0 risultati
video suggerito
video suggerito
29 Aprile 2025
10:32

Il più grande blackout in Italia avvenne nel 2003: tutto partì da un albero

Nella notte tra il 27 e il 28 settembre del 2003 buona parte dell'Italia peninsulare si ritrovò improvvisamente senza corrente elettrica. La causa scatenante fu un albero caduto su una linea dell'alta tensione in Svizzera che trasportava energia in Italia, ma ci furono anche errori di gestione e da vulnerabilità strutturali nella rete elettrica italiana.

586 condivisioni
Il più grande blackout in Italia avvenne nel 2003: tutto partì da un albero
blackout italia 2003
Il centro di Roma durante il grande blackout del 2003.

Il maxi blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e il sud della Francia nella giornata di ieri, paralizzando treni, aerei, reti telefoniche e reti Internet, sembra essere in buona parte rientrato, con il 99,95% del fabbisogno energetico nazionale ripristinato. In Italia la notizia ha riportato alla memoria il ricordo del più grave blackout mai avvenuto nel suolo italiano, che risale alla notte tra il 27 e il 28 settembre 2003, quando alle 3:27 buona parte dell’Italia peninsulare rimase senza energia elettrica, provocando tra le altre cose l'interruzione dei trasporti aerei e ferroviari e il blocco degli ascensori. L'incidente durò circa 12 ore. Spesso si semplifica dicendo che fu “colpa di un albero”, ma la realtà è più complessa.

Le cause del blackout in Italia del 2003: non fu solo un albero caduto

Nel 2003 il sistema elettrico italiano dipendeva fortemente dalle importazioni di energia. Circa il 17% del fabbisogno energetico nazionale veniva coperto da forniture estere, in particolare da Svizzera e Francia. Il blackout fu innescato da un guasto su una linea ad alta tensione in Svizzera, dovuto al contatto di un albero con i cavi elettrici da 380 kV nel Canton Ticino. Ma il problema vero fu il ritardo nella gestione dell’emergenza da parte del gestore svizzero Etrans (oggi Swissgrid) e la successiva reazione a catena che sovraccaricò le altre linee. In pochi secondi il sistema perse stabilità: la frequenza elettrica crollò, i generatori persero la necessaria sincronia e i sistemi di protezione staccarono progressivamente la rete.

Le reti elettriche sono sistemi estremamente rapidi. Quando una linea cade, il flusso elettrico si riversa sulle linee restanti, che a loro volta possono andare in sovraccarico. Se la gestione è lenta o inefficace si verifica un blackout a cascata: è proprio questo che accadde nel 2003 in Italia, come ieri nella Penisola Iberica.

Tuttavia non basta un albero per spegnere un intero Paese: serve una vulnerabilità di sistema. Il blackout del 2003 fu causato infatti da diverse altre concause: un'elevata dipendenza dall'importazione di energia dall'estero; una rete di trasmissione non sufficientemente robusta; ritardi nella comunicazione tra i gestori di rete; assenza di sistemi automatici di stabilizzazione rapida.

Cosa è cambiato in Italia dopo il 2003

Dopo quell’evento l’Italia ha migliorato molto il suo sistema:

  • Maggior produzione interna, soprattutto rinnovabile;
  • Reti elettriche potenziate e più resilienti;
  • Sistemi di risposta automatica e monitoraggio in tempo reale più evoluti;
  • Coordinamento europeo molto più stretto (anche grazie a organismi come ENTSO-E).

Oggi il rischio di un blackout totale è molto più basso, ma non è mai azzerabile del tutto.

Avatar utente
Andrea Moccia
Direttore editoriale
Sono nato nell'Agosto del 1985, a Napoli. Mi sono pagato gli studi universitari vendendo pop-corn e gelati nelle sale di un Cinema. Ho lavorato per dieci anni in giro per il mondo, di cui sette all'Istituto nazionale francese dell'energia, in qualità di geologo e team manager. Nel 2018 a Parigi, per gioco, è nata Geopop, diventata nel 2021 una azienda del gruppo Ciaopeople. Sono dell'idea che la cultura sia la più grande ricchezza per un Paese e ho deciso di dedicare la mia vita per offrire un contributo e far appassionare le persone alla conoscenza. Col sorriso :)
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views