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Vi hanno regalato o avete comprato un mazzo di fiori per San Valentino, ma temete di vederlo appassito con gli steli incurvati e i fiori con la testa penzoloni dopo pochi giorni? Niente panico! Com’è comprensibile, quando un fiore viene reciso ha i minuti contati e piano piano inizia ad appassire, non avendo più a disposizione il nutrimento e l’energia che gli arrivano dalla pianta. Ma, citando Mary Poppins “basta un poco di zucchero e il bouquet dura di più”. Per un mazzo di fiori duraturo, però oltre allo zucchero che fornisce energia ai fiori, servono anche agenti acidificanti e antimicrobici, spesso inseriti in apposite formulazioni fornite dal fioraio, le bustine di “cibo per fiori”. In generale, basterà seguire le istruzioni presenti sulle bustine per ottenere il meglio dal vostro bouquet. Cambiare spesso l’acqua, tagliare gli steli e ridurre lo stress termico sono altri accorgimenti che possiamo utilizzare. Vediamo perché!
Ogni fiore reciso ha una durata diversa
La durata di un mazzo di fiori dipende da vari fattori, che comprendono anche i trattamenti fatti prima della raccolta e durante lo stoccaggio, come l'aggiunta di GABA, calcio o acido salicilico. Di questo però se ne occupano gli addetti del settore. Cosa possiamo fare noi?
Primo fra tutti, un consiglio per chi regala un mazzo di fiori: ogni fiore ha una durata diversa una volta che viene reciso e utilizzato per comporre il bouquet che volete regalare. Sicuramente un bravo fioraio saprà consigliarvi quali fiori utilizzare, ma a titolo conoscitivo o se volete comporre da soli il vostro bouquet, sappiate che è possibile suddividerli in tre fasce:
- breve durata (meno di 5 giorni): dalie, narcisi e delphinium;
- durata media (tra i 6 e i 14 giorni): gladioli, rose, orchidee, protea, primule, calendule e antirrinie;
- durata lunga (dalle 2 alle 4 settimane): tulipani, crisantemi (anche se forse non sono molto indicati per San Valentino), garofani e anthurium.

Tagliare gli steli per un bouquet più idratato
Se siete invece nel gruppo di chi riceve il bouquet (o se lo avete preparato unicamente per i vostri occhi), la prima cosa da fare prima di metterlo in vaso è tagliare gli steli. Questo permette di poter variare le altezze dei vari fiori e non creare ingombro con troppi steli e boccioli vicini. Per di più è fondamentale per permettere un corretto drenaggio dell’acqua all’interno dello stelo.
Quando il fiore viene reciso, il processo di traspirazione dell’acqua continua, facendolo essiccare rapidamente. Tagliare lo stelo sotto l’acqua e prima di immergerlo nel vaso permette di eliminare la parte già secca, eliminare eventuali bolle d’aria ed esporre nuovo tessuto di conduzione, chiamato xilema.

Questo, un po' come i nostri vasi sanguigni, permette di trasportare acqua e nutrienti alla pianta e nel nostro caso al resto del fiore reciso. Inoltre, è preferibile fare un taglio angolato per aumentare la superficie di contatto e quindi di assorbimento, tra lo xilema e l'acqua. Attenzione a non schiacciarli perché andreste a danneggiare lo xilema e quindi impedire il passaggio dell'acqua.
L’importanza dell’idratazione dei fiori risiede nel fatto che l’acqua permette di ripristinare e mantenere la pressione di turgore che tiene su le cellule vegetali: l’acqua e i liquidi intracellulari "spingono", o meglio, esercitano una pressione contro le pareti cellulari vegetali, facendo “ringalluzzire” l'intero tessuto e quindi anche i fiori. Sarà capitato anche a voi di vedere, soprattutto in estate, una piantina con le foglie un po’ smunte e abbassate, rialzarsi e riprendere colore dopo essere stata innaffiata.

Eliminiamo foglie in eccesso e petali in senescenza
Se vediamo che alla base degli steli ci sono troppe foglie o notiamo segnali di senescenza, sarebbe bene eliminarli, e questo vale anche per i petali esterni che magari potrebbero essere già un po’ appassiti.
Eliminare foglie in eccesso o senescenti permette di ridurre la contaminazione microbica dell’acqua: ricordiamo che tessuti in decomposizione chiamano batteri. Ed eliminare i petali già appassiti permette al fiore di risparmiare energie e nutrienti dirigendoli dove ce n’è bisogno.
Cosa mettere nell'acqua per far durare i fiori recisi
Come tutti, anche i fiori hanno bisogno di nutrimento e in particolare di carboidrati, o ancora meglio di zuccheri. Gli zuccheri permettono ai fiori di mantenere attivi diversi processi metabolici anche dopo essere stati recisi dalla pianta: ad esempio favoriscono l’apertura dei boccioli, inibiscono i processi di senescenza e riducono la perdita di acqua favorendo la chiusura degli stomi (strutture simili a piccoli pori dedicate allo scambio di gas e vapore acqueo con l’ambiente). Inoltre, sono osmoticamente attivi, significa che possono aumentare l’assorbimento dell’acqua.
Ecco perché qualche nonna consigliava di sciogliere un po’ di zucchero nel vaso di fiori, anche se quelli più utilizzati nelle bustine di “cibo per fiori” sono saccarosio e fruttosio.
Acqua pulita e agenti antimicrobici
L’acqua che utilizziamo è fondamentale per la durata del bouquet: in primo luogo, se troppo dura o calcarea, conviene utilizzare acqua demineralizzata. Va inoltre cambiata quando diventa torbida. L’intorbidimento dell’acqua infatti è segno di proliferazione di funghi e batteri che possono attaccare lo xilema e bloccare l’assorbimento dell’acqua.

Per ridurre questa proliferazione, nelle bustine di “cibo per fiori” sono inseriti nelle dosi appropriate specifici composti antimicrobici, tipicamente a base di argento e cloro (vi sarà capitato di sentir dire di aggiungere della candeggina all’acqua… ecco, non fatelo, perché servono le giuste proporzioni). Vengono utilizzati anche acidificanti per abbassare il pH, come l’acido citrico, sia per impedire la crescita microbica sia per favorire il mantenimento della pressione di turgore.
Poco stress e lasciatelo da solo!
Ultimo accorgimento che possiamo utilizzare è quello di non stressare troppo il mazzo di fiori! Solitamente vogliono un luogo fresco, dove non sono colpiti direttamente dal sole: temperature alte e sole diretto favoriscono infatti la traspirazione dell’acqua.
Inoltre, sarebbe bene non posizionare il vaso troppo vicino ad altre piante o frutti maturi. Questi infatti producono una molecola volatile, l’etilene, che attiva naturalmente i processi di invecchiamento delle piante. Una stanza piena di etilene per il mazzo di fiori è come una camera a gas.