La tecnologia militare progredisce in continuazione e, in situazioni di tensione internazionale come quella che stiamo vivendo, gli Stati più potenti investono notevoli risorse per sviluppare armi più efficienti. Dal punto di vista dei missili militari, oggi una delle priorità delle grandi potenze è produrre missili ipersonici manovrabili, cioè missili che siano capaci di viaggiare a una velocità elevatissima, da 6000 km/h in su, e possano nello stesso tempo compiere manovre in volo per schivare eventuali missili intercettori.
Definizione di missile ipersonico
Si definiscono ipersonici i missili capaci di viaggiare a una velocità superiore di cinque volte a quella del suono. Va ricordato a questo punto che la velocità alla quale viaggia il suono, detta Mach 1, è influenzata da vari fattori, come altitudine e temperatura. Sul livello del mare e a 15 gradi di temperatura il suono viaggia a 331,6 m/s o 1,193,76 km/h, cioè a Mach 1. I missili ipersonici viaggiano almeno a Mach 5, cioè oltre 6000 km/h (o 1.700 m/s), ma spesso hanno una velocità maggiore.
Alcuni missili balistici viaggiano a velocità ipersonica quando rientrano nell’atmosfera e colpiscono il bersaglio (arrivano a oltre mach 25). Essi, però, non sono manovrabili perché seguono una traiettoria prefissata. Non possono, perciò, essere definiti “missili ipersonici”. Per missili ipersonici, infatti, in genere si intendono quelli che uniscono le due caratteristiche: velocità oltre mach 5 e manovrabilità.
Le origini della velocità ipersonica
I primi studi sulla velocità ipersonica furono condotti da alcuni scienziati austriaci negli anni ’30. Nel corso della Guerra Fredda le ricerche furono approfondite dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica che erano interessate alla questione sia per la corsa allo spazio sia per gli armamenti. Per viaggiare a velocità ipersonica, infatti, i veicoli devono essere in grado di resistere a sollecitazioni estreme.
Velocità superiori a mach 5 furono raggiunte sin dagli anni ’60, anche con veicoli con equipaggio umano, ma lo sviluppo di missili ipersonici è molto recente e i primi esemplari sono operativi solo dalla fine del 2017.
Le tipologie
I missili ipersonici possono essere di due tipi:
- veicoli plananti – HGV- Hypersonic Glide Vehicles;
- missili da crociera – HCM- Hypersonic Cruise Missiles.
Gli HGV sono lanciati da un missile balistico e non hanno propulsione autonoma: sono portati ad altezze elevate (anche oltre l’atmosfera terrestre) e poi fatti “cadere” sull’obiettivo con un volo in planata. La distanza che possono coprire è molto grande: un HGV rilasciato alla velocità di mach 25 può colpire obiettivi a 10.000 km di distanza. A differenza dei missili balistici, sono manovrabili e capaci di volare a quote più basse.
Gli HCM invece sono spinti da un motore (un motore speciale chiamato scramjet) per tutta la durata del volo. In genere sono lanciati da aerei, ma possono partire anche da altri missili. Dal punto di vista della gittata e della velocità le prestazioni degli HCM sono inferiori: gittata di qualche migliaio di chilometri e velocità fino a mach 10, ma la loro capacità di compiere manovre è superiore. Inoltre per essere lanciati sono sufficienti aerei o missili meno potenti.
Esistono, inoltre, missili semibalistici (cioè missili balistici capaci di compiere alcune manovre) che viaggiano a velocità ipersoniche.
Armamento
I missili ipersonici, come tutti i tipi di missile, possono trasportare bombe convenzionali o nucleari. Tuttavia, per non comprometterne le prestazioni, la testata esplosiva di un missile ipersonico non può pesare più di qualche centinaio di chilogrammi, mentre i missili balistici sono in grado di trasportare testate più pesanti e, quindi, più potenti.
I missili ipersonici, però, sono di per sé dei mezzi distruttivi, anche senza trasportare nessuna testata esplosiva. Infatti, la loro elevatissima velocità di impatto sviluppa un’energia cinetica tale da distruggere strutture fortificate. Per esempio, è stato calcolato che un HGV di massa superiore a 1.250 kg possa penetrare un muro di cemento spesso fino a 40 cm.
Per tale ragione sono state progettate testate che non contengono esplosivo, ma disperdono una sorta di "freccette" di tungsteno da 750 grammi, ognuna delle quali ha un’energia pari a quella di 800g di tritolo e sarebbe quindi capace di penetrare carri armati e navi da guerra.
Perché vengono utilizzati
Nella corsa agli armamenti non si cerca più, come in passato, di produrre armi con una potenza distruttiva sempre maggiore. Infatti, sin dagli anni ’50 del secolo scorso la tecnologia nucleare è stata capace di creare ordigni di capacità distruttiva enorme, fino alla bomba zar da 50 megatoni.
Tuttavia, produrre bombe così potenti è inutile, perché si possono compiere distruzioni estremamente estese (e sufficienti agli scopi militari di qualsiasi tipo di guerra) anche con ordigni atomici meno potenti.
Il problema più serio è essere certi che le proprie armi colpiscano il nemico. È necessario, cioè, renderne difficile l’intercettazione da parte dei difensori. Persino i missili balistici, seguendo una traiettoria prefissata, possono essere intercettati e fatti esplodere in volo dai missili antimissile (sebbene l'intercettazione sia molto difficile). Invece i missili ipersonici, unendo l’estrema velocità alla manovrabilità e alla capacità di operare a bassa quota, sono pressoché impossibili da intercettare con le tecnologie di difesa disponibili oggi.
Quali Paesi possiedono missili ipersonici?
Le informazioni sui progetti dei missili ipersonici sono tenute segrete dagli Stati o sono divulgate per scopi di propaganda e, di conseguenza, non sono sempre attendibili. Al momento solo la Russia possiede armi ipersoniche già operative. Più precisamente, Mosca possiede tre tipi di missili ipersonici:
- Kinzhal, operativo dalla fine del 2017, è un missile semibalistico aerolanciato, che può colpire a 2.000 km di distanza a una velocità di mach 10, cioè oltre 12.000 km/h. Il Kinzhal è stato usato nella guerra contro l’Ucraina e al momento risulta essere l’unico missile ipersonico usato in combattimento.
- Avangard, un HGV operativo dal 2019. Se sganciato all’altezza di 100 km, può colpire obiettivi a 6.000 km di distanza a velocità di mach 20.
- Tsirkon, un HCM capace di volare tra Mach 6 e Mach 8 e di colpire fino a 1.200 km di distanza. È progettato prevalentemente per il lancio da mezzi navali, ma può partire anche da terra. È uno dei principali vanti della Russia e, secondo i recenti annunci di Putin, la marina russa dovrebbe averlo in dotazione entro la fine del 2022.
Le altre grandi potenze non sono restate a guardare. Gli Stati Uniti hanno iniziato lo studio di armi ipersoniche sin dal 2003 e al momento hanno diversi missili in fase di sperimentazione. Lo scorso aprile, per esempio, hanno testato con successo il missile ipersonico da crociera HAWC. La Cina, infine, ha sperimentato di recente un HGV, il Dongfeng-17, nel corso di esercitazioni militari presso l'isola di Taiwan.