Il primo caso di infezione del batterio Escherichia coli alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha colpito la triatleta belga Claire Michel, ricoverata in ospedale il 4 agosto. Il Belgio non potrà quindi partecipare alla gara di triathlon a squadre miste. Probabilmente l'atleta ha contratto l'infezione nuotando nelle acque del fiume Senna durante la gara di triathlon individuale che si è tenuta mercoledì 31 luglio. La balneabilità della Senna è uno degli aspetti più discussi dei Giochi Olimpici 2024 e dipende in buona parte proprio dalle concentrazioni di E. coli (l'abbreviazione per indicare Escherichia coli), che defluisce nel fiume in seguito a piogge intense che fanno tracimare le acque reflue dei sistemi fognari. E. coli è infatti un batterio che si trova nel tratto intestinale di molti mammiferi compreso l'essere umano: se ingerito in concentrazioni sufficientemente alte può provocare problemi gastrointestinali e sintomi quali diarrea, crampi addominali, vomito e anche infezioni del tratto urinario se finisce nella vescica. Questo batterio può contaminare anche le acque marine, impedendone la balneabilità.
Cos'è Escherichia coli?
L'Echerichia coli è un batterio Gram-negativo che abita abitualmente all'interno dell'intestino, proliferando specialmente nel suo ultimo tratto, il colon. È un enterobatterio che fa parte della naturale flora intestinale dei mammiferi e di alcuni uccelli e che gioca un ruolo importante nella digestione. Questa specie si aggrega in colonie che, come possiamo vedere nell'immagine sottostante, sono formate da tanti singoli batteri a forma di bastoncino lunghi 1-2 micrometri. Ne esistono moltissimi ceppi – per la maggior parte innocui – ma, sebbene sia un organismo "amico" della nostra flora, in alcuni casi può trasformarsi in un patogeno occasionale, causando patologie che possono considerarsi anche gravi.
Patologie legate a E. coli: i sintomi
E. coli può causare malattie gastrointestinali e infezioni quando ingerito (perché presente in acqua, latte o cibo contaminati) o trasmesso attraverso il morso di alcuni insetti. Uno tra i più comuni casi di infezione è legato al contatto diretto oro-fecale da persona a persona associato tipicamente ad una scorretta igiene delle mani e delle superfici.
Questo batterio tende ad invadere il rivestimento intestinale e attaccarsi alla sua parete interna generando, tra i più comuni effetti, diarrea, crampi addominali, vomito e infezioni del tratto urinario mentre, in casi molto gravi, insufficienza renale e morte. I casi più gravi però hanno a che vedere con l'ingresso di questo batterio nel flusso sanguigno a seguito di traumi intestinali interni.
Ecco perché questo batterio, assieme ad altri microorganismi potenzialmente pericolosi per la salute, viene monitorato misurandone le concentrazioni nelle acque interne e costiere.