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10 Aprile 2024
14:30

Il più grande desalinizzatore in Europa si trova a Barcellona: come funziona contro la siccità

Barcellona è servita dal più grande desalinizzatore d'Europa: è attivo dal 2009, lavora sull'acqua marina grazie all'osmosi inversa ed è fondamentale per garantire acqua potabile alla città durante le sempre più frequenti siccità.

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Il più grande desalinizzatore in Europa si trova a Barcellona: come funziona contro la siccità
desalinizzatore piu grande d'Europa

Il desalinizzatore (o dissalatore) di El Prat del Llobregat, a pochi km da Barcellona, con 200.000 m³/giorno è il più grande impianto in Europa in grado di rendere potabile l'acqua di mare. È stato costruito per contrastare le sempre più frequenti emergenza siccità nella Spagna meridionale. In attività dal 2009, può rifornire più di 1,3 milioni di persone: nel 2023 ha prodotto fino al 33% dell'acqua potabile per l'area metropolitana, contro il 19% ricavato da fonti fluviali. Produrre acqua potabile da quella salata è un processo costoso, perché richiede molta energia e produce scarti da trattare: perché allora il governo Catalano (Generalitat de Catalunya) ha scelto questa via, e come mai a livello nazionale la Spagna sta investendo milioni di euro in ulteriori impianti di trattamento in Catalogna e Almeria?

Una risorsa per territori colpiti da siccità

La Catalogna è solo una delle aree europee più colpite dall'aumento medio delle temperature e da episodi di siccità sempre più ricorrenti, problemi sperimentati anche in Italia in aree come la Pianura Padana. Proprio per questo motivo, la Spagna investe da decenni in impianti di desalinizzazione, con una produzione che la rende il 4° paese al mondo per volume d'acqua trattato dietro a Arabia Saudita, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.

A giugno 2023, per esempio, le riserve fluviali catalane erano arrivate al 28% della loro capacità, costringendo a razionamenti d'acqua per le attività agricole e all'introduzione di un limite al consumo pro capite di 230 litri in alcune municipalità. La desalinizzazione si è quindi dimostrata una risorsa chiave per limitare i danni e ridurre l'impatto delle siccità sulla popolazione.

siccità

Come funziona il desalinizzatore di Barcellona

L'acqua marina, prelevata a 2 km dalla costa, viene filtrata in più stadi e addizionata con coagulanti per rimuovere i solidi sospesi. Solo dopo questa prima fase si ha il vero e proprio trattamento di desalinizzazione, che in questo caso segue il principio dell'osmosi inversa. Il liquido è spinto da una pressione a 60 bar e filtrato da un primo set di 16800 membrane in 10 stadi: questo processo permette il passaggio di una parte dell'acqua, bloccando i sali.

È proprio la pressione che permette di invertire l'andamento dell'osmosi, un processo che normalmente vedrebbe l'acqua fluire verso il lato con maggior quantità di sali, come avviene ad esempio nelle membrane cellulari.

Una seconda filtrazione, con osmosi a due stadi, riduce ulteriormente i sali dell'acqua salmastra garantendo l'abbattimento del boro sotto il limite di 1 mg/l, come da regolamento europeo. La filtrazione è efficace al punto che, per rendere l'acqua consumabile, viene addizionata con ossidi di calcio prima di essere disinfettata e inviata all'acquedotto.

Immagine
L’impianto di Llobregat, con le batterie di membrane per osmosi (ai lati, in azzurro). Credits: James Grellier, via Wikmedia Commons.

I problemi ambientali e i costi del desalinizzatore più grande in Europa

Il prezzo dell'acqua desalinizzata dipende fortemente dal costo dell'energia, fondamentale sia per gli impianti ad osmosi inversa che per i più "semplici" impianti ad evaporazione. In Europa il costo di produzione stimato è tra 1,6o e 2,30 € al litro, contro gli 0,09-0,45 € di quella prodotta da fonti fluviali.

L'altro grande problema è lo scarto di produzione, un'acqua molto più salata detta in inglese “brine”. Nel caso di Barcellona questa frazione di scarto è di 0,55 litri ogni 0,45 di acqua potabile, e il suo smaltimento comporta ulteriori costi, perché non può essere rilasciata in mare senza un rimescolamento adeguato. Il suo rilascio infatti provocherebbe una destabilizzazione dell'ecosistema marino perché andrebbe a modificare alcuni importanti parametri come la salinità dell'acqua.

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