
Coprire le finestre con il pluriball per migliorare il riscaldamento della casa: questo è il “trucco casalingo” che promette di avere case più calde in inverno ed evitare le dispersioni di calore in modo semplice, veloce e con una spesa minima, con un possibile risparmio in bolletta. Ma funziona realmente? Come sempre in questi casi, la risposta dipende da tantissimi fattori di contesto ma in linea generale possiamo dire che il pluriball – materiale per imballaggio contenente piccole bolle d'aria così soddisfacenti da far scoppiare – offre effettivamente una certa quantità di isolamento termico ma non fa miracoli. Per avere risultati migliori (e senza disturbare la vista dalle finestre) meglio usare pluriball speciali ricoperti di alluminio o pannelli termoriflettenti da applicare ai muri vicino alle fonti di calore.
Come funziona il “trucco del pluriball”
La motivazione alla base del “trucco” è che il pluriball contiene tante piccole bolle d'aria – un eccellente isolante termico – non abbastanza grandi da permettere il trasferimento di calore per convezione. La convezione è uno dei tre meccanismi di propagazione del calore, tipico dei fluidi come appunto l'aria. Quando una parte del fluido viene scaldato, si espande e diventa così meno denso. Questo fa sì che su tale parte del fluido agisca la spinta di Archimede: l'aria calda si solleva, giunta in quota si raffredda, diventa così più densa e di conseguenza affonda. Il ciclo si ripete, dando vita ai cosiddetti moti convettivi – possiamo vederli molto bene in una pentola d'acqua che bolle – che sono efficaci nel distribuire il calore nel fluido e trasferirlo altrove. Il pluriball ha bolle d'aria troppo piccole perché la convezione sia in grado di propagare grandi quantità di calore, e questo rende il pluriball un isolante termico.
Se andiamo però a guardare i numeri, ci accorgiamo che questo materiale non è proprio un campione di isolamento termico. C'è un parametro fisico che misura la capacità di un materiale di offrire resistenza termica: si chiama valore R e misura di quanto varia la temperatura in un'unità di area di materiale a fronte di un determinato flusso di calore. Il valore R aumenta con lo spessore del materiale (più lo strato isolante è spesso, più isola) e diminuisce con la sua conduttività termica (più conduce il calore, meno isola): valori più grandi indicano quindi isolanti migliori. Ora, uno strato di pluriball ha un valore R di circa 1. Per intenderci, lo stesso che ci si aspetta dal vetro di una finestra e circa la metà rispetto a uno strato altrettanto stesso di polistirolo. Contando le dispersioni dovute all'applicazione “casalinga” inevitabilmente imperfetta, in pratica applicare il pluriball porta la performance termica di un vetro singolo più vicina a quella di un vetro doppio. La differenza c'è sulla carta, ma poi se si avvertirà nella propria casa dipenderà ovviamente da tante altre circostanze.
Come metterlo in pratica: i vantaggi dell'alluminio
Se si vuole qualcosa di più senza troppa fatica né troppa spesa, conviene puntare su soluzioni che agiscano non soltanto sulla convezione ma anche su un altro metodo di trasporto del calore, spesso e volentieri più cruciale: l'irraggiamento, cioè la trasmissione del calore tramite onde elettromagnetiche (tipicamente nel medio infrarosso per le temperature che ci interessano in questo contesto). Una fonte di calore, per esempio un termosifone, emette raggi infrarossi in virtù della sua temperatura, e questa radiazione trasporta calore.
Impedire che questo calore passi a mura e finestre per poi uscire dalla stanza risulta particolarmente efficace nell'isolare termicamente una casa. E farlo è più semplice di quanto si creda: basta ricorrere all'alluminio, un materiale in grado di riflettere quasi completamente la radiazione nel medio infrarosso facendo così in modo che rimanga all'interno dell'abitazione. Questo è il principio alla base di un altro “trucco casalingo” per il riscaldamento domestico, cioè quello della carta stagnola da applicare dietro ai termosifoni, raccomandato anche dall'ENEA (l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile).
Il pluriball è composto da polietilene, un materiale che invece è quasi totalmente trasparente nel medio infrarosso quindi dal ridottissimo potere riflettente. Combinando però l'effetto isolante di aria con l'effetto riflettente dell'alluminio si ottiene un metodo piuttosto efficace per isolare casa, e per questo esistono materiali appositi, come il pluriball ricoperto da fogli di alluminio o pannelli termoriflettenti costituiti da due fogli di alluminio separati da aria. Questi materiali sono più costosi rispetto al semplice pluriball o al semplice foglio di stagnola, ma assicurano valori R molto superiori, rendendo quindi il materiale decisamente più isolante. Basta non applicarli alle finestre ma alle murature vicino alle fonti di calore!