Più del 70% della superficie terrestre è coperta da acqua: ma come apparirebbe il nostro pianeta se questa scomparisse? A dare una risposta ci ha pensato la NASA che, con un modello ad hoc, illustra la progressiva scomparsa degli oceani e l'emersione di valli, vulcani e catene montuose che sono oggi sottomarine.
Per realizzare questa mappa (la cui scala verticale è esagerata di 60 volte) è stato necessario integrare dati topografici con dati batimetrici, rappresentando in grigio l'attuale terraferma e con toni di marrone le nuove aree emerse, dove i colori più scuri sono associati a una maggiore profondità.
La prima cosa che salta all'occhio è che, non appena il livello del mare si abbassa di qualche centinaio di metri, iniziano a vedersi dei ponti di terra tra i continenti, come ad esempio quello tra Canada, Groenlandia e Nord Europa, oppure tra i vari arcipelaghi del sud-est asiatico. Tra l'altro, alcuni di questi ponti furono utilizzati in passato dai nostri antenati per migrare da un continente all'altro. Queste le parole dell'astronomo James O'Donoghue:
Quando si è verificata l'ultima era glaciale, molta acqua degli oceani è stata bloccata sotto forma di ghiaccio ai poli del pianeta. Ecco perché esistevano i ponti terrestri. Ognuno di questi collegamenti ha permesso agli umani di migrare e, quando l'era glaciale è terminata, l'acqua li ha in un certo senso sigillati.
Osservando la mappa si può anche notare come le catene montuose sottomarine possano essere molto più grandi ed estese rispetto a quelle terrestri: parliamo ad esempio della dorsale medio-atlantica che inizia a vedersi chiaramente dopo una perdita di quota dell'acqua di 2000-3000 metri e che nel complesso è lunga quasi 60.000 km.
Le ultime zone a rimanere all'asciutto, come è facile intuire, sono le fosse oceaniche: queste iniziano ad essere ben visibili con un livello del mare di 5000 metri inferiore a quello attuale e tra queste troviamo ad esempio quella di South Sandwich (tra Sud America e Antartide), quella di Atacama (al largo del Perù) o quella delle Marianne che, vista la sua incredibile profondità di 10.994 m, sarebbe l'ultimo punto sul pianeta a essere prosciugato.