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Anno nuovo significa novità e tante aspettative, e ciò vale anche quando si parla di scienza: per il 2025 le aspettative in ambito scientifico sono altissime, con potenziali impatti significativi per la società e per l'innovazione tecnologica. Tra gli ambiti da cui ci si aspettano grosse novità e soddisfazioni c'è soprattutto quello spaziale, ma anche quello dell'energia di fusione e delle neuroscienze.
Spazio: l'esplorazione continua
"Invieremo mezzi spaziali ancora più vicini al Sole". La NASA lo ha annunciato pochi giorni fa nel suo ultimo post sul suo profilo X (ex Twitter), assieme a un'altro obiettivo: mettere le basi per esplorare la Luna e Marte il più presto possibile.
In ogni caso, prima che gli esseri umani rimettano piede sul nostro satellite saranno i lander di aziende private (la giapponese iSpace e la texana Intuitive Machines) e della NASA (Lunar Payload Services programme) ad approdare sulla superficie lunare.
Sempre la NASA, nonostante ritardi e slittamenti di date, è attiva nella nuova corsa alla Luna con il programma Artemis che ha l'obiettivo di riportare esseri umani – tra cui la prima donna – sul nostro satellite. Si prevede che l'allunaggio avvenga nei pressi del polo sud lunare, una regione di grande interesse scientifico ma anche logistico per la presenza di ghiaccio d'acqua in ottica della realizzazione di basi umane in un futuro prossimo.
Non solo Luna: c'è tanta attesta per la missione PUNCH (Polarimeter to Unify the Corona and Heliosphere) con cui l'agenzia spaziale americana intende studiare la corona e il vento solare utilizzando una costellazione di quattro piccoli satelliti.
Altro progetto NASA è quello di SPHEREx (Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization, and Ices Explorer), che intende realizzare una mappa spettrale del cielo, raccogliendo dati su oltre 450 milioni di galassie e più di 100 milioni di stelle nella Via Lattea. Il progetto vorrebbe esplorare le origini dell'universo e cercare elementi come acqua e anidride carbonica nella nostra galassia.
Sia PUNCH che SPHEREx condivideranno il lancio su un razzo Falcon 9 di SpaceX, con decollo previsto per il 27 febbraio 2025.
E a fine anno sarà il turno di SMILE (Solar wind Magnetosphere Ionosphere Link Explorer), missione congiunta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dell'Accademia Cinese delle Scienze (CAS) che ha lo scopo di studiare l'interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre, registrando immagini e dati importanti per approfondire questi processi. Il lancio del razzo europeo Vega-C avverrà dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese.
Astronomia e astrofisica: attesi i dati tecnici sull'Einstein Telescope
Nel 2025 sono attesi i primi dati tecnici (informazioni e specifiche dettagliate che delineeranno le caratteristiche definitive del progetto) sull'attesissimo Einstein Telescope, un osservatorio di onde gravitazionali prodotte da fenomeni cosmici (come fusioni di buchi neri o stelle di neutroni) di ultima generazione che verrà costruito in Europa. In particolare, si sono candidati per ospitarlo la Sardegna e i Paesi Bassi.
Il progetto mira a studiare l'universo primordiale, testare la relatività di Albert Einstein e testare alcune ipotesi sulla natura della materia oscura. Per il suo completamento, però, dovremo aspettare almeno dieci anni (è previsto per il 2035).
Un'altra bella notizia potrebbe invece arrivare da oltreoceano: se tutto procederà secondo i piani, in Cile dovrebbe entrare in funzione il rivoluzionario Osservatorio Vera C. Rubin, che con il suo Simonyi Survey Telescope è progettato per realizzare una mappa dinamica e dettagliata del cielo notturno e rivelare dettagli sulla sua formazione ed evoluzione. Così facendo, realizzerà un catalogo di miliardi di oggetti celesti.
Soprattutto, sarà essenziale per comprendere il ruolo dell'energia oscura nell'espansione dell'universo, misurando il moto delle galassie e mappando le loro distribuzioni (fornirà dati dettagliati sulle lenti gravitazionali, un metodo per studiare la distribuzione della materia oscura).
L'Osservatorio aprirà nuove frontiere nell'astronomia, permettendo a scienziati di tutto il mondo di studiare l'universo in modi mai visti finora. Ma sarà una gioia anche per tutti gli appassionati, perché le immagini straordinarie che produrrà verranno diffuse con il pubblico.
Energia nucleare: la ricerca sulla fusione va avanti
Il 2025 potrebbe segnare progressi significativi anche nella ricerca sulla fusione nucleare, rendendo più vicina la possibilità di una fonte energetica pulita e praticamente inesauribile.
Già nell'anno appena passato ci sono stati due record importanti, con il rettore sperimentale europeo Jet (durante un esperimento ha generato 69 megajoule di energia in 5 secondi, utilizzando solamente 0,2 milligrammi di combustibile) e il KStar della Corea del Sud (è riuscito a mantenere una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius per 48 secondi, superando il suo precedente primato di 30 secondi), e le aspettative per l'anno appena iniziato sono davvero elevate.
Un altro aspetto positivo riguardo al tema dell'energia di fusione è che lo scorso ottobre è nata la European Fusion Association (EFA), associazione costituita da industrie europee che hanno l'obiettivo di accelerare lo sviluppo dell'energia da fusione. Ma non solo: l'EFA si impegna anche a sensibilizzare l'opinione pubblica e ad attrarre investimenti da agenzie di finanziamento pubbliche e private, con l'obiettivo di garantire l'indipendenza energetica per il futuro.
Neuroscienze
Di Neuralink – che ha avviato i primi test umani con i chip impiantabili nel 2024 con l'obiettivo di aiutare persone con disabilità motorie o malattie neurologiche gravi – se n'è parlato tanto durante lo scorso anno, soprattutto dopo i promettenti risultati ottenuti dal primo paziente umano. In questo senso, il 2025 promette bene, visto che la Cina prevede di iniziare a breve i test su nuove interfacce cervello-computer.
Questi sistemi potrebbero permettere comunicazioni dirette tra cervello e dispositivi esterni, migliorando l'assistenza a persone con disabilità o malattie neurodegenerative. C'è anche un altro obiettivo, però, che è quello di esplorare le potenzialità del potenziamento cognitivo per applicazioni non mediche, come l’educazione o la produttività, di cui sapremo di più nei prossimi mesi.