Esiste un mare senza coste: il Mar dei Sargassi, cos’è e dove si trova

Il Mar dei Sargassi – il cui nome che deriva da un'alga chiamata sargasso ci fa immediatamente pensare ai pirati – si trova nell'Oceano Atlantico settentrionale e ha la curiosa particolarità di non essere delimitato da nessuna costa.

Per comprendere meglio questa caratteristica è bene fermarsi un attimo e fare un breve riepilogo di cosa renda tali oceani e mari. Tradizionalmente un oceano è una grande massa di acqua salata che si trova tra le terre emerse del nostro Pianeta. È quindi delimitato dal profilo dei continenti o da precisi punti di riferimento geografici (per esempio, Capo Agulhas, il punto più meridionale del continente africano, delimita il confine tra oceano Atlantico e oceano Indiano). I mari non sono altro che le porzioni di oceano più vicine alle coste di isole, arcipelaghi o masse continentali. Stiamo perciò parlando di acque comunque delimitate in qualche modo dalla presenza di terre.

A questo punto possiamo tornare al nostro Mar dei Sargassi che, come anticipato, non appartiene a nessuna delle categorie appena descritte. Infatti, non è delimitato da nessuna terra e si trova all'interno dell’oceano Atlantico settentrionale, grossomodo tra gli arcipelaghi delle Grandi Antille, delle Azzorre e delle Bermuda, a un’altezza che possiamo indicare, approssimativamente, tra l’America del Nord e l’America Centrale.

Ma se non ci sono terre di riferimento, che cosa delimita questo mare? Il Mar dei Sargassi è racchiuso tra le correnti calde e fredde dell’Oceano Atlantico: la Corrente del Golfo a ovest, la Corrente nord-atlantica a nord, la Corrente delle Canarie a est e la Corrente Equatoriale Nord a sud.

A dare invece il nome al mare è il sargasso (sargassum), un tipo di alga galleggiante ampiamente presente in queste acque e già diffusa ai tempi di Cristoforo Colombo, che anche grazie ai sargassi ipotizzò la vicinanza della terraferma durante i suoi primi viaggi.

Il sargasso è parte fondamentale dell’ecosistema marino in questa parte dell'Atlantico, in quanto fornisce preziosissime risorse in mare aperto, come riparo per specie animali, per esempio tartarughe, granchi e gamberi, e cibo per numerose altre specie stanziali o migratorie, come i tonni, le megattere e diversi uccelli marini. Infine, gli ammassi di alghe si caratterizzano come ottimi rifugi per la deposizione delle uova (e dunque la riproduzione) di anguille e marlin, oggi minacciati dal continuo aumento della concentrazione di microplastiche, convogliate nel cuore del Mar dei Sargassi proprio dalle correnti oceaniche che lo circondano.

Altre attività umane sono causa dell’alterazione dei delicati ecosistemi locali. Le sostanze di scarto delle monocolture intensive americane, sempre veicolate dalle correnti oceaniche, stanno determinando una crescita esplosiva delle alghe che determina, a sua volta, uno sconvolgimento degli equilibri ambientali.

Per secoli il Mar dei Sargassi è stato il protagonista di miti e leggende marinaresche che risalgono, appunto, al tempo delle prime esplorazioni di Colombo. In particolare, per moltissimo tempo equipaggi di ogni nazione e corpo di spedizione sono stati pervasi dalla paura di restare bloccati e trascinati nelle profondità abissali dalle lunghe fronde delle alghe. Ad alimentare inquietudini e misteri in quest’area fu poi il vicino Triangolo delle Bermuda, al centro delle più fantasiose narrazioni e apparentemente coinvolto nella sparizione di navi e arei che incautamente osavano avvicinarsi ai suoi confini.

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