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6 Aprile 2025
7:00

Ci sarà il salario minimo in Italia? Come funziona e dov’è stato applicato in Europa

Numerosi Paesi europei hanno approvato il salario minimo, una soglia di retribuzione minima fissata per legge per i lavoratori dipendenti, invece altri Paesi non prevedono ancora questa remunerazione. È tra questi l'Italia, dove nel 2023 è stata presentata una proposta di legge per ottenere un salario minimo di 9 euro l'ora.

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Ci sarà il salario minimo in Italia? Come funziona e dov’è stato applicato in Europa
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Nel diritto del lavoro, il salario minimo è la remunerazione minima che i datori di lavoro devono corrispondere ai propri dipendenti, sia essa calcolata su base oraria, giornaliera o mensile. I pareri sull’approvazione del salario minimo sono contrastanti: se da un lato viene vista come una legge contro le disuguaglianze sociali e per ridurre la povertà ed il lavoro irregolare, altri sostengono che rappresenti un danno per le imprese e che possa generare un aumento della disoccupazione per i lavoratori meno qualificati. In Italia, l'assenza di una legge sul salario minimo lascia la tutela retributiva affidata agli accordi sindacali. Tuttavia, nel 2023 è stata proposta una legge che introdurrebbe un salario minimo di 9 euro l'ora.

La proposta di legge sul salario minimo in Italia

Attualmente, in Italia il salario minimo è tutelato solo grazie ad accordi collettivi negoziati dalle rappresentanze sindacali, ma manca una vera e propria legge. Il 4 luglio 2023 è stata presentata una proposta di legge per introdurre il minimo salariale: l’importo proposto, di 9 euro l’ora, riguarderebbe non solo i lavoratori subordinati, ma anche i lavoratori autonomi e parasubordinati, ossia quella particolare fattispecie a metà tra lavoro autonomo e dipendente in cui si svolge un lavoro continuativo come il subordinato ma senza i vincoli della subordinazione. La soglia di 9 euro l'ora servirebbe a tutelare le fasce di lavoratori che sono vittima di lavoro irregolare o quelli meno qualificati che spesso si trovano in condizioni di sfruttamento. In Italia infatti la retribuzione dei lavoratori sono stabiliti dalla contrattazione collettiva (CCNL = Contratto collettivo nazionale lavoro). Esistono però casi in cui un imprenditore potrebbe non applicare alcun CCNL o non prenderlo in considerazione. Secondo i sostenitori del salario minimo, quest'ultimo garantirebbe una retribuzione adeguata per una vita libera e dignitosa, evitando che la contrattazione collettiva contribuisca ad aumentare le disuguaglianze sociali, abbassando i salari.

Il salario minimo in Europa

Nell’Unione Europea non esiste una legge unanime sul salario minimo, ma sono 22 su 27 i Paesi europei che hanno fissato per legge una soglia di retribuzione minima per i lavoratori. Esistono due forme di salari minimi: quelli fissati per legge, definiti statutari, e quelli concordati collettivamente attraverso accordi intersettoriali tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro.  Mentre il salario minimo definisce la minima retribuzione per un lavoratore, la contrattazione collettiva si occupa anche di negoziare i salari oltre questa soglia. I 5 Paesi europei che non hanno ancora approvato una legge sul salario minimo e che fissano salari ancora in base alla contrattazione collettiva sono: Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia. Gli altri 22 Paesi sono divisi in tre fasce a seconda dell’entità della remunerazione mensile dei lavoratori.

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Mappa dei salari minimi in Europa, 2024. Fonte: Reinisfischer

I Paesi europei che hanno approvato il salario minimo

I Paesi dell’Unione Europea che presentano un salario minimo superiore ai 1 500€ sono: Lussemburgo che è il Paese con il salario minimo nominale più elevato (2 638 euro), seguito da Irlanda (2 282 euro), Paesi Bassi (2 193 euro), Germania (2 161 euro), Belgio (2 070 euro) e Francia (1 802 euro). Da notare che del primo gruppo l’unico Paese ad avere un salario minimo al di sotto dei 2 000€ è la Francia. La seconda fascia include due Paesi con un salario minimo nazionale superiore a 1 000 euro ma inferiore a 1 500 euro al mese: sono Slovenia e Spagna. Infine una terza fascia include i Paesi con un salario minimo nazionale inferiore a 1 000 euro: questi Paesi sono Cipro, Portogallo, Malta, Lituania, Grecia, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Lettonia, Romania, Ungheria e Bulgaria. Se guardiamo poi ai Paesi candidati ad entrare nell’Unione Europea, la Turchia è il Paese con la retribuzione minima più alta, pari a 708 euro.

Salario minimo e potere d'acquisto

Se si considera il potere d’acquisto, invece del solo valore nominale di un salario, la classifica europea sul salario minimo cambia. Il PPS (Purchasing Power Standard), una moneta artificiale creata da Eurostat, tiene conto delle differenze di prezzo tra i Paesi dell’UE, offrendo un confronto più equo rispetto al valore nominale, che non considera il costo della vita, che può variare notevolmente da un Paese all’altro. In base al PPS, la Germania (1 992) supera il Lussemburgo, che ha il salario minimo nominale più alto, mentre l'Estonia (878) presenta il salario minimo più basso.

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