Siamo in montagna a fare trekking e ci viene una voglia matta di mangiare la neve soffice e bianca sul lato del sentiero. Siamo sicuri che sia una pratica sempre corretta da fare? Cosa contiene la neve dal punto di vista chimico? È sicuro mangiarla? Queste sono delle domande che qualcuno di noi potrebbe essersi posto nel corso della propria vita: oggi quindi scopriamo perché sarebbe meglio evitare di mangiare regolarmente la neve.
Attenzione! Questo non significa che mangiarla una singola volta sia qualcosa di non sicuro: ricordiamo che dipende sempre dalla dose, da cosa contiene e dal luogo in cui si trova la neve. Quindi, la tipica pratica di sgranocchiare una manciata di neve è relativamente innocua. Sembra banale dirlo, ma se invece è visibilmente sporca il consiglio è quello di non mangiarla, soprattutto se il colore tende al giallo (probabilmente non sarà sporca di succo di limone).
Ad ogni modo, mangiare o bere regolarmente (quindi per lunghi periodi di tempo) la neve è un'azione sconsigliata per due motivi: mancanza di sali minerali e possibile presenza di contaminanti.
La neve infatti non è altro che vapore acqueo condensato e solidificato che precipita sottoforma di piccoli cristalli di ghiaccio (è pioggia solida fondamentalmente). Di conseguenza, dal punto di vista chimico-fisico, si tratta di acqua distillata: l'evaporazione e la condensazione (e successiva solidificazione) non sono altro che i passaggi di stato necessari proprio per produrre acqua distillata. Come tale, questa tipologia di acqua non contiene sali minerali. Non assumere il corretto quantitativo di sali minerali, soprattutto quelli di calcio e magnesio, potrebbe comportare un rischio per la salute. Qui sotto vi lasciamo un video ad hoc che abbiamo realizzato proprio per spiegare i motivi scientifici per il quale sarebbe meglio non usare l'acqua distillata come fonte di acqua potabile.
Il secondo motivo è legato alla possibile presenza di contaminanti. I cristalli di neve, durante il processo fisico di formazione alle alte quote, potrebbero intrappolare diverse sostanze. In atmosfera infatti si accumulano inquinanti vari, come per esempio polveri sottili, ossidi di azoto e ossidi di zolfo, che sciogliendosi e disperdendosi nelle goccioline d'acqua possono causare le cosiddette piogge acide. Di conseguenza, in base all'area geografica in cui ci troviamo, la neve potrebbe essere più o meno inquinata.
Se dovesse nevicare in Pianura Padana (una delle aree più inquinate d'Europa), la quantità di inquinanti disciolti o dispersi nella neve potrebbe essere maggiore rispetto alla neve precipitata alle alte quote delle Alpi o delle Ande; o ancora un’area industriale urbana avrà molto probabilmente più contaminanti rispetto a un’area rurale non industriale. In generale quindi, non sapendo con certezza la qualità dell'aria sopra di noi, sarebbe meglio evitare di mangiarla.
Ricordiamo che la presenza di contaminanti nell'aria, nel suolo, nel cibo, nell'acqua o anche nella neve non significa necessariamente elevati rischi di malattie e in generale rischi associati alla salute. Ciò dipende dai tipi di contaminanti, dalle loro concentrazioni e dalla quantità e/o durata dell'esposizione.
In conclusione, mangiare la neve potrebbe essere un'azione innocua, ma come sempre dipende da tantissimi fattori esterni, come la presenza di sostanze inquinanti e/o microrganismi. In casi estremi e in mancanza di acqua potabile, mangiare e/o bere neve fusa potrebbe salvarci la vita, come nel caso dei sopravvissuti del disastro aereo delle Ande.