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Si dice che abbia un morso velenosissimo e dall'effetto anestetizzante, che deponga le uova nello stomaco dei cammelli, che urli mentre ti insegue, che ti tagli la barba mentre dormi e che la usi per farsi un nido: il solifugo, chiamato anche ragno cammello o scorpione del vento, è il protagonista di innumerevoli bufale e leggende metropolitane, quasi tutte originatesi nei reggimenti di soldati statunitensi durante i conflitti in Medio Oriente. Il mito più comune è che questo animale insegua, con insistenza e a gran velocità, persone e cammelli. A differenza di tutte le altre caratteristiche che gli vengono attribuite, frutto di totale fantasia, questo comportamento ha un fondo di verità. I solifugi, aracnidi a 8 zampe che suscitano interesse e timore da tempo, sono animali notturni e amanti dell'ombra e del fresco: se si trovano sotto l'ombra di qualcuno e questo si sposta, tenderanno a spostarsi anche loro per continuare a ripararsi dal sole, dando l'impressione di inseguire la persona. Questo comportamento frainteso, unito al suo aspetto minaccioso, ha contribuito a creare una reputazione completamente falsata per un animale in realtà del tutto innocuo per l'uomo.
I solifugi: grandi e spaventosi, ma innocui per l'uomo
Anche se vengono a volte chiamati ragni cammello o scorpioni del vento, i solifugi non sono né ragni né scorpioni, ma appartengono a un ordine separato di aracnidi, i Solifugae. Ci sono oltre un migliaio di specie di solifugi ma quella più famosa (e al centro della maggior parte delle leggende metropolitane), la Galeodes arabs, è anche tra le più grandi, raggiungendo in alcuni casi 15 cm di lunghezza, comprese le zampe. Dal colore giallo sabbia, ha un paio di occhi al centro della testa e delle grosse mandibole (i cheliceri) a forma di pinza dentata, che a volte raggiungono un terzo delle dimensioni corporee.

Il loro morso, pur essendo doloroso date le dimensioni dei cheliceri, non è pericoloso per gli esseri umani: i solifugi sono completamente privi di ghiandole del veleno, e mordono molto raramente anche se provocati. Sono animali predatori presenti, che cacciano di notte piccoli invertebrati grazie anche a delle setole sensoriali chemorecettrici (cioè capaci di captare specifici stimoli chimici) sulla superficie inferiore del loro corpo, i cosiddetti malleoli. Come molti aracnidi, i solifugi possono muoversi con relativa velocità fino a 16 km all'ora: nelle leggende metropolitane, questa loro velocità è spesso esagerata, assieme alla loro presupposta tenenza a saltare addosso alle prede da oltre un metro di distanza.
L'origine dei falsi miti sui solifugi
La stragrande maggioranza delle leggende metropolitane che avvolgono i solifugi viene dai racconti dei soldati americani in missione in Medio Oriente durante la Guerra del Golfo del 1990 e la Guerra in Iraq del 2003, aree dove si può trovare il Galeodes arabs. Di fronte a questo animale poco familiare e dall'aspetto minaccioso, fraintendendo il suo comportamento di ricerca dell'ombra come tentativi di attacco a persone o cammelli, i soldati cominciano a diffondere dicerie sulla presunta pericolosità di questi animali, volutamente esagerate a scopo drammatico.
Il mito più comune secondo cui i Solifugi inseguono cammelli e uomini è in realtà legato alla loro loro tendenza a usare ogni tanto l'ombra per rinfrescarsi un po'. Come suggerisce il nome (sol – sole, fugere – fuggire) sono animali notturni e preferiscono stare all'ombra e al fresco invece che sotto la luce diretta del sole. Quando noi ci spostiamo, tendono a spostarsi anche loro, per restare all'ombra. E questo dà l'impressione che ci stiano inseguendo per attaccarci!

Queste leggende si diffondevano anche tramite catene email, corredate di foto in cui la prospettiva faceva sì che le dimensioni dei solifugi venissero ingigantite. La leggenda più macabra è che il morso del solifugo contenga una "sostanza simile alla novocaina" che rende completamente insensibili, permettendo al solifugo di morderti durante la notte e rosicchiarti indisturbato. Ed è anche la più campata in aria: non solo i solifugi non ci considerano una preda, ma non possiedono nemmeno delle ghiandole velenifere. Simili dicerie sul fatto che facciano le uova nel ventre dei cammelli (o degli esseri umani), o che gridino durante l'inseguimento sono altrettanto false – tutti i solifugi depongono le uova nel terreno e nessuno è in grado di emettere suoni.
La forma a pinza delle loro mandibole, assieme alla loro abitudine di rivestire i nidi utilizzando peli di animali, ha fatto sì che in Sud Africa i solifugi vengano chiamati baardskeerders,"tagliabarba". Pare che taglino capelli e barba alle persone quando queste dormono, una diceria che, come le altre già citate, non ha alcun fondamento. Nonostante il loro aspetto, quindi, i solifugi sono totalmente innocui per noi esseri umani, e la loro reputazione non è altro che frutto della loro ricerca di un posto all'ombra.