
Negli ultimi giorni il caso di Giuseppe Russo, un giovane salentino di 23 anni deceduto al Policlinico di Bari per shock settico circa un mese dopo un presunto morso di ragno violino, ha scatenato un’ondata di paura e allarmismo sulla pericolosità di questo ragno. Tuttavia è fondamentale chiarire che il veleno del ragno violino non è mortale (anche se è tra i ragni più velenosi presenti in Italia) e non ci sono casi registrati di morte diretta per veleno del ragno violino. Ad ogni modo sul corpo del giovane 23enne verrà eseguita l'autopsia per cercare di comprendere nel dettaglio le cause del decesso.
La morte di Russo, per esempio, pur possibilmente riconducibile a un morso di ragno violino, non è direttamente attribuibile al suo veleno (che non è mortale in sé) ma a complicanze che sono sopravvenute successivamente. Come specificato anche dal Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli, infatti, il decesso del ragazzo è stato causato da uno shock settico con ascesso e da una grave infezione, non direttamente dal veleno del ragno. Questo caso, come altri in passato, ha sollevato preoccupazioni infondate e ha contribuito a diffondere il mito di un pericolo letale associato a questo aracnide, anche perché i ragni violino sono diffusi in Italia da sempre ma è solo da qualche anno che se ne parla in modo allarmistico per via di alcuni episodi isolati.
Questo non significa che il morso del ragno violino vada sottovalutato, magari perché scambiato per una puntura di zanzara (come pare abbia fatto il ragazzo 23enne). In tal caso, infatti, può succedere che il morso porti a infezioni. Questo perché il ragno potrebbe trasferire, oltre al veleno, anche batteri anaerobi, i quali a loro volta possono appunto infettare la zona della ferita con possibili complicanze anche gravi.
L'importante, quindi, in caso di morso, è lavare bene la ferita con acqua e sapone e disinfettare la zona così da ridurre al minimo i rischi di infezione. Non è necessario andare direttamente all'ospedale o al pronto soccorso, ma è bene monitorare il morso, contattare il Centro Antiveleni e il proprio medico di base.
Il protocollo raccomandato dal Reparto di Medicina di terapia intensiva, chirurgia e anestesia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli prevede di lavare accuratamente l'area interessata con molta acqua e di applicare un disinfettante locale contenente ipoclorito di sodio allo 0,05%. È sconsigliato l'uso di disinfettanti a base di ammonio o acqua ossigenata.