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2 Ottobre 2021
7:30

Herschel e la scoperta di Urano nel marzo 1781

L’astronomo William Herschel nel 13 Marzo del 1781 si accorge che quella che tutti hanno sempre definito “stella” è in realtà un pianeta: Urano. Ripercorriamo insieme le principali tappe che hanno portato alla scoperta e all’identificazione del pianeta più esterno del Sistema Solare, così chiamato per seguire la traduzione delle divinità classiche.

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Herschel e la scoperta di Urano nel marzo 1781
scoperta_urano
credit: NASA.

Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare per distanza dal Sole ed è compreso tra Saturno e Nettuno. Dista dal Sole circa 2,9 miliardi di km (distanza media) ed è il quarto pianeta per massa, nonché il terzo per diametro (circa 50 mila km). Per avere un termine di paragone, le sue dimensioni sono circa quattro volte più grandi di quelle della Terra, nonostante la lontananza ci renda molto difficile vederlo ad occhio nudo.

Di Urano conosciamo anche la sua atmosfera, molto densa e costituita prevalentemente da idrogeno ed elio, con una piccola quantità di ammoniaca e metano. Proprio quest'ultimo gas, diffondendo una luce azzurra, fa apparire il pianeta di colore azzurro.

Urano oggi è quindi ormai ben conosciuto, ma non è sempre stato tutto così scontato.

La scoperta di Urano

Facciamo un salto indietro nel tempo.

Anno 1781. Il secolo è quasi finito e il settimo pianeta del Sistema Solare sta per essere scoperto.

Fin dal 1690, anno del suo primo avvistamento, il “povero” pianeta è stato sempre scambiato per una stella: considerando la tecnologia dell’epoca, è un errore più che perdonabile. Nel marzo del 1781 un giovane astronomo e fisico William Herschel, alla corte di Re Giorgio III, viene incaricato di costruire un imponente telescopio grazie al quale, il 13 Marzo, potrà osservare più dettagliatamente il corpo celeste in questione. Sir Frederick William Herschel è passato alla storia come colui che ha scoperto il pianeta Urano.

William Herschel
Ritratto di William Herschel del 1785 (credit: National Portrait Gallery).

In un primo momento Herschel considerò Urano una cometa che chiamò affettuosamente Georgium Sidus, ovvero stella di Giorgio, in onore del suo mecenate. Dopo essersi però accorto dell’errore e aver realizzato che fosse in realtà un pianeta, cambiò il nome in Georgian Planet, sempre per lo stesso motivo. L’errore iniziale era legato al fatto che la luminosità del corpo fosse simile a quella di una cometa ma, vista la particolare orbita, venne in seguito esclusa questa idea e si comprese la sua vera natura.

Perché oggi si chiama Urano?

Una delle curiosità di Urano è proprio l’origine del suo nome. Il titolo “pianeta di Giorgio” pensato da Herschel non piacque a nessuno al di fuori del Regno Unito e, dopo anni di discussioni, il nome Urano venne proposto da Johann Elert Bode, astronomo ed editore della rivista scientifica Berliner Astronomisches Jahrbuch, che decise di proseguire con la nomenclatura legata alle divinità classiche. Non a caso Urano è proprio il Dio del cielo – nonché padre di Crono – secondo la tradizione greca.
Il rapporto tra Urano e la letteratura non finisce qui. Attorno al pianeta sono stati identificati 27 satelliti a cui sono stati dati nomi provenienti da opere di scrittori inglesi come Shakespeare e Pope.

Cosa sappiamo sul pianeta ghiacciato?

Dalla scoperta di Herschel è passato molto tempo ma, a causa della distanza di Urano dal nostro pianeta (tra i 2.6 e i 3.2 miliardi di km) è sempre stato molto complicato eseguire osservazioni e analisi. Le prime misurazioni dirette del pianeta sono infatti legate al viaggio della sonda Voyager 2 che nel 1986 si è avvicinata al pianeta quanto basta per coglierne le principali caratteristiche chimico-fisiche. Al giorno d’oggi, grazie ad una tecnologia avanzata, stanno cominciando gli studi sul pianeta con telescopi particolarmente potenti, come il famoso Hubble. Si è notato che la sua superficie è ricoperta da metano liquido e la temperatura si aggira attorno ai -200°C! Per questo motivo viene spesso definito “pianeta di ghiaccio” assieme al suo vicino Nettuno.

Le osservazioni hanno inoltre permesso di scoprire un’anomalia unica nel suo genere: Urano è l’unico pianeta del Sistema Solare ad avere un asse di rotazione inclinato di circa 98°, cioè quasi orizzontale! Ecco perché è anche conosciuto come "il pianeta coricato sul fianco". In pratica, se tutti i pianeti si comportano come trottole, Urano si comporta come una ruota. Il giorno sidereo, che corrisponde al periodo periodo di tempo che un pianeta impiega a ruotare sul proprio asse è di 17 ore e 14 minuti mentre il periodo di rivoluzione è di ben 84 anni!

Attorno al pianeta, oltre ai sopracitati 27 satelliti (anche detti “lune”), sono stati identificati 13 anelli, ciascuno nominato con una lettera dell’alfabeto.

Urano Hubble
Foto di Urano scattata dal telescopio Hubble nel 2006 (credit: NASA).
Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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