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2 Agosto 2025
16:30

Cos’è lo Spazio Schengen: l’area europea nella quale uomini e merci possono circolare liberamente

Nato nel 1985, lo spazio Schengen include quasi tutta l’UE e alcuni Paesi extra-UE, consentendo a 450 milioni di persone di circolare liberamente tra i paesi membri. I controlli possono essere ripristinati in caso di emergenze, come migrazioni o terrorismo.

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Cos’è lo Spazio Schengen: l’area europea nella quale uomini e merci possono circolare liberamente
spazio schengen

Lo Spazio Schengen è un’area di 29 Paesi europei nei quali uomini e merci circolano liberamente, senza essere controllati alle frontiere. Il nome è dovuto alla cittadina del Lussemburgo nella quale fu firmato il primo accordo. Lo Spazio ha infatti origine da un accordo del 1985, sottoscritto da cinque Paesi: Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. L’Italia ha aderito nel 1990. Dal 1999 l’acquis di Schengen ( l’insieme delle norme di Schengen) è stato integrato nell’Unione Europea, nel senso che è applicato “automaticamente agli Stati membri”,  a meno che questi non chiedano esplicitamente di non aderire o aderire parzialmente agli accordi. Oggi consente a più di 450 milioni di persone di circolare liberamente tra i paesi membri senza la necessità di sottoporsi a controlli alle frontiere.

In determinate condizioni, tuttavia, questi controlli alle frontiere possono essere ripristinati, come è avvenuto in alcune occasioni a causa delle migrazioni o del rischio di terrorismo.

Cos'è lo Spazio Schengen

Lo Spazio Schengen, noto anche come Area Schengen, è un territorio composto da 29 Stati del continente europeo, nei quali sono stati aboliti i controlli alle frontiere. Uomini e merci possono circolare liberamente: per andare da un Paese dello Spazio Schengen a un altro non serve né il passaporto né il visto di ingresso ed è sufficiente un documento di identità. Nei confronti dei Paesi esterni, gli Stati membri dello Spazio Schengen applicano una politica comune: i cittadini di molti Stati, tra i quali gran parte di quelli americani, possono entrare nei Paesi Schengen senza visto, necessitando solo del passaporto; i cittadini di altri Paesi, tra i quali gran parte degli Stati africani e asiatici, hanno bisogno del visto sia per l’ingresso, sia per il transito. Il visto, però, è valido per l’intera Area Schengen, indipendentemente dal Paese che lo emette.

Visti per lo Spazio Schengen. Verde jnon richiesto, grigio richiesto
Politica dei visti per entrare nello Spazio Schengen. Per i cittadini dei Paesi in verde il visto non è richiesto; i cittadini dei Paesi in grigio hanno il visto obbligatorio. Via Wikimedia Commons

Nello Spazio Schengen i controlli doganali sono aboliti anche per le merci. Tuttavia, in determinate circostanze i Paesi hanno la possibilità di ripristinare i controlli alle frontiere, come è avvenuto per le crisi dei migranti e per il rischio di terrorismo. Per esempio, in alcune occasioni la Francia ha ripristinato i controlli alla frontiera con l’Italia, a Ventimiglia, a causa dei flussi migratori.

Quali Paesi ne fanno parte

Dello Spazio Schengen fanno parte 29 Paesi: 25 Stati dell’Unione europea (cioè tutti tranne l’Irlanda e Cipro) e altri quattro Paesi del continente europeo (Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein), non facenti parte dell’UE. Nello Spazio Schengen, inoltre, sono presenti quattro Stati di piccole dimensioni che, pur non aderendo ufficialmente agli accordi, di fatto tengono le frontiere aperte: San Marino, Città del Vaticano, Andorra e Principato di Monaco.

Blu Paesi UE membri di Schengen, verde Paesi non UE membri di Schengen; Rosso e giallo, Paesi UE non membri di Schengen (Wikimedia Commons)
L’Area Schengen: blu: Paesi UE membri di Schengen; verde: Paesi non UE membri di Schengen; rosso e giallo: Paesi UE non membri di Schengen. Via Wikimedia Commons

Gli accordi Schengen non si applicano ad alcuni territori dei Paesi membri, nei quali esistono controlli di frontiera per merci e persone. Si tratta di isole o dipendenze situate in altri continenti. Tra essi, i territori d’oltremare francesi, come la Guyana francese in Sudamerica e varie isole del Pacifico, dell’Atlantico e dell’Indiano; i territori d’oltremare olandesi (Aruba, Curaçao, ecc.); le Isole Svalbard della Norvegia; la Groenlandia e la Fær Øer della Danimarca. Inoltre, la Grecia prevede condizioni speciali per l’accesso alla Penisola del Monte Athos, un territorio semiautonomo abitato da una comunità monastica.

VIsto Schengen emesso in Germania (Wikimedia Commons)
Visto Schengen emesso in Germania (Wikimedia Commons)

Storia dello Spazio Schengen

Lo spazio Schengen ha origine nel 1985, quando la Germania, la Francia e i tre Paesi del Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) firmarono un accordo per l’eliminazione dei controlli alle frontiere. L’accordo fu firmato nella cittadina lussemburghese di Schengen, che ha dato il nome allo Spazio.

L'accordo del 1985 (Wikimedia Commons)
L’accordo del 1985; via Wikimedia Commons

All’accordo del 1985 seguirono altri trattati, tra i quali la Convenzione sull’applicazione del 1990. Messi insieme, gli accordi che regolano lo Spazio formano l’acquis di Schengen. Dopo la firma del primo trattato, molti altri Paesi sono entrati a far parte dello Spazio Schengen. Il primo, dopo i cinque fondatori, è stato l’Italia nel 1990. Nel 1999 il Trattato di Amsterdam ha “incorporato” il sistema Schengen nell’Unione Europea, eliminando i controlli alle frontiere tra i Paesi membri. Il Trattato, però, consente ai Paesi di non aderire allo Spazio Schengen o aderirvi solo parzialmente. È quello che ha deciso di fare l’Irlanda, che prevede controlli per le persone alle frontiere, e che, in passato, quando era membro dell’UE, aveva scelto il Regno Unito. Inoltre, non aderisce agli accordi la Repubblica di Cipro, che però è vincolata a aderirvi in futuro.

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