
Il governo USA di Donald Trump e J.D. Vance sta valutando se fornire alcune unità di missili BGM-109 Tomahawk all'Ucraina in seguito alla richiesta avanzata da Volodymyr Zelensky nell'ambito della guerra contro la Russia. Si tratta di missili da crociera guidati per colpire bersagli terrestri partendo da navi militari o sottomarini. Ciò che li rende estremamente versatili è la loro gittata: possono colpire bersagli posti fino a 2500 km di distanza (a seconda del modello), riuscendo a farsi largo tra le difese aeree nemiche grazie ad avanzati sistemi di navigazione. Si tratta di una gittata più che sufficiente per raggiungere ipoteticamente Mosca essendo lanciati da Kiev.
Sono prodotti dall'azienda statunitense Raytheon e ne esistono vari modelli. Uno tra i più recenti è il Block V TACTOM che, come segnalato anche sul sito del costruttore, è in grado di cambiare bersaglio durante il volo, modificando istantaneamente la rotta grazie a sistemi di navigazione che si basano su GPS e satelliti. Ovviamente in base al modello varia anche il prezzo, che si aggira attorno all'1,3 milioni di dollari per il modello base, superando anche i 2 milioni per quelli più avanzati. Queste armi possono essere lanciate da oltre 140 tipologie di imbarcazioni militari differenti e, solo alcuni Tomahawk, possono anche essere lanciati dalla terraferma.
Tra un modello e l'altro possono variare leggermente anche le dimensioni, oscillando tra i 5,5 e i 6,2 metri di lunghezza e raggiungendo velocità che, solo in alcuni casi, possono raggiungere gli 885 km/h – in ogni caso, quindi, si tratta di missili subsonici. Ciascuno è alimentato da combustibile solido e nel complesso ha una massa di circa 1,3 tonnellate, alla quale va aggiunta quella del carico esplosivo che può essere sia di tipo convenzionale sia nucleare.
Dal punto di vista storico i Tomahawk furono utilizzati per la prima volta dagli USA nel 1991 durante l'Operazione Desert Storm, rivelandosi ottimi dal punto di vista bellico. Proprio il loro successo spinse al loro acquisto dapprima il Regno Unito e poi a ruota anche altre potenze, come ad esempio Australia e Giappone, superando in meno di quarant'anni i 2350 utilizzi sul campo di battaglia.