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30 Dicembre 2024
7:00

Cosa sono le operazioni a paziente sveglio sempre più comuni tra i musicisti?

La chirurgia a paziente sveglio permette di operare sul cervello monitorando funzioni essenziali in tempo reale. Attività come suonare uno strumento, nel caso di pazienti musicisti, aiuta i medici a preservare abilità critiche e ridurre rischi. Questa tecnica migliora sicurezza, recupero e qualità della vita post-operatoria.

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Cosa sono le operazioni a paziente sveglio sempre più comuni tra i musicisti?
Neurochirurgia paziente sveglio

Durante alcuni interventi chirurgici al cervello, i pazienti possono essere invitati a eseguire attività complesse, come suonare uno strumento musicale. Questa tecnica, già utilizzata per diverse operazioni anche in Italia, è chiamata chirurgia a paziente sveglio (awake brain surgery) e consente ai medici di monitorare in tempo reale le funzioni cerebrali critiche per preservare le capacità neurologiche del paziente, sfruttando la mancanza di recettori del dolore nel cervello. Inoltre, permette una rimozione più estesa del tumore e un miglior recupero per il paziente. L’awake surgery è un esempio straordinario di come la medicina si migliori non soltanto con il progresso tecnologico, ma anche in direzione dell’attenzione al paziente e alla sua vita psicologica e sociale.

Perché si opera il cervello a paziente sveglio?

Il cervello è un organo straordinario: gestisce il nostro linguaggio, i movimenti, la memoria e perfino la creatività. Tuttavia, non possiede recettori per il dolore. Questo significa che può essere manipolato chirurgicamente senza che il paziente provi sofferenza, purché siano anestetizzate le aree circostanti, come il cuoio capelluto.

Eseguire compiti come parlare, contare o persino suonare durante l'operazione permette ai medici di mappare le aree cerebrali in tempo reale, assicurandosi di non danneggiare funzioni essenziali. Questa tecnica è particolarmente utile in interventi su aree critiche, come nel caso di tumori o epilessia, dove la precisione chirurgica può fare la differenza tra conservare o perdere abilità vitali.

L’obiettivo di queste operazioni è quello di asportare o manipolare le aree cerebrali danneggiate cercando di impattare il meno possibile sulle abilità del paziente, soprattutto quando queste abilità costituiscono l’identità professionale delle persone operate.

Cosa succede durante l’intervento?

La preparazione inizia molto prima di entrare in sala operatoria. Attraverso strumenti come la risonanza magnetica funzionale o la stimolazione magnetica transcranica, i medici mappano le aree del cervello responsabili delle funzioni da preservare.

La procedura in sala operatoria inizia con il paziente in anestesia generale. In questo momento si attua la craniotomia, ossia l'apertura del cranio. Una volta completata questa fase, l'anestesia viene sospesa e il paziente viene gradualmente risvegliato.

Durante l’intervento, i chirurghi utilizzano elettrodi per stimolare o inibire specifiche zone cerebrali, mentre il paziente compie attività richieste. Se qualcosa va storto – ad esempio, il paziente smette di parlare o di suonare correttamente – i medici sanno che si stanno avvicinando troppo a un’area critica. In questo modo possono operare con una precisione straordinaria, monitorando in tempo reale gli effetti delle loro operazioni.

Chirurgia al cervello

Suonare uno strumento musicale è un’attività che coinvolge molte funzioni, e quindi molte aree cerebrali. Richiede una coordinazione motoria fine tra mani, occhi e dita, un monitoraggio uditivo continuo per valutare la qualità del suono, e chiaramente una memoria musicale per mantenere il ritmo e le note corrette. In casi particolari, come nei casi di musicisti operati per rimuovere un tumore, suonare durante l’intervento diventa un test cruciale per capire l’effetto del bisturi sulle abilità motorie fini e su quelle sensoriali.

Al termine dell'operazione, il paziente viene nuovamente messo sotto anestesia generale per la chiusura del cranio e per le fasi finali dell'intervento.

Esempi di awake surgery in Italia

Nel 2022 un sassofonista di 35 anni viene operato al Padeia International Hospital di Roma per una neoplasia al cervello. Un intervento di particolare difficoltà, data la natura del tumore e una singolare caratteristica del paziente: quella di essere un sassofonista mancino. Questa qualità costituisce un termine di distinzione rispetto alla “norma”, che necessita quindi di una mappatura particolarmente scrupolosa da parte dei medici. Il paziente è stato operato mentre suonava dal neurochirurgo Christian Brogna, che qualche anno prima si era reso protagonista di un intervento simile su un violista a Londra.

Nel 2017, all’Ospedale Sant’Anna di Ferrara, veniva operato un clarinettista con un tumore localizzato nella corteccia sensoriale, con impatto sull’area che riceve i feedback percettivi proprio dalla mano sinistra, fondamentale per il musicista. L’operazione – anche qui portata avanti in awake surgery – è stata un successo.

Ancora in Italia, nel 2019 una giovane violinista di 23 anni doveva essere operata per asportare una massa tumorale localizzata nella corteccia frontale sinistra, lì dove si trovano le aree che controllano il movimento della parte destra del corpo, e dove sono localizzate importantissime aree per il linguaggio, come la famosa Area di Broca. Il sipario quel giorno aveva le tinte verdi tipiche delle tende da ospedale mentre la musicista iniziava il suo atipico concerto. Anche qui, l’awake surgery si è dimostrata una tecnica fondamentale per i chirurghi per riuscire a preservare al meglio le caratteristiche che costituiscono le capacità e l’identità della musicista.

Violinista donna

I vantaggi per il paziente

È chiaro, quindi, che la chirurgia a paziente sveglio offre benefici straordinari. È l’espressione dell’attenzione della medicina non soltanto al successo dell’operazione, ma alla conservazione delle funzioni neurologiche,  perché il feedback diretto del paziente permette di evitare danni irreparabili a linguaggio, memoria o movimenti.

C’è poi una maggiore sicurezza generale, dato che gli errori si riducono grazie al monitoraggio continuo e immediato. Un altro aspetto non trascurabile è che un’operazione preservativa come l'awake patient surgery implica un recupero più rapido: l’intervento personalizzato aumenta le possibilità di riprendere le normali attività, inclusa la pratica musicale, ma anche una resezione più estesa del tumore, anche se può sembrare controintuitivo.

In operazioni a paziente in anestesia generale, infatti, il chirurgo è costretto a "rimuovere il meno possibile", mentre con il paziente sveglio si rimuove la massa fintanto che non pregiudica le facoltà del paziente.

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