In Giappone entro il 2531 potrebbero avere tutti lo stesso cognome, “Sato”, ecco perché

Tutti gli abitanti del Giappone con lo stesso cognome tra circa 500 anni? Sembra impossibile, ma per via di una legge giapponese che impone alle coppie sposate di adottare lo stesso cognome, potrebbe accadere davvero, almeno matematicamente parlando. Ogni volta che in Giappone si contrae un matrimonio, infatti, uno dei due cognomi viene “perso”: questo può provocare una rapida “estinzione” dei cognomi meno diffusi e al contrario l'aumento di rilevanza di quelli più diffusi, fino alla sopravvivenza di un solo cognome, che secondo uno studio condotto da Hiroshi Yoshida della Tohoku University sarebbe Sato.

Aumento del cognome dominante e il rischio di perdere alcuni cognomi

In Giappone, al momento del matrimonio, la legge impone che venga scelto un unico cognome familiare per i due sposi. Il cognome può essere indifferentemente quello della moglie o del marito, anche se nel 95,5% dei casi il cognome scelto è quello del marito. Questo, insieme ad altri fattori, comporta una perdita di anno in anno di alcuni cognomi e all'affermazione di altri, che aumentano la loro presenza percentuale nella popolazione. È questo il caso del cognome Sato.

Lo studio della Tohoky University afferma che, se chiamiamo ρ il tasso di crescita del cognome Sato e x(t) la percentuale di individui di cognome Sato nell'anno t, tra il 2022 e il 2023 c'è stata un fattore di crescita pari a (1+ρ) = 1,0083:

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x(2023) = (1 + ρ) · cognome(2022)

Questo significa, in parole semplici, che proiettando questa crescita nel futuro e reiterando il calcolo di sopra, si ottiene che nel 2531 la percentuale di individui con cognome Sato, che nel 2023 era pari all'1,53% della popolazione Giapponese, raggiungerà il 100%.

Ricordiamo che questa è una previsione basata su un modello matematico, ma sono molti i fattori contingenti che possono influenzare la crescita o decrescita di un cognome (nel nostro caso Sato):

• il matrimonio, che può far crescere o decrescere il cognome a seconda che venga scelto o meno come cognome di famiglia;
• il divorzio, che può decrescere quando era stato scelto come cognome di famiglia e viene "perso" da uno dei due sposi, o crescere nel caso in cui non era stato scelto come cognome di famiglia e viene "ripreso" da uno dei due sposi;
• la nascita di un figlio all'interno di una famiglia di cognome Sato, che fa crescere la percentuale del cognome;
• la morte di un individuo di cognome Sato, che fa decrescere il cognome;
• il calo demografico, che fa “scomparire” i cognomi poco comuni e favorisce al contrario l'aumento in proporzione di quelli maggiormente diffusi;
• altri fattori, come aumenti dovuti al cambio volontario di cognome o alla naturalizzazione di stranieri.

Cosa succede se cambiano le leggi sul cognome?

La drastica riduzione della varietà di cognomi in Giappone è fortemente influenzata dal fatto che ad oggi – al momento del matrimonio – uno dei due cognomi debba "scomparire". Il professor Yoshida ha quindi analizzato che cosa succederebbe se ci fosse un cambio di scenario e le leggi cambiassero così da consentire ad ogni coppia di scegliere se optare per un cognome unico familiare oppure mantenere entrambi il proprio cognome d'origine.

Lo studio si è basato sui risultati del sondaggio “Cosa faresti se venissero introdotti cognomi separati selettivi per coppie sposate?” condotto dalla Federazione Giapponese dei Sindacati. Secondo questo sondaggio, il fattore di crescita del cognome Sato si riduce a 1,00325. Ripetendo i conti fatti in precedenza con questo nuovo valore, si prevede che il cognome Sato raggiungerà comunque l'egemonia, ma lo farà nell'anno 3310.

Potrebbe succedere anche in Italia?

Attualmente, in Italia, ci sono circa 59 milioni di abitanti, mentre i cognomi sono “solo” 350.000 circa. Questo significa che ogni cognome è portato in media da 170 persone, ma esistono cognomi poco diffusi e altri diffusissimi: Rossi, per esempio, conta quasi 80.000 famiglie in Italia.

Nel nostro Paese abbiamo comunque una grande differenziazione linguistica dovuta ai dialetti, per cui molti cognomi nel tempo hanno subito variazioni, generando così nel tempo nuovi cognomi. Questa grande varietà linguistica è però fortemente minacciata dal fatto che in Italia, come in Giappone, siamo colpiti da un calo demografico. Questo fatto, oltre a invecchiare la media d'età della popolazione italiana, minaccia la varietà di cognomi che è storicamente molto florida in Italia.

Qualcosa però sta sicuramente cambiando: fino al 2022 veniva automaticamente attribuito ai figli il cognome del padre, portando così a una possibile scomparsa del cognome materno. Dal 2 giugno 2022 la legge è stata cambiata e i neonati assumono automaticamente un doppio cognome, cioè l'unione dei cognomi dei genitori.

La stima a distanza di più di un anno da questo cambio di scenario è che il doppio cognome è stato assunto dal 5 al 18% dei neonati in misura variabile da Regione a Regione, e questo aumenta la probabilità di sopravvivenza di un cognome materno ogni cinque.

Insomma, possiamo affermare che la situazione in Italia è abbastanza diversa da quella del Giappone, per cui almeno per i prossimi 1500 anni non ci chiameremo tutti Rossi di cognome. A meno che non cambino le leggi!