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30 Aprile 2023
8:30

Che cosa sono le torbiere e che ruolo hanno nel cambiamento climatico?

Le torbiere sono zone umide che intrappolano grandi quantità di carbonio, sottraendolo all’atmosfera. Come mai ne contengono così tanto e che cosa succede quando l’uomo le distrugge?

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Che cosa sono le torbiere e che ruolo hanno nel cambiamento climatico?
torbiere

Insieme a laghi, paludi e acquitrini, le torbiere costituiscono le cosiddette zone umide (o wetlands, in inglese). Anche se occupano solo il 3% della superficie terrestre, rappresentano una risorsa fondamentale. Le torbiere ospitano un’enorme biodiversità, contribuiscono a ridurre il rischio di inondazioni, depurano l’acqua dalle sostanze inquinanti rendendola potabile e intrappolano una grande quantità di carbonio atmosferico (addirittura il doppio rispetto a tutte le foreste del pianeta) contrastando il cambiamento climatico.

Si tratta però di ambienti molto fragili, che in parte sono già stati compromessi dalla deforestazione e dalla siccità. Perdere questi habitat significa andare incontro a conseguenze piuttosto gravi. Per capirne il motivo, dobbiamo innanzitutto sapere che cos’è esattamente una torbiera.

Come si formano le torbiere

Le torbiere si trovano soprattutto nelle regioni fredde della Terra, come il Nord Europa, l’Alaska e la Siberia, e in qualche caso nelle aree tropicali. Possono formarsi in seguito a due tipi di processi: il progressivo interramento di una palude, che viene man mano invasa dalla vegetazione, oppure l’allagamento di una zona asciutta e vegetata. In entrambi i casi, in una prima fase è presente uno strato d’acqua sul fondo del quale si deposita materia organica proveniente da organismi come alghe e muschi. A causa della carenza di ossigeno e dell’acidità che caratterizza le acque stagnanti, i batteri non possono proliferare e quindi i resti vegetali non si decompongono completamente.

torbiera foto aerea

Al contrario, questi resti si accumulano gli uni sugli altri formando spessori sempre maggiori, fino a raggiungere la superficie dell’acqua. A questo punto vi si insediano altre specie vegetali, i cui resti a loro volta si accumulano sugli strati sottostanti, comprimendoli. Questi strati ricchi di materia organica, e quindi di carbonio, costituiscono la torba e l’ambiente che li ospita è definito torbiera. Dobbiamo immaginare la torba come una sorta di spugna, che si impregna di acqua meteorica: in questo modo rimane umida e la decomposizione dei resti organici non si attiva.

La torba impiega molto tempo per formarsi: per uno strato spesso un metro servono anche mille anni. Molto più lungo è il tempo necessario affinché, per progressivo seppellimento, la torba si trasformi in carbone fossile.

Torbiere a rischio

Nei secoli passati questi ambienti sono stati in gran parte bonificati in quanto considerati malsani. Oggi, a distruggerli sono la deforestazione e il drenaggio compiuti per far spazio a piantagioni, ma anche l’estrazione della torba, che viene utilizzata per arricchire il terreno coltivato e in alcuni Paesi anche come combustibile. A queste minacce si aggiunge la crescente siccità dovuta al cambiamento climatico. Quando una torbiera viene privata dell’acqua che contiene, l’ossigeno entra nel terreno e la torba inizia a decomporsi, rilasciando così il carbonio sotto forma di CO2 atmosferica (oltre ad altri gas serra come metano e protossido di azoto).

In generale, ogni attività che “disturba” le torbiere le trasforma da importante serbatoio di carbonio a enorme fonte di emissioni. Possiamo facilmente immaginare che cosa questo comporti per il clima. Che cosa succederebbe se tutto il carbonio presente nelle torbiere del pianeta, pari a 140 miliardi di tonnellate, venisse rilasciato? La temperatura globale si spingerebbe ben oltre i +1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali.

mucchi di torba
Mucchi di torba

Ripristinare e conservare le torbiere

A questo punto è facile comprendere quanto sia importante ripristinare gli ambienti di torbiera per mitigare il cambiamento climatico (più sono le torbiere, maggiore sarà il carbonio intrappolato e minore la sua quantità in atmosfera). Gli scienziati hanno valutato che l’ideale sarebbe riuscire a recuperare un’area di torbiere prosciugate grande come l’intera superficie della Spagna.

Per quanto sia fondamentale ripristinare le torbiere compromesse dall’uomo, però, non è possibile riportarle alle condizioni naturali. Molto più efficace è provvedere alla loro conservazione, tramite misure di salvaguardia e monitoraggio, in modo da evitarne la distruzione. Tutelare queste aree significa anche preservarne la biodiversità sia vegetale sia animale.

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La distribuzione delle torbiere in Europa. Fonte: JRC Commissione Europea

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