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Torna in Italia la polvere del Sahara: l'anticiclone africano, insieme alle alte temperature, sta provocando una nuova ondata di polvere del Sahara dopo quelle dell'8-9 giugno e del 13-14 giugno che hanno tinto i cieli di giallo e lasciato aloni di polvere rossa sulle automobili. La previsione arriva dal centro europeo Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) grazie ai dati provenienti dai satelliti di monitoraggio terrestre Copernicus. L'ondata di polvere ha già cominciato a interessare nelle ore scorse la Sardegna e, secondo il CAMS, continuerà a coinvolgere il nostro Paese fino a d0menica 23 giugno, con un picco tra il 20 e il 21. Il Centro-Nord Italia sarà particolarmente colpito tra il pomeriggio di oggi e il primo pomeriggio di venerdì 21 giugno, soprattutto nella Pianura Padana e nel versante tirrenico di Toscana e Lazio; il Centro-Sud sarà interessato da domani giovedì 20 giugno, soprattutto in Puglia, Molise e Campania, per poi lasciare gli ultimi strascichi in Sicilia e Calabria nella giornata di domenica. L'ondata colpirà anche la Francia e parti dell'Europa centrale.
Le ondate di polvere desertica hanno un impatto negativo sulla qualità dell'aria perché aumentano la quantità di polveri sottili che respiriamo, anche se solo temporaneamente. Ricordiamo infatti che soltanto le polveri di dimensioni più piccole (approssimativamente sotto i 20 millesimi di millimetro) riescono a rimanere in quota trasportate dal vento sopra il Mar Mediterraneo. Tutto questo può avere temporaneamente effetti negativi per la salute soprattutto di chi è affetto da patologie del sistema respiratorio, perché in casi estremi può portare a difficoltà di respirazione. Le ondate di polvere del Sahara non sono mai state insolite in Italia (avvengono più volte all'anno), ma la loro frequenza e la loro intensità stanno aumentando per effetto del riscaldamento globale: questo è un effetto da monitorare attentamente perché potrebbe avere effetti a lungo termine sulla qualità dell'aria che respiriamo.
La polvere è di colore rossastro perché al suo interno si trovano minerali contenenti ferro, come ematite, magnetite, e maghemite, tipici nei processi di formazione del suolo nel Sahara. Questi minerali sono ossidi di ferro che rendono magnetica la polvere che troviamo depositata sulle automobili dopo le piogge (viene attratta dalle calamite) e danno alla polvere il loro caratteristico colore rossastro. Non è molto diverso da quello che avviene sul pianeta Marte: il “pianeta rosso” ha questo colore proprio perché la sua superficie è ricoperta da ossidi di ferro. Non solo: il cielo marziano mostra un colore giallastro del tutto simile a quello che vediamo qui sulla Terra quando avvengono le ondate di polvere sahariana perché l'atmosfera del pianeta è estremamente ricca di polveri!
