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Il ponte delle montagne russe in Giappone è il più ripido del mondo: realtà o illusione ottica?

Il ponte Eshima Ohashi in Giappone, visto dal lato della prefettura di Shimane, il ponte sembra incredibilmente ripido.sembra una rampa ripidissima, tanto che è stato ribattezzato "Ponte delle montagne russe". Ma non è pericoloso? Cioè perché hanno costruito un ponte così ripido? E questa pendenza è reale o è frutto di un'illusione ottica?

8 Gennaio 2025
18:30
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Il ponte delle montagne russe in Giappone è il più ripido del mondo: realtà o illusione ottica?
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l’Eshima Ohashi, è un ponte a telaio rigido lungo 1,7 km e alto quasi 45 metri è stato costruito dal 1997 al 2004 per collegare le città di Matsue e Sakaiminato, in Giappone. Questo ponte, che è in effetti il più ripido del mondo, è diventato celebre per l’illusione otticaillusione ottica creata dai teleobiettivi, che lo fa apparire molto più ripido di quanto sia realmente. Infatti questo ponte sembra avere una rampa ripidissima, tanto che è stato ribattezzato "Ponte delle montagne russe". Ma non è davvero così ripido? O è solo un illusione?

Perché lo chiamano “Ponte delle Montagne Russe”: la pendenza che lo rende unico

L’Eshima Ohashi si trova nel sud del Giappone e il suo nome significa Grande ponte di Eshima, l’isolotto da dove parte. La ragione principale per cui questo ponte è diventato molto famoso in rete è la sua pendenza – almeno in apparenza- estrema. Perché in apparenza? Perché tecnicamente sì, questo ponte è davvero il ponte più ripido al mondo perché quando è stato progettato sull’isoletta di Eshima non era disponibile abbastanza spazio per creare una rampa con una pendenza meno accentuata rispetto a quella effettiva del ponte. Questa pendenza è dovuta all’altezza del ponte, che consente alle navi di passarci sotto, senza interrompere il traffico stradale, come accadeva in passato.

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Ponte di Eshima Ohashi

Detto ciò, la pendenza che si vede in alcune foto è reale, cioè davvero è così ripido ‘sto ponte? In realtà no, la pendenza è dovuta anche a un gioco prospettico. Più precisamente ha a che fare con il modo in cui sono state scattate queste foto, ma per capirci devo prima spiegarvi come funziona un teleobiettivo. Quando scatti una foto da vicino con un obiettivo grandangolare, ovvero una lente con un angolo di visione molto largo, gli oggetti in primo piano sembrano molto grandi, mentre quelli sullo sfondo appaiono piccoli e distanti. Al contrario, quando scatti da lontano utilizzando un teleobiettivo, avendo un angolo visivo molto ristretto, l’effetto è opposto: gli oggetti sembrano più vicini tra loro, e lo spazio tra di loro viene “schiacciato”.

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Pendenza reale del ponte Eshima Ohashi

I teleobiettivi comprimono molto la prospettiva, riducendo visivamente la distanza tra gli oggetti. Quando il ponte viene fotografato con queste lenti, la distanza tra il punto più basso e quello più alto sembra essere molto più breve, creando l'illusione di una salita estremamente ripida. Questo effetto ottico inganna l'occhio umano, amplificando la pendenza del ponte. Questo fenomeno è chiamato compressione prospettica. Nel caso del ponte, la sua lunghezza appare comprimersi rispetto all’altezza, facendo sembrare la pendenza molto più ripida di quanto non sia nella realtà. Se nel caso vi trovaste da quelle parti e volete ottenere questa fotografia dovete allontanarvi davvero di molto dal ponte, infatti dovete raggiungere un’altra isola e da lì potrete avere la vostra foto del ponte “delle montagne russe”.

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Teleobiettivo 300 mm Canon

Come è stato costruito l’Eshima Ohashi

L’Eshima Ohashi collega le città di Matsue, nella prefettura di Shimane, e Sakaiminato, nella prefettura di Tottori. La costruzione del ponte, iniziata nel 1997 e completata nel 2004, rappresenta un esempio straordinario di ingegneria moderna. La caratteristica fondamentale del ponte sta nel calcolo delle pendenze: l'inclinazione del 6,1% su un lato e del 5,1% sull'altro – significa più o meno una pendenza di 3 gradi – permette ai veicoli che transitano di affrontare la pendenza con molta facilità. Cioè non è che bisogna andare a tavoletta per affrontare la salita, capiamoci, anche perché come abbiamo detto il ponte non è così ripido. Con una lunghezza di 1,7 chilometri e un'altezza massima di quasi 45 metri, l'Eshima Ohashi è inoltre il più grande ponte a telaio rigido del Giappone. La sua struttura rigida, senza parti mobili, gli permette di sopportare carichi pesanti e di distribuire le forze uniformemente garantendo resistenza e durata nel tempo, caratteristiche essenziali in una regione soggetta a terremoti e tifoni. Infatti, ogni pilastro è progettato per resistere a scosse fino a magnitudo 7 sulla scala Richter.

Come vi dicevo prima, il ponte è stato creato così per agevolare il traffico sia marittimo che stradale. Infatti, prima della sua realizzazione, le due città erano collegate da un ponte levatoio, un tipo di infrastruttura che, sebbene utile in passato, aveva evidenti limiti operativi. Ogni volta che una nave doveva passare, il ponte si alzava, bloccando il traffico stradale per almeno otto minuti. Questa interruzione costante era un problema per i cittadini e per il flusso di merci tra le due aree. Inoltre, il vecchio ponte non poteva sopportare veicoli con un peso superiore a 14 tonnellate, creando ulteriori limitazioni per il trasporto pesante. Con l'aumento del traffico e delle esigenze economiche della regione, era chiaro che una nuova soluzione infrastrutturale fosse necessaria. Così nacque l'idea dell'Eshima Ohashi.

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