Cristoforo Colombo, che doveva al racconto di Marco Polo gran parte di quello che sapeva dell’Oriente. Anche la cartografia del Medioevo e della prima età moderna fu influenzata dai racconti del Milione.

Il planisfero di Fra Mauro (1450 circa), in parte realizzato sulla base dei racconti di Marco Polo
Il planisfero di Fra Mauro (1450 circa), in parte realizzato sulla base dei racconti di Marco Polo

Marco Polo, del resto, non ha mai smesso di suscitare interesse e ancora oggi è un personaggio assai popolare, come dimostra il numero di studi scientifici, libri, serie televisive e film a lui dedicati. Non si contano, inoltre, le intitolazioni al suo nome di strade, piazze, istituzioni e progetti scientifici, nonché di un asteroide e dell’aeroporto di Venezia. Il volto di Marco Polo, inoltre, compariva sulle banconote da 1000 lire emesse tra il 1982 e il 1990.

La 1000 lire con Marco Polo
La banconota da 1000 lire con il volto di Marco Polo
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views