Le caccole del naso, scientificamente note come muco nasale secco o croste nasali, sono accumuli di depositi di muco essiccato all'interno delle cavità nasali. Possono variare in colore e consistenza a seconda del contenuto di umidità nell'aria e della quantità di muco prodotta. La loro composizione chimica è molto complessa e dipende da diversi fattori, come l'inquinamento dell'aria e dalla presenza di un'infezione. In questo articolo vediamo quindi da cosa sono composte, come si formano e a cosa servono di preciso, ma soprattutto risponderemo ad una domanda curiosa: ma mangiare le caccole fa male?
Cosa sono le caccole del naso
Le caccole sono formate da muco che si asciuga e che, per questo motivo, va a formare grumi e croste che si accumulano nelle narici. La loro consistenza può essere filamentosa o fragile, a seconda dell'umidità dell'aria respirata.
In generale comunque il muco viene prodotto costantemente da delle speciali ghiandole (le ghiandole mucipare). La sua composizione chimica è variabile: sono composte principalmente da acqua, zuccheri e proteine (glicoproteine), sali disciolti e lipidi. La presenza di glicoproteine conferisce la tipica viscosità al muco. Inoltre, se c'è qualche infezione, potrebbero essere presenti anche immunoglobuline, anticorpi ed enzimi "disinfettanti" (antisettici).
Come si formano le caccole
Quando è ancora fluido, il muco serve per l'idratazione e la protezione delle vie respiratorie, poiché intrappola batteri, polvere, inquinanti e particelle che sono presenti nell'aria inspirata. Una volta formato poi, normalmente, viene spostato dalle ciglia del naso fino alla gola per essere ingerito e degradato dagli acidi dello stomaco.
Tuttavia, il normale processo di eliminazione del muco può essere interrotto da freddo, irritazioni o presenza di grosse quantità di inquinanti. In questi casi, il muco prodotto dalle ghiandole mucipare si essicca sulle membrane del naso e nelle cavità del naso (seni paranasali), questo perché il muco si asciuga prima di essere espulso, e rimane nel naso formando appunto le caccole.
Le caccole, infatti, sono più comuni durante un raffreddore o in climi secchi e con irritanti esterni.
Quindi in generale la composizione chimica delle caccole dipende dalla composizione del muco, dato che fondamentalmente sono muco essiccato. Possiamo dire quindi che sono formate da acqua, zuccheri, glicoproteine, sali minerali, lipidi, immunoglobuline, anticorpi, enzimi, microrganismi (virus, batteri ecc), ma anche polvere e inquinanti presenti nell'aria.
Fa bene mangiare le caccole? E perché alcuni lo fanno?
Qualche scienziato, tra cui lo pneumologo Friedrich Bischinger o il biochimico Scott Napper, sostiene (anche se sono ancora ipotesi non accuratamente verificate) che mangiare le caccole (gesto che nei bambini sembra innato ed automatico) faccia bene all'intestino e stimoli le difese immunitarie. Questo perché nelle caccole vengono appunto intrappolati moltissimi microrganismi morti, e quindi l'ingerirle fungerebbe come da "vaccino" contro alcuni microrganismi, cioè il corpo verrebbe abituato a quel microrganismo, e svilupperebbe degli anticorpi adeguati, così se dovesse venirne in contatto successivamente, sarebbe già protetto. Secondo alcuni, quindi, il comportamento si sarebbe sviluppato istintivamente soprattutto nei bambini proprio perché rafforzerebbe il sistema immunitario. Va detto comunque che questa è un'ipotesi non confermata.
Al di la di questo, sembra che togliersi le caccole dal naso (indipendentemente dal mezzo che si usa per farlo), sia una cosa del tutto naturale, lo fanno tutti i primati! Chiaramente se diventa un gesto continuo e ossessivo si parla invece di mania, in particolare di rinotillexomania: un disturbo che è curabile con la psicoterapia.
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