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Forte boato avvertito in Toscana, potrebbe essere stato un bolide: cosa sappiamo

Il forte boato che ieri giovedì 20 giugno 2024 alle 16:29 ha spaventato la costa toscana facendo tremare vetri e pareti potrebbe essere dovuto a una meteora esplosa nel cielo: l'ipotesi è avallata dall'analisi dell'Istituto Geofisico Toscano.

21 Giugno 2024
12:09
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Forte boato avvertito in Toscana, potrebbe essere stato un bolide: cosa sappiamo
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Il forte boato che è stato avvertito in Toscana alle 16:29 di ieri giovedì 20 giugno 2024 potrebbe essere stato provocato da una meteora esplosa in atmosfera, e non da un terremoto con epicentro nell’Isola d’Elba o da un caccia militare, come si era pensato inizialmente. A confermarlo sarebbe un'analisi dell'Istituto Geofisico Toscano. L'energico fragore ha spaventato migliaia di persone sulla costa nelle province di Livorno e Grosseto, comprese le isole dell'arcipelago toscano, con numerose segnalazioni di vibrazioni che hanno fatto tremare i muri e tintinnare i vetri, e molte persone che per la paura sono uscite di casa. Il primo pensiero è andato ovviamente a un terremoto che avrebbe interessato la zona tra la Versilia e l'Arengario, con un probabile epicentro nell'Isola d'Elba.

Qui però arriva il primo tassello di questo “giallo”. L'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato l'evento con la stazione sismica di CAIS, all'Isola di Capraia, stabilendo però che non si è trattato di un terremoto. Secondo le rilevazioni, le onde si sono propagate nella crosta terrestre con una velocità troppo bassa, “appena” 0,4 km/s contro valori tipici di 5-6 km/s.

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L'analisi dell'INGV conclude quindi che «l'ipotesi più probabile è che sia un evento originato in aria». Si fa quindi strada l'idea del boom sonico, cioè il fragore che si sente a terra quando un velivolo supera il muro del suono. Gli aerei di linea non raggiungono queste velocità, ma può capitare che lo facciano gli aerei militari, ed effettivamente a Grosseto si trova la base dell'Aeronautica Militare in cui si esercitano i piloti degli Eurofighter, aerei da combattimento in grado di abbattere la barriera del suono. Non sarebbe la prima volta che aerei militari producono un boom sonico avvertito dalla popolazione e dai sismografi: è successo per esempio la scorsa estate nelle Marche.

L'ipotesi però viene scartata in breve tempo, per due motivi. Innanzitutto l'area in cui il boato si è sentito è troppo vasta per essere provocata da aerei da caccia. In secondo luogo, l'Aeronautica Militare – interpellata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – ha smentito il superamento del muro del suono nei cieli toscani da parte dei suoi velivoli.

A questo punto sui social hanno cominciato a sbocciare teorie strampalate basate principalmente sulla concomitanza di questo evento con la polvere del Sahara che si sta abbattendo sull'Italia in questi giorni. Nel frattempo però si faceva strada la terza e più probabile ipotesi scientifica: quella della meteora esplosa. Generalmente questi fenomeni ci appaiono come bolidi luminosi (come quello avvistato il 4 giugno nel Centro-Nord Italia), ma di giorno è molto più difficile vederne la luce e un'esplosione sufficientemente violenta può anche essere registrata dai sismografi, come è avvenuto a fine dicembre in Basilicata.

L'Istituto Geofisico Toscano (IGT) ha registrato l'evento con la stazione sismo-acustica a Campo nell'Elba, in grado di rilevare oltre alle onde sismiche anche gli infrasuoni, cioè onde sonore con frequenze più basse di quelle a cui è sensibile l'orecchio umano. Il segnale infrasonico misurato dall'IGT è stato estremamente intenso, con «un’ampiezza di dieci volte maggiore rispetto agli eventi registrati in precedenza». I sensori infrasonici sono stati addirittura saturati, cioè hanno registrato la massima pressione che sono in grado di misurare (25 Pa picco-picco).

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I dati registrati dai 5 sensori ultrasonici dell’IGT a Campo nell’Elba. Credit: Istituto Geofisico Toscano

Incrociando i dati acustici con quelli sismici, l'IGT ha concluso che la sorgente dell'evento si trovava a sud di Montecristo e l'onda d'urto che ha prodotto il boato si muoveva a 0,4 km/s (confermando quindi il dato dell'INGV) con una traiettoria da 70° (est) a 280° (ovest) rispetto alla stazione sismo-acustica. (Ribadiamo che 0,4 km/s è la velocità dell'onda d'urto, non della sorgente, che presumibilmente trattandosi di una meteora dovrebbe essere di almeno 10-15 km/s.) L'Istituto conclude che «tra le varie interpretazioni possibili, oggetto di studio e verifica nei prossimi giorni, quella di un bolide entrato in atmosfera sembra quella più plausibile e coerente con i dati di registrati». Ulteriori analisi faranno chiarezza sulla questione, ma al momento quella della meteora esplosa rimane dunque l'ipotesi più verosimile.

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I dati sismici registrati dall’IGT a Campo nell’Elba. Credit: Istituto Geofisico Toscano

A questo punto la domanda è: se c'è stata una violenta esplosione nel cielo, è possibile che qualche camera abbia ripreso l'evento? In Italia il progetto di riferimento per il monitoraggio di meteore e bolidi è PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), gestito dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, ma finora non sono arrivate segnalazioni in tal senso dalle camere più vicine, a Portoferraio e Piombino. Questo in realtà non stupisce: l'evento è avvenuto in pieno giorno, quindi l'eventuale luminosità dell'evento sarebbe stata “sepolta” dalla luce diurna.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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