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7 Novembre 2025
12:30

Come si prepara un orso al letargo, quanto dura e cosa succede al loro corpo durante l’inverno

Cambiamenti ormonali nel corpo degli orsi disattivano la sensazione di sazietà e li spingono a mangiare fino a 20 ore al giorno, per accumulare risorse che smaltiranno durante il loro letargo invernale.

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Come si prepara un orso al letargo, quanto dura e cosa succede al loro corpo durante l’inverno
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L'autunno è una stagione cruciale per gli orsi, durante la quale accumulano le risorse necessarie a sopravvivere all'inverno. Il letargo degli orsi, che solitamente dura da novembre a marzo, non è una vera e propria ibernazione, bensì più un periodo di torpore generalizzato e attività ridotta, durante la quale l'animale consuma lentamente le risorse immagazzinate in autunno nel proprio grasso corporeo e non produce escrementi. Il processo autunnale di accumulo risorse è accompagnato da una fame ossessiva: gli ormoni che segnalano al corpo di essere sazi vengono soppressi, e l'orso può passare fino a 20 ore al giorno a nutrirsi. Gli orsi prediligono le ghiande durante questa fase, a causa del loro alto contenuto di grassi e di proteine. A causa della loro aumentata attività in autunno, è quindi più facile incontrarli anche nei pressi dei centri abitati durante questo periodo.

Non tutti gli orsi vanno in letargo

Le specie che vivono nelle zone tropicali (come il panda, l'orso del sole e l'orso dagli occhiali), dove le risorse alimentari sono disponibili tutto l'anno e l'escursione termica stagionale non è severa, non si ibernano affatto, così come gli orsi polari nei quali solo la femmina riduce le attività in maniera paragonabile quando si prepara al parto. Il letargo è quindi prerogativa delle specie di orso che vivono nelle zone temperate con inverni freddi, come l'orso bruno o il grizzly americano. Si tratta di una strategia di sopravvivenza evolutiva: invece che spendere risorse alla ricerca del raro cibo disponibile in inverno, l'animale preferisce mangiare il più possibile quando questo si trova ancora.

La differenza tra ibernazione e torpore durante il letargo

Negli orsi non c'è una vera e propria ibernazione, bensì una sorta di torpore. L'ibernazione è caratterizzata da un calo drastico del metabolismo, del calore e del peso corporeo: l'animale si addormenta per mesi nella sua tana senza svegliarsi mai, a volte anche se disturbato. Tipici mammiferi che si ibernano durante l'inverno sono il riccio e il ghiro. Il torpore invernale degli orsi invece è più simile a un periodo di sonnolenza prolungata: gli animali non si addormentano mai del tutto e alternano il risposo a brevi periodi di attività. Negli orsi bruni presenti sul territorio italiano, il letargo di solito va da novembre a marzo.

orsi letargo cuccioli
Alcune femmine di orso sono anche in grado di allattare i loro piccoli durante il letargo.

Cosa succede al corpo dell’orso durante il torpore invernale

Per affrontare mesi e mesi senza mangiare né bere, gli orsi devono fare affidamento su notevoli riserve di grasso corporeo. Per accumularne abbastanza, in l'autunno gli orsi sperimentano la cosiddetta iperfagia: mangiano fino a 20 ore ogni giorno, mettendo su quasi due chili di peso giornalmente. La leptina, l'ormone prodotto dal tessuto adiposo che regola l'appetito e segnala al corpo quando siamo sazi, viene ridotta e così gli orsi riescono a mangiare per ore senza sentirsi mai pieni. Trattandosi di animali onnivori, un orso in iperfagia non disdegna alcun alimento, ma ha una predilezione per le ghiande, arrivando a trascurare altre fonti di cibo se queste sono presenti. Le ghiande, infatti, sono ricche di grassi e proteine rispetto al loro contenuto in carboidrati, un cibo quindi molto adatto al letargo.

All'arrivo dei mesi freddi, l'orso entra in uno stato di torpore e può contare per tutto l'inverno solo sulle risorse accumulate in autunno. Durante il torpore, infatti, gli orsi non mangiano, non bevono e non producono escrementi – non urinano e non defecano; il loro corpo metabolizza molto lentamente il grasso trasformandolo in acqua e calorie necessarie alla sopravvivenza. Nonostante il periodo prolungato di inattività, gli orsi mantengono un buon tono muscolare e riducono le infiammazioni: questo perché riescono a riciclare l'azoto di scarto dei processi metabolici e trasformarlo in altre proteine. Con l'aumento della temperatura all'inizio della primavera, il metabolismo dell'orso piano piano accelera, causando un risveglio progressivo e una ripresa delle normali attività.

L'incremento delle attività durante l'autunno

Poiché devono mangiare così tanto per così tanto tempo, gli orsi in autunno sono particolarmente attivi e questo può portare a un incremento di incontri con gli esseri umani durante questo periodo. Incontri che non sono sempre piacevoli: quest'anno in Giappone si è infatti registrato il record di attacchi da parte dell'orso bruno e dell'orso nero giapponese. Nel 2025 in Giappone ci sono state oltre 100 persone ferite dagli orsi, al punto da spingere il governo a coinvolgere l'esercito per la protezione delle aree rurali dove gli orsi si avventurano sempre più di frequente.

Oltre che al cambiamento climatico che riduce sempre più la durata dei mesi freddi, questo fenomeno potrebbe essere causato dalla distruzione dell'habitat naturale degli orsi. Secondo la Japan Bear and Forest Association, gli orsi si avvicinano ai centri abitati alla ricerca di cibo perché le loro foreste sono povere di alimenti adatti a loro, soprattutto ghiande. Il 67 % del territorio giapponese è infatti coperto da foreste, ma queste sono per lo più boschi di conifere piantate per il legname durante la riforestazione post-Seconda Guerra Mondiale. Solo il 7% delle foreste giapponesi possiederebbe fonti di cibo adatte agli orsi, spingendone sempre di più a doversi procurare da mangiare in zone rurali e moltiplicando la probabilità di attacchi.

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