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1 Aprile 2025
7:00

Cos’è il castoreo usato in passato nei profumi?

Il castoreo è una sostanza dall’odore intenso prodotta dalle ghiandole perianali dei castori, che la utilizzano per comunicare e difendersi. L'uomo l'ha utilizzata in passato in profumeria e medicina. Oggi, viene prodotta principalmente in laboratorio, ma si preferiscono delle alternative a causa degli elevati costi di produzione.

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Cos’è il castoreo usato in passato nei profumi?
castoreo uso nei profumi

Hai mai sentito parlare del castoreo? Si tratta di una particolare sostanza oleosa e giallastra conosciuta sin dall’antichità per il suo odore intenso e caratteristico, prodotta dalle ghiandole perianali del castoro, posizionate vicino all'ano. Anche se la sua provenienza può sembrare insolita e forse disgustosa, ha avuto molteplici usi nel corso della storia, in medicina, in cosmetica e anche in profumeria! Il castoreo, infatti, è un insieme di molecole che conferiscono proprietà particolari e differenti al prodotto finale. Per esempio, alcuni composti fenolici sono responsabili del suo odore intenso mentre altri, come l’aldeide salicilica, delle sue proprietà medicinali. Per queste caratteristiche la sua importanza è stata enorme: per oltre 2000 anni, è stato usato sia come farmaco per curare diversi malanni, come febbre, disturbi gastrici e addirittura disturbi mentali, e in profumeria come fissativo, una sostanza che previene la veloce evaporazione del profumo, garantendone la persistenza anche dopo molto tempo.

Il castoreo in natura è un mezzo di comunicazione

In natura, il castoreo, o castoreum, ha una funzione ben precisa per i castori: si tratta di un efficace strumento di comunicazione e difesa del territorio. I castori depositano questa sostanza su cumuli di fango o su superfici elevate, in modo da segnalare la presenza della propria famiglia e delimitare il confine del proprio habitat.

castoro fango

Grazie agli alti cumuli, la sostanza rimane umida nel tempo, così da sprigionare di continuo l’odore, e rimane protetta da eventuali innalzamenti del livello dell’acqua circostante. L’aroma muschiato e dolce del castoreum puro, sgradevole agli esseri umani, riveste per i castori un ruolo fondamentale per il riconoscimento e la coesione del gruppo.

Questa marcatura permette di capire dove vivono le famiglie di castori semplicemente percependo il loro caratteristico e intenso aroma. Non sorprende quindi che la natura abbia scelto di utilizzare una sostanza tanto complessa chimicamente per un compito così essenziale, come il persistere nell’ambiente e trasmettere un’informazione chiara e duratura, in ogni condizione atmosferica.

Composizione chimica e utilizzi del castoreo

Dal punto di vista chimico, il castoreo è una miscela complessa che racchiude oltre 75 composti diversi, tra cui fenoli, acidi grassi e altro ancora. Si può immaginare questa sostanza come una “lista di ingredienti” in cui ogni ognuno di essi contribuisce al profumo caratteristico e persistente. Tra questi, i composti fenolici sono responsabili di una parte dell’odore penetrante, mentre altri composti aggiungono attività terapeutiche, come l’aldeide salicilica, probabilmente responsabile dell'azione antidolorifica per cui era utilizzato in passato.

Uno dei suoi utilizzi più comuni era quello di fissativo nei profumi, per garantire una maggiore persistenza. In passato, è stato utilizzato anche per le sue proprietà cosmetiche in creme e saponi, ma anche come aroma aggiuntivo in qualche tipo di cibo o addirittura nel tabacco delle sigarette.

castoro profumo

Purtroppo, ottenere questa sostanza prevedeva l’abbattimento dell’animale: dopo la morte, le ghiandole venivano raccolte, essiccate e lavorate con alcol per estrarne l’essenza. Difatti, la triste usanza di ricavare il castoreo dal castoro portò sull’orlo dell’estinzione la specie nel XVI secolo in Europa e nel XIX secolo in America. Per fortuna, oggi questa pratica viene evitata, piuttosto che ricavare la sostanza dall’animale, per questioni etiche si preferisce sintetizzarla in laboratorio.

Oggi, sebbene il castoreo non sia più un ingrediente di uso comune nelle industrie cosmetiche, continua a suscitare interesse sia per le sue peculiari proprietà chimiche che per il suo ruolo storico e naturale, ricordandoci quanto l’ingegno della natura possa ispirare le tecnologie e le tradizioni umane. Rimane, però, “costoso” in tutti i sensi: se estratto dai castori, costoso in termini di vite animali, se prodotto in laboratorio, costoso in termini di denaro e procedure lunghe per via della complessità chimica del castoreo. Per quanto affascinante e particolare sia questa sostanza, l’industria moderna preferisce soluzioni alternative che non sopprimano vite animali e non richiedano uno sforzo eccessivo in laboratorio.

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