I test di gravidanza sono composti da strisce che contengono anticorpi in grado di rilevare la presenza di un ormone prodotto unicamente durante la gravidanza: la gonadotropina corionica umana (hCG). I test possono funzionare sia con il sangue che con le urine. L'ormone hCG è un indicatore ideale poiché viene prodotto solo dopo l’impianto dell’embrione e aumenta rapidamente e costantemente all'inizio della gravidanza. Nello specifico, questi test sono in grado di rilevare la frazione β-hCG grazie alla capacità di specifici anticorpi di riconoscere e legarsi a quella che viene espulsa nelle urine.
Come sono fatti i test? Ci sono 3 zone
I test di gravidanza per le urine possono essere fatti a casa e sono un metodo veloce, accurato e affidabile (fino al 99%) per capire se si è incinte o meno. Quelli in commercio sono formati da stick di plastica al cui interno è presente un tampone di materiale poroso (ad es. nitrocellulosa) munito di letti capillari attraverso cui scorre l’urina. Sono definiti Test a Flusso Laterale (LFT, Lateral Flow Test), perché l’urina scorre lateralmente lungo tutto il tampone, e sfruttano la tecnica immunologica, ossia che usa anticorpi, ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay). Quando bagniamo il tampone con l’urina, questa inizia a scorrere per capillarità lungo il tampone e nel suo percorso incontrerà tre zone reattive (coniugazione, test e controllo) dove sono presenti tre anticorpi diversi. Vediamo come funziono queste 3 zone
Zona 1: gli anticorpi mobili
Nella prima zona, quella di coniugazione, c’è un’altissima concentrazione di anticorpi mobili (Ab1) in grado di riconoscere e legare la β-hCG. Questi anticorpi sono liberi di muoversi e sono marcati (legati) con delle etichette molecolari (solitamente un enzima o oro colloidale) importanti per riuscire a vedere il risultato in quanto colorano le zone successive di test e controllo. Essendo liberi di muoversi, gli anticorpi legati alla β-hCG e quelli in eccesso ancora liberi seguono l’urina nel suo percorso lungo il tampone.
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Zona 2: formazione del sandwich
L’urina prosegue il suo viaggio e arriva al rettangolino da cui leggiamo il risultato. Qui incontra prima la zona del test: anch’essa contiene anticorpi (Ab2) in grado di riconoscere e legare la β-hCG, ma sono immobilizzati, ossia letteralmente incollati al supporto del tampone. Quando gli anticorpi mobili a cui è legata la β-hCG attraversano la zona T, questa si lega anche agli anticorpi immobilizzati, creando quindi una sorta di panino di anticorpi con al centro la β-hCG, come mostrato nella figura.
Infatti, questa specifica tecnica viene chiamata metodo ELISA sandwich. Intanto, l’etichetta molecolare colora la striscia, ma come? Se è un enzima reagisce con altre molecole presenti nella zona T innescando un cambio di colorazione. Le nanoparticelle invece, come l’oro colloidale, sono già di per sé colorate, ma le vediamo solo quando sono molto ravvicinate e allineate, ossia quando si ammassano sulla striscia T! Se la zona T si colora, è presente β-hCG nelle urine ed è indice di gravidanza, con un’affidabilità tra il 97% e il 99%.
Zona 3: il controllo
Ultima fermata è la zona di controllo (C), anch’essa situata nel rettangolino a noi visibile. Anche qui sono immobilizzati degli anticorpi (Ab3), che però riconoscono una specifica regione degli anticorpi mobili, chiamata Frammento cristallizzato (Fc). Quando l’urina e gli anticorpi mobili in eccesso (quelli non legati alla β-hCG) arrivano alla zona C, questi vengono catturati dagli anticorpi presenti sulla striscia, mentre l’etichetta molecolare innesca anche in questo caso la colorazione della striscia. La zona di controllo si colora a prescindere dalla presenza di β-hCG nelle urine perché in ogni caso ci saranno sempre degli anticorpi mobili che raggiungono la striscia C: questa è una garanzia del corretto funzionamento del test. Se la zona C non si colora, significa che l’urina non ha viaggiato fino alla fine del tampone e quindi non possiamo considerare valido il risultato.
Bonus: anche i test digitali usano la stessa tecnica, ma il cambiamento di colore delle strisce viene letto da un sensore interno che farà poi apparire la dicitura “incinta” o “non incinta” sullo schermo.