L'ipotesi che nel sottosuolo della Luna esistano tubi di lava esiste da circa mezzo secolo, ma da oggi finalmente abbiamo una possibile conferma grazie ai dati ottenuti dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA. L'analisi, pubblicata su Nature Astronomy e realizzata da un team guidato da Lorenzo Buzzone dell'Università di Trento, ha individuato un tunnel di lava nel Mare della Tranquillità (dove avvenne l'allunaggio di Apollo 11 nel 1969) a una profondità di 130-170 metri. Il tubo di lava sarebbe lungo fra i 30 e gli 80 metri e largo 45 metri. L'importanza di questa scoperta sta nel fatto che questi canali simili a grotte nel sottosuolo lunare sono candidati ideali per la costruzione di basi umane nel prossimo futuro.
Cosa è stato scoperto sulla Luna: lo studio sul tunnel lavico
Sulla superficie lunare sono stati individuati diverse cavità che si aprono sul sottosuolo del nostro satellite. L'ipotesi è che questi “buchi” si siano formati dal crollo dei soffitti dei tubi di lava, che sostanzialmente sono delle gallerie sotterranee scavate dalla lava quando la Luna era geologicamente attiva. Sono strutture che si trovano anche sulla Terra, per esempio alle Hawaii o nelle isole Canarie. Tuttavia non è mai stato confermato il fatto che queste aperture conducano effettivamente a grotte e tunnel sotterranei, soprattutto di dimensioni abbastanza consistenti da ospitare basi per la permanenza dei futuri esploratori spaziali.
Uno di questi “buchi” è il Mare Tranquillitatis pit, una cavità larga circa 100 metri scoperta nel 2009 nel bacino basaltico noto come Mare della Tranquillità, nel lato della Luna a noi visibile. Potete osservarlo nell'immagine di copertina di questo articolo.
La scoperta che questa cavità fornisca accesso a un tunnel sotterraneo è arrivata grazie alle immagini radar e i dati forniti già anni fa dallo strumento Mini-Rf (Miniature Radio-Frequency) a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter. Questi dati sono stati analizzati nuovamente attraverso tecniche di elaborazione del segnale sviluppate dal gruppo di ricerca in parte italiano che ha realizzato lo studio. Ebbene, i nuovi dati hanno mostrato ai ricercatori una stranezza: nelle immagini delle riflessioni radar della zona del pozzo si è notato un aumento di luminosità su un lato della cavità, che rappresenta un forte indizio della presenza di un tunnel sotterraneo.
Secondo la stima dei ricercatori che hanno pubblicato questo nuovo studio il condotto potrebbe avere una profondità fra i 130 ed i 170 metri, una lunghezza dai 30 agli 80 metri e una larghezza di circa 45 metri, con una inclinazione fino a un massimo di 45°. Sono poi state effettuate simulazioni al computer per ottenere due possibili modelli tridimensionali in grado di accordarsi con le osservazioni fatte e che potrebbero portare alla scoperta del primo tubo lavico sotto la superficie della Luna.
L'importanza della scoperta: una futura permanenza sulla Luna sembra più sostenibile
La Luna non è sicuramente ospitale quanto lo è il nostro pianeta, ma la presenza di tunnel e grotte potrebbe fornire un grande aiuto in vista di una più duratura permanenza sul nostro satellite.
Uno dei problemi più grossi per la presenza umana sulla Luna è l‘escursione termica di ben 300 °C, dai 127 °C diurni ai –173 °C notturni. Non da meno è il pericolo legato alla radiazione sia solare che cosmica e al rischio di impatti di meteoriti. Le grotte lunari potrebbero un giorno fornire un riparo sia dalle radiazioni che dai meteoriti, garantendo anche un luogo con più bassa escursione termica fra giorno e notte.
Proprio per questi motivi negli ultimi anni sono stati svolti programmi di formazione rivolti ad astronauti incentrati sull'esplorazione di sistemi sotterranei, come il programma CAVES dell'agenzia spaziale europea.