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Un prodotto autoabbronzante è un cosmetico in grado di simulare l'abbronzatura, senza esposizione ai raggi solari. Questi sono commercializzati sotto forma di creme, lozioni o spray, e rappresentano una valida alternativa per chi non vuole rinunciare alla tintarella estiva limitando però i danni dei raggi UV, sia naturali che artificiali (come quelli delle cosiddette "lampade"). Tipicamente vengono applicati alla pelle non bagnata e danno un effetto che dura per qualche giorno. Il principio attivo più usato è il diidrossiacetone, che reagisce con gli aminoacidi dello strato corneo della pelle attraverso una reazione simile alla reazione di Maillard (la stessa che scurisce gli alimenti come il pane o i biscotti durante la cottura, per intenderci), generando dei pigmenti brunastri chiamati melanoidine. Si tratta però di una colorazione temporanea e svanisce con il naturale ricambio cellulare. È importante ricordare che questi prodotti non stimolano la produzione di melanina e quindi non offrono alcuna protezione dai raggi solari. Per questo motivo, è essenziale usare una protezione durante l’esposizione al sole e non confondere autoabbronzanti con creme solari.
Cosa contengono gli autoabbronzanti e come fanno a farci abbronzare
Quasi tutti gli autoabbronzanti in commercio hanno come principio attivo il diidrossiacetone (DHA), un composto particolarmente reattivo, perché contiene un gruppo carbonilico (–C=O) e due gruppi ossidrilici (–OH). Questa molecola, una volta applicata sulla pelle, viene assorbita dallo strato corneo, il livello più esterno dell'epidermide, dove entra in contatto con alcune biomolecole, principalmente aminoacidi liberi e proteine.
Nella maggior parte dei casi, la reazione avviene con gli amminoacidi presenti nella cheratina, attraverso una reazione chimica simile alla "reazione di Maillard". Questo processo coinvolge il gruppo carbonilico del DHA e i gruppi amminici della cheratina, portando alla formazione di composti brunastri chiamati melanoidine, in grado di conferire alla pelle una colorazione più scura.

Sebbene il DHA sia il composto più utilizzato, esistono altri principi attivi con effetti simili. Uno dei principali è l'eritrulosio, un derivato zuccherino in grado di eseguire la stessa reazione a livello dello strato corneo, per questo motivo molti prodotti lo associano al DHA.
L'effetto di questa reazione è visibile già dopo un'ora, anche se si ottiene il risultato più evidente dopo 8-24h. Quando applicate la crema, potreste però vedere già una diversa colorazione della pelle: alcuni prodotti contengono infatti dei coloranti temporanei (che non hanno alcuna reazione con la pelle) per farci "vedere" dove stiamo mettendo la crema e rendere l'applicazione, e quindi il risultato finale, più omogenei.
Quanto dura l'effetto?
La reazione che produce il colore avviene a livello superficiale: interessa solo le cellule dello strato corneo, che vengono fisiologicamente eliminate nell'arco di giorni grazie al turnover cellulare. Ecco perché l'effetto degli autoabbronzanti tende a scomparire abbastanza rapidamente.
Inoltre, importante sottolineare come l' "abbronzatura" da DHA sia solo una simulazione della vera abbronzatura, non c'entra nulla con la melanogenesi (la produzione di melanina) e di conseguenza non offre alcuna protezione solare. Si raccomanda quindi si evitare esposizioni intense almeno nelle prime ore, e, soprattutto, di applicare la protezione: non bisogna assolutamente confondere autoabbronzanti e creme solari, sono due prodotti diversi.