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3 Giugno 2023
18:30

Isola di Ischia, come si è formata? L’origine vulcanica e le sue caratteristiche

L’isola di Ischia nel Golfo di Napoli è nata in seguito a una lunga storia di eruzioni vulcaniche che iniziarono più di 150.000 anni fa, e risulta essere la parte emersa di un edificio vulcanico che si erge per circa 900 metri dal fondo del mare.

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Isola di Ischia, come si è formata? L’origine vulcanica e le sue caratteristiche
ischia isola
Credit: Martin Szczaluba, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

L’isola di Ischia appartiene all’arcipelago delle isole Flegree ed è posta all’estremità settentrionale del golfo di Napoli. Quest’area è stata interessata da un vulcanismo molto intenso iniziato  circa 150.000 anni fa, caratterizzato da fasi tettoniche correlate all'apertura del mar Tirreno, e che comprende, oltre ad Ischia, anche l’isola di Procida, i Campi Flegrei e il sistema vulcanico Somma-Vesuvio.

L’intensa attività tettonica dell’area ha portato alla formazione di fusi magmatici, creando numerose eruzioni esplosive di energia variabile, separate nel tempo da periodi di scarsa o nulla attività. In questo articolo vi parleremo di come si è formata l’isola di Ischia e di alcune sue caratteristiche.

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La storia geologica di Ischia

L'età di inizio dell'attività vulcanica sull'isola non è precisamente nota, infatti le rocce più antiche sono datate 150.000 anni ed appartengono ad un complesso vulcanico che in parte è stato eroso e in seguito ricoperto dai prodotti dell'attività più recente. Ma andiamo a scoprire in breve tutte le fasi che hanno portato alla nascita dell'isola.

Fase Iniziale del vulcanismo

Inizialmente si formò una gigantesca camera magmatica sotto l’isola e di conseguenza, per via delle alte pressioni, il magma trovò delle vie di fuga attraverso spaccature e crepacci nella crosta terrestre e si scagliò in atmosfera, provocandone lo svuotamento. Questo episodio causò uno sprofondamento creando una conca nella crosta terrestre chiamata “Caldera”, dove tutt’oggi si trova l’isola d'Ischia.

Prima fase

Circa 55.000 anni fa la superficie del mare si trovava 150-200 metri più in basso di oggi, dunque la sopracitata “Caldera” risultava essere un pezzo di terra emersa. In seguito all’innalzamento del livello del mare quest'ultima fu successivamente sommersa dalle acque, quindi l’attuale isola d’Ischia si ritrovò completamente sommersa dalle acque per svariati anni. In seguito una nuova risalita di magma dal mantello andò a riempire la vecchia camera magmatica, la quale portò la caldera ad emergere dal mare, e da quel momento in poi si iniziò a formare l’isola d'Ischia.

Questo periodo fu caratterizzato da numerose eruzioni esplosive di energia variabile, separate nel tempo da periodi di quiescenza di diversa durata, e culminò con l'eruzione del tufo verde del Monte Epomeo avvenuta circa 55 mila anni fa; quest’ultimo è stato depositato in parte in mare e in parte ha ricoperto le zone allora emerse.

Il monte Epomeo viene considerato una struttura sollevata, la cui posizione attuale è stata raggiunta grazie a un movimento verso l’alto di tutto un blocco di roccia vulcanica risalente a circa 33.000-28.000 anni fa, che fu probabilmente causato da un forte aumento di pressione all’interno della camera magmatica, per l’immissione di nuovo magma.

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Monte Epomeo

Seconda fase

Dopo l'eruzione del tufo verde, l'attività vulcanica proseguì con una serie di eruzioni esplosive magmatiche ed idromagmatiche, fino a circa 33 mila anni fa. Le rocce originate nel corso di queste eruzioni sono esposte lungo le falesie tra Sant'Angelo e Punta Imperatore, a Citara e al Monte Vico.

Terza fase

Dopo una pausa di alcune migliaia di anni, l’eruzione di Grotta di Terra, avvenuta circa 28.000 anni fa lungo la costa sud-orientale dell’isola, segnò la ripresa dell’attività, che continuò con sporadiche eruzioni fino a 18.000 anni fa.

Fase finale

Circa 10.000 anni fa è iniziato un nuovo periodo di vulcanismo, che è proseguito fino al 1302 d.C., anno dell’ultima eruzione. In questo lasso di tempo si sono alternate fasi caratterizzate da intensa attività e fasi di riposo, con un totale di 46 eruzioni concentrate prevalentemente nel settore orientale dell’isola. La fase più intensa è stata quella più recente, da 3000 anni fa al 1302 d.C., con eruzioni sia effusive che esplosive, che hanno prodotto colate di lava e depositi piroclastici da caduta e da flusso.

Alcune caratteristiche dell’isola

Morfologicamente Ischia presenta una zona centrale alta, il Monte Epomeo, circondata da numerosi centri eruttivi. Quest'ultimo copre una superficie di 16 km quadrati e rappresenta circa il 34,5% della superficie totale dell’isola, ed è costituito principalmente dal tufo verde e da sedimenti e depositi vulcanici successivi.

Le zolle dell'isola, come quella del monte Epomeo, sono caratterizzate da faglie e spaccature che fanno si che l’acqua piovana scorre lungo di esse e forma dei burroni molto profondi che sull’isola vengono chiamate “Cave”. Lungo questi burroni riescono a risalire fluidi e gas che creano  le tipiche acque termali dell'isola. Negli ultimi 2000 anni si sono formati altre piccole bocche vulcaniche ai bordi dell’ Epomeo come l’Arso, il Rotaro, il Vatoliere, la Molara, Cava delle Nocelle,  Monte Trippodi,  Montagnone/Maschiata.

Il vulcanismo secondario di Ischia

Tutt'oggi l’attività vulcanica sull’isola si manifesta attraverso i cosiddetti fenomeni di vulcanismo secondario come le  sorgenti termali, le fumarole, la sabbia calda riscaldata da vapori risalenti dalle profondità.  Le sorgenti termali si trovano dappertutto sull’isola fino a 200 metri dalla costa.

Le fumarole e campi fumarolici sono distribuiti su tutta l’isola e raggiungono temperature massime prossime ai 100°C  sulle pendici di Monte Nuovo e Monte Cito e lungo il litorale dei Maronti;  in altre località non superano i 46°CLe sorgenti calde, invece, hanno temperature comprese tra i 20° e gli 80°C.

A causa dell’assetto geologico, la storia di Ischia è segnata, fin dai tempi più remoti, da frequenti catastrofi causate sia da eruzioni, da terremoti e da frane.

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Sorgenti termali a Ischia
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