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I floppy disk sono supporti di memoria digitale magnetici che appartengono ormai a un'epoca passata. Con il progresso tecnologico che ha portato alla diffusione di supporti più capienti e veloci, come le chiavette USB e più recentemente il cloud, il dischetto di plastica da 3,5 pollici inventato da IBM nel 1967 per la stragrande maggioranza di noi fa parte del remoto passato. Eppure, nonostante la tecnologia sia andata avanti, c’è ancora chi non riesce a dire addio a questo formato che, a distanza di decenni, continua a essere utilizzato in ambiti specifici, sia da hobbisti che da professionisti. Chi li usa ancora? E perché?
Gli utilizzi “moderni” dei floppy disk
Uno degli esempi più curiosi relativi agli utilizzi “moderni” dei floppy disk arriva dal mondo musicale. Espen Kraft, un musicista e YouTuber norvegese, conserva una vasta collezione di floppy disk che utilizza per la sua musica elettronica. Quando è alla ricerca di suoni particolari, ricercati, unici, ecco che Kraft li cerca tra le scatole piene di floppy disk debitamente etichettati, che conservano campioni audio da sintetizzatori vintage. Per lui, l’uso di questi dischi non è solo un atto pratico, ma una parte importante del processo creativo. La nostalgia che accompagna il caricamento di un campione su un vecchio sintetizzatore è un momento che Kraft descrive come magico. Eppure, questo è solo un esempio di come il formato, pur essendo obsoleto, possa ancora stimolare la creatività in alcuni soggetti.
Un altro ambito in cui i floppy disk sono ancora in uso è quello industriale. Sebbene siano ormai rari, alcuni settori, come quello aerospaziale, dipendono ancora da questi dischi per operazioni critiche. Ad esempio, alcuni Boeing 747 utilizzano floppy disk per caricare aggiornamenti software sui sistemi di navigazione e avionici. Questi velivoli, sebbene non più comuni nei cieli degli Stati Uniti o dell’Europa, sono ancora in uso in alcune aree geografiche meno sviluppate. La resistenza dei sistemi a lungo termine e la compatibilità con l’hardware obsoleto rendono i floppy disk insostituibili (almeno per il momento) in queste circostanze. Di seguito trovate anche un filmato in cui è possibile vedere questo sistema all'opera.
E sapevate che anche alcuni sistemi del trasporto pubblico, come la Muni Metro di San Francisco, non funzionerebbero senza i floppy disk? In questo caso specifico vengono utilizzati per caricare quotidianamente il software necessario al funzionamento delle stazioni. «Al computer deve essere detto cosa deve fare ogni giorno», ha riferito alla BBC un portavoce della SFMTA (San Francisco Municipal Transport Agency), aggiungendo che «senza un disco rigido, non c'è un posto dove installare software in modo permanente». Questo computer deve essere riavviato ripetutamente in questo modo, aggiunge, e non può essere semplicemente lasciato acceso, per paura che la sua memoria si degradi. C'è da dire che la SFMTA si sta comunque attrezzando per abbandonare questa vecchia tecnologia in favore di quelle più moderne, cosa che dovrebbe avvenire tra il 2027 e il 2028.
Anche la sicurezza informatica, per quanto possa sembrare controintuitivo, ha trovato nei floppy disk una sorta di rifugio sicuro. In un’epoca in cui i rischi legati al cibercrimine sono sempre più elevati, la natura fisica del floppy offre una sorta di protezione “naturale” contro i malware. A questo riguardo, Ken Munro, esperto di sicurezza informatica presso Pen Test Partners, ha riferito:
Se il floppy fosse l'unica interfaccia, l'unico modo per far arrivare il malware [al computer] sarebbe tramite il suddetto floppy disk. Questo è un fattore piuttosto limitante per l'attaccante.
Anche alcuni ricercatori accademici usano ancora oggi i floppy disk. La neuroscienziasta Maya Sapiurka, ad esempio, li ha utilizzati nel 2016 per archiviare dati durante il suo dottorato, in quanto il sistema risultava perfettamente adatto alle sue necessità. Stesso discorso per Christian Donohoe, un ricercatore che conserva i dati relativi agli esperimenti su floppy disk, in quanto questi gli permettono di replicare con maggiore fedeltà gli esperimenti compiuti anche a distanza di decenni.
Adrian Demleitner dell’Università delle Arti di Berna, invece, ha accumulato un archivio di giochi retrò conservati su floppy disk. Questi vecchi giochi, così come i dati di salvataggio che registrano i progressi degli utenti, sono una sorta di “tesoro” per gli appassionati di retrogaming. In Inghilterra, Karl Dyson, esperto di questa particolare nicchia, vende kit per vecchi giochi, tra cui floppy disk, apprezzati ancora oggi da molti appassionati. La sensazione di “toccare” il passato, di rivivere l’esperienza autentica di caricare un gioco da un floppy, evidentemente fa ancora emozionare tanti videogiocatori.
Perché i floppy disk sono (quasi) scomparsi
I floppy disk, originariamente introdotti intorno agli anni '70, hanno visto una diffusione esponenziale negli anni '80 e '90, quando erano l’unico modo per archiviare e trasferire dati tra computer. Con il passare del tempo, però, le loro capacità sono state superate. Basti pensare che un floppy disk da 3,5 pollici può contenere al massimo 1,44 MB di dati, una quantità di dati insignificante rispetto agli odierni dispositivi di archiviazione che possono immagazzinare anche diversi terabyte di informazioni. Se il concetto non dovesse esservi chiaro, pensate al fatto che per raggiungere la capacità di un comunissimo hard disk da 1 TB ci vorrebbero qualcosa come oltre 694.000 floppy disk da 3,5 pollici!
Nonostante queste evidenti limitazioni tecniche, il fascino per i floppy disk non è sparito completamente (come vi abbiamo raccontato nei paragrafi precedenti) e, in alcuni ambiti, è solo di recente che questi supporti sono stati mandati definitivamente in “pensione”. È il caso, per esempio, del sistema di controllo delle armi nucleari dell'esercito statunitense funzionante con i floppy disk fino all'estate del 2019 o, ancor più recentemente, del governo giapponese che, fino all'estate del 2024, ha richiesto l'invio di documenti su questo supporto. Un ultima chicca prima di concludere: la produzione dei floppy disk si è definitivamente stoppata nel marzo del 2011, quando il colosso nipponico Sony ne ha fabbricato l'ultimo esemplare.