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27 Marzo 2025
13:51

Runet, la rete Internet “sovrana” che la Russia sta creando per isolarsi: cos’è e a che punto è

Dal 2019, la Russia sviluppa Runet, una rete nazionale per ridurre la dipendenza da Internet globale e rafforzare il controllo interno. Nonostante i blocchi su VPN e social di matrice occidentale, la disconnessione totale dalla rete Internet globale non è ancora avvenuta.

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Runet, la rete Internet “sovrana” che la Russia sta creando per isolarsi: cos’è e a che punto è
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Dal 2019, la Russia sta lavorando a un'infrastruttura di rete Internet nazionale chiamata Runet, un termine che fonde "ru" (codice per la lingua russa) con "network", con l'obiettivo di rendere il Paese indipendente dalla rete Internet globale e di rafforzare il controllo sulle informazioni che circolano online. Questo progetto, spesso paragonato al Great Firewall cinese o al modello di intranet della Corea del Nord, mira a incanalare il traffico Web attraverso nodi controllati dallo Stato e a implementare sistemi avanzati di filtraggio e sorveglianza. A oggi la totale disconnessione della Russia dall'Internet globale non è ancora avvenuta, e il Paese continua a dipendere in larga misura da tecnologie e infrastrutture estere.

Ciò non significa che il controllo sulla rete non sia aumentato: negli ultimi anni, Mosca ha bloccato o limitato l'accesso a piattaforme occidentali come Facebook e X e, notizia di questi giorni, ha intensificato le restrizioni sull'uso delle VPN (Virtual Private Network), usate dagli internauti russi per aggirare i blocchi. Nonostante questi sforzi, la disconnessione totale dalla rete Internet globale non è ancora avvenuta, anche se potenzialmente potrebbe concretizzarsi nei prossimi anni.

Cos’è Runet, quando è nato e a che punto è l’Internet della Russia

L'idea di una Internet “sovrana” non è nata con l'invasione dell'Ucraina nel 2022, ma si è sviluppata negli anni precedenti con l'approvazione di leggi che mirano a rendere il Web russo più autonomo. La normativa che ha gettato le basi di Runet è nella fattispecie la legge federale del 1° maggio 2019 N 90-FZ, entrata in vigore il 1° novembre dello stesso anno. Questa norma ha introdotto una serie di misure con l'obiettivo di instradare il traffico dati attraverso punti di scambio controllati dallo Stato e ha imposto agli operatori di telecomunicazioni di installare apparecchiature per l'analisi approfondita dei pacchetti di dati, la tecnologia DPI (Deep Packet Inspection). Questo sistema permette di filtrare e censurare i contenuti, identificando mittente e destinatario anche se le comunicazioni sono crittografate. Non si tratta solo di un meccanismo di blocco selettivo, come quello cinese, ma di un potenziale strumento per disconnettere la Russia dalla rete globale e far funzionare Internet solo all'interno del Paese.

Sebbene alcuni osservatori abbiano ipotizzato che Mosca potesse isolarsi completamente già nel marzo 2022, questo non è accaduto, in quanto la realtà delle cose è molto più complessa di quello che sembra. Pur non avendo interrotto la connessione con l'esterno, però, il Cremlino ha incrementato i controlli e limitato l'accesso ai contenuti occidentali. Piattaforme come Facebook e X sono state oscurate. Anche Google è stato preso di mira, con un aumento esponenziale delle richieste di rimozione di contenuti dai suoi servizi. Secondo il Google Transparency Report, solo nella prima metà del 2021 la Russia ha presentato quasi 19.000 richieste per eliminare oltre 200.000 contenuti.

Parallelamente, le autorità russe hanno intensificato le restrizioni sulle VPN, strumenti che permettono di aggirare la censura mascherando l'origine del traffico dati. A partire dal marzo 2025, il regolatore russo Roskomnadzor ha imposto la rimozione di numerose applicazioni VPN dal Google Play Store e dall'App Store di Apple, portando a circa 200 i servizi VPN già bloccati nel Paese. In aggiunta, alcune sottoreti di Cloudflare – un'importante infrastruttura che supporta il funzionamento di molti siti Web – sono state temporaneamente rese inaccessibili in diverse aree della Russia.

Le difficoltà nel creare una rete Internet “sovrana” al 100%

Nonostante gli sforzi profusi dalle autorità di Mosca per creare una rete Internet “sovrana”, il completo scollegamento dalla Rete globale presenta sfide tecniche significative. Come spiegato dall'esperto di sicurezza informatica Marco Ramilli, l'indipendenza digitale richiederebbe non pochi sforzi e compromessi. Ramilli ha infatti affermato:

Uscire da Internet imporrebbe la necessità di non aggiornare più sistemi operativi, i routers, i software o più in generale tutta la tecnologia proveniente da altre Nazioni. Per poter essere totalmente indipendenti è necessario preparare una filiera di produzione interna di tecnologia che sappia ri-sviluppare software e hardware già esistenti.

Al momento, la Russia non ha le capacità industriali per sostituire completamente le tecnologie occidentali, il che rende difficile una separazione netta e immediata. Il governo sta lavorando per rafforzare la propria infrastruttura digitale, con lo sviluppo di un sistema nazionale di nomi di dominio o DNS (Domain Name System) che consentirebbe di mantenere operativi i siti russi anche in caso di isolamento dalla rete globale.

L'implementazione di Runet e le restrizioni imposte dal governo russo si inseriscono in un fenomeno più ampio noto come Splinternet, ovvero la frammentazione di Internet in reti separate a seconda delle politiche nazionali. Paesi come Cina, Iran e Russia stanno creando le proprie versioni di Internet, limitando l'accesso ai contenuti esterni e rafforzando il controllo interno sulle informazioni. Questo processo mette in discussione il modello originario del Web come spazio aperto e universale, ipotizzato da Tim Berners-Lee quando inventò il World Wide Web nell'ormai lontano 1989. È un vero peccato!

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