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16 Luglio 2022
18:30

Gli squali che vivono nel Mediterraneo sono pericolosi? Le specie più comuni nei nostri mari

Ci sono squali nei mari italiani? Sono pericolosi per l'uomo? Impariamo a conoscere e ad apprezzare le specie più caratteristiche del Mare Nostrum.

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Gli squali che vivono nel Mediterraneo sono pericolosi? Le specie più comuni nei nostri mari
squalo mediterraneo

Visto che qui in Italia non si sente spesso parlare di attacchi da parte di squali, molti potrebbero pensare che ce ne siano pochi. Beh, non è proprio così: la letteratura scientifica degli ultimi anni ci dice che il Mar Mediterraneo sia la patria di 47 specie di squali delle circa 465 presenti in tutto il mondo. Alcuni di questi sono più comuni, altri più rari e iscritti nella lista delle specie a rischio di estinzione IUCN. Andiamo a vedere alcune specie degne di nota.

L'ABC sugli squali

Gli squali sono Condroitti Elasmobranchi, pesci cartilaginei imparentati con razze e torpedini. Hanno dimensioni e abitudini alimentari variabili e dei sensi molto acuti. Sono anche in grado di percepire i campi elettrici presenti nell'acqua per cacciare e orientarsi nello spazio. Sono considerati da molti gli animali più pericolosi al mondo, ma in realtà sono loro ad essere minacciati da noi: circa il 25% delle specie di squalo nel mondo rischia di estinguersi, ma se consideriamo solamente quelli presenti nel Mar Mediterraneo questa percentuale sale fino al 50%. Il motivo principale di questa condizione è dato dal bycatch o pesca accidentale, a causa della quale ogni giorno vengono uccise moltissime specie di squalo, comprese quelle più rare. Si stima che fino al 10-15% del pescato sia costituito da squali che spesso e volentieri entrano a far parte del mercato delle frodi alimentari.

Gli squali attaccano l'uomo?

I morsi di squalo sugli esseri umani sono rari ma sufficientemente frequenti da generare una notevole preoccupazione pubblica, alimentata certamente dai film di fantascienza. Sfortunatamente, comprendiamo poco il motivo per cui gli squali mordono gli umani: alcuni autori credono che gli squali confondano gli umani con le proprie prede abituali mentre altri confutano a pie pari questa teoria. Ad ogni modo, anche se nei secoli ci sono stati alcuni casi di attacco si tratta di eventi tendenzialmente sporadici: secondo i dati dell'Università della Florida dal 1580 ad oggi si sono verificati 132 attacchi fatali su 814 documentati. Al sito ufficiale potete anche trovare la mappa interattiva dei luoghi degli attacchi.

squalo mediterraneo

Le principali specie di squali che troviamo nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è frequentato da 47 specie di squali delle 465 e più presenti nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Vivono e nuotano in aree sia costiere che pelagiche e hanno abitudini diverse da specie a specie. Vediamo una breve carrellata degli squali presenti nei nostri mari; ne abbiamo selezionati solo alcuni, i più emblematici e rappresentativi.

Verdesca – Prionace glauca

La verdesca, conosciuta anche come blue shark, è una specie pelagica che vive generalmente a largo della piattaforma continentale e in acque profonde, anche se è possibile trovarla in acque costiere salate e salmastre. Ha un corpo lungo e affusolato con un muso stretto e appuntito, raggiunge una lunghezza di circa 4 m, un peso di 300 kg circa, un'età media di circa 20 anni ed è considerata dall'IUCN una specie vulnerabile. È infatti fortemente soggetta all'impatto antropico tanto da aver subito una forte contrazione nel numero degli esemplari negli ultimi quarant'anni. Si ciba principalmente di piccoli pesci e calamari e raramente attacca gli umani, il più delle volte in mare aperto – di cui però le documentazioni andrebbero prese con le pinze.

verdesca

Squalo martello liscio – Sphyrna zygaena

Lo squalo martello raggiunge poco più di 4 m di lunghezza e oltre 400 kg e vive nelle acque costiere raggiungendo profondità massime attorno ai 200 m. Vive fino a 20 anni e si nutre abitualmente di piccoli squali, razze, pesci ossei, gamberi, granchi e cefalopodi. La specie, considerata vulnerabile, è comune specialmente in Sicilia nella zona dello Stretto di Messina. Lo squalo martello è reputato potenzialmente pericoloso se infastidito: nella Storia sono noti poco meno di 16 attacchi a umani di cui nessuno però fatale. Oggi il numero di esemplari di squalo martello è diminuito considerevolmente tant'è che avvistarne uno è ormai diventato un evento piuttosto raro!

squalo martello

Squalo volpe – Alopias vulpinus

Il nome di questo squalo non deriva dalla sua lunga coda – che potrebbe in effetti ricordare quella della volpe –  quanto piuttosto per la sua abilità a scappare dalle reti una volta pescato. Ha acquisito questo nome visto che è considerata una specie "furba" che tra le varie cose usa la propria coda per stordire le prede come una frusta. Può pesare fino a 500 kg e misurare una lunghezza di 6 m di cui 3 m solo di coda. Si nutre di pesci medio-piccoli come sardine, sgombri e tonno. Non sembrano esserci casi noti di persone attaccate da questa specie tant'è che non è in grado di mangiarsi un umano in un sol boccone per via della sua bocca molto piccola. Attualmente è categorizzata come specie in pericolo critico.

squalo volpe

Squalo elefante – Cetorhinus maximus

Lo squalo elefante è il secondo squalo vivente più grande dopo lo squalo balena. Questa specie, chiamata anche cetorino è del tutto innocua e si nutre di plancton e piccoli pesci grazie alla sua enorme bocca che usa come un aspirapolvere. È un gigante buono: raggiunge fino a 12 m di lunghezza e 4 tonnellate ed è totalmente innocuo. Lo si può trovare specialmente nell'Adriatico e nel Tirreno e la sua presenza è stagionale, legata alla produzione del plancton marino. Lo squalo elefante è stato a lungo un pesce commercialmente importante pescato per ottenerne cibo, mangime per animali, olio di fegato di squali o semplicemente la pinna. Lo sfruttamento eccessivo ha ridotto le sue popolazioni al punto che è divenuta una specie vulnerabile e bisognosa di protezione.

squalo elefante
Credit: Chris Gotschalk, Public Domain Mark 1.0.

Squalo bianco – Carcharodon carcharias

Lo squalo bianco è senza ombra di dubbio la specie più conosciuta e temuta di tutti i mari nonché il tipico "mostro" di molti racconti thriller e fantascientifici. La presenza di questa splendida specie nel Mediterraneo è stata documentata già a partire dal Medioevo e ancora oggi continua a stanziare e a riprodursi abitualmente nel Mare Nostrum specialmente nella sua porzione occidentale. Raggiunge una lunghezza media di circa 4,5 metri, un peso di 2 tonnellate e più vivere fino a 70 anni ma, vista la pesca intensiva, difficilmente riesce a raggiungere quest'età. È infatti fortemente minacciato dall'attività umana e protetto da piani legislativi specifici.
Ecco la domanda a cui volevate una risposta: lo squalo bianco attacca gli uomini? Non lo sappiamo bene, è difficile definire quando un attacco è intenzionale o meno. Si nutre comunemente di piccoli cetacei, tonni, pesci spada e tartarughe marine ma sporadicamente l'analisi del contenuto stomacale di alcuni esemplari ha riportato la presenza di resti umani. Secondo una review del 2017 dei 53 attacchi registrati nel Mediterraneo 42 includono morsi e 11 presunti casi di umani mangiati mentre a livello globale gli attacchi totali dal 1580 arrivano ad essere 354.
Ricordatevi di non sentirvi minacciati dallo squalo bianco quando andate al mare, è di certo più in pericolo lui di noi!

squalo

Bibliografia

ITIS – Integrated Taxonomic Information System
Boldrocchi, G., et al. "Distribution, ecology, and status of the white shark, Carcharodon carcharias, in the Mediterranean Sea." Reviews in fish biology and fisheries 27.3 (2017): 515-534.
Pacoureau, Nathan, et al. "Half a century of global decline in oceanic sharks and rays." Nature 589.7843 (2021): 567-571.
Leonetti, Francesco Luigi, et al. "Filling the gap and improving conservation: How IUCN red lists and historical scientific data can shed more light on threatened sharks in the Italian seas." Diversity 12.10 (2020): 389.
Life Elife Project – Priority target species
Acquatic life lab – Elasmobranch species in the Mediterranean Sea

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Nicole Pillepich
Divulgatrice
Credo non esista una parola giusta per definirmi: sono naturalista, ecologa, sognatrice e un po’ artista. Disegno da quando ho memoria e ammiro il mondo con occhio scientifico e una punta di meraviglia. Mi emoziono nel capire come funziona ciò che mi circonda e faccio di tutto per continuare a imparare. Disegno, scrivo e parlo di ciò che amo: natura, animali, botanica e curiosità.
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