
Un nuovo studio pubblicato oggi, 13 gennaio 2023, su Science punta il dito contro il colosso petrolifero ExxonMobil. Le accuse sono gravi: si sostiene che l'azienda non solo fosse a conoscenza dell'impatto umano nel cambiamento climatico fin dagli anni '70 ma che abbia anche deciso di tenerlo nascosto al pubblico.
Il lavoro, realizzato dall'Università di Harvard e dell’Istituto Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico e guidato da Geoffrey Supran, si basa su studi effettuati dall'azienda stessa nel corso dei decenni e venuti a galla dopo anni di giornalismo investigativo. Come confermato anche dalla BBC, la compagnia dovrà affrontare a maggio un processo in un tribunale del Massachusetts con l'accusa di aver mentito in merito al cambiamento climatico.
Ma cosa aveva previsto esattamente l'ExxonMobil?
Gli studi condotti dal colosso petrolifero ExxonMobil
Il paper in questione ha esaminato 32 documenti interni (tra 1977 e 2002) e 72 studi scientifici già sottoposti a peer-review (tra 1982 e 2014). Alcuni tra i risultati più eclatanti sono riportati nell'immagine sottostante. Nell'ordine abbiamo A) Aumento della CO2 atmosferica Vs aumento delle temperature; B) variazione delle temperature; C) effetto serra della CO2 in relazione ai periodi interglaciali.

Come possiamo vedere, in nero ci sono le previsioni fatte dalla compagnia mentre in azzurro e rosso i valori effettivamente misurati nel corso degli anni. È lampante anche a colpo d'occhio come ci sia un'ottima corrispondenza tra i due. I ricercatori infatti hanno calcolato che una percentuale compresa tra il 63 e l'83% delle previsioni fatte da Exxon si sia poi rivelata corretta, incluso l'aumento di circa 0,2 °C ad ogni decennio.
In sostanza, pare che questi documenti siano la prova schiacciante che l'azienda sapesse degli effetti a lungo termine dell'utilizzo di carbone e petrolio. Tra l'altro, ricordiamoci che l'ExxonMobil ha sempre rilasciato dichiarazioni nelle quali si contestavano gli altri studi sul cambiamento climatico: questi venivano etichettati come "incerti", nonostante combaciassero con i valori riscontrati dai propri scienziati. A titolo rappresentativo, ecco una dichiarazione televisiva del 2005 dell'allora CEO Lee Raymond:
C'è una variabilità naturale che nulla ha a che vedere con l'uomo… Ha a che fare con le macchie solari… con l'oscillazione della Terra. […] Ci sono molti altri scienziati che non sono d'accordo con l'IPCC perché i loro dati non sono interessanti.