Percorrere circa 1800 km in Alaska usando una bicicletta pesante 65 kg e con telaio stampato in 3d in plastica riciclata, tra tormente di neve, laghi ghiacciati e ripari di fortuna. È l’avventura che hanno vissuto Alex Bellini, esploratore italiano e divulgatore ambientale, e il suo amico Alessandro Plona, per raccontare l’impatto del cambiamento climatico sulle regioni polari. Abbiamo invitato in redazione Alex, famoso per altri viaggi estremi come le traversate oceaniche a remi, in solitaria, e l’abbiamo intervistato per raccontarci com’è andato il viaggio e il motivo per il quale ha deciso di partire. Potete vedere l'intervista nel video qui sopra. Di seguito, invece, trovate una breve sintesi di quanto emerso.
Il viaggio compiuto da Alex rientra in un progetto più ampio, chiamato Eyes on Ice, volto a mostrare come il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici stiano impattando sulle regioni polari. A questo primo viaggio in Alaska ne seguiranno altri due, che saranno realizzati nel 2025 e nel 2026. L'avventura del prossimo anno avrà come obiettivo percorrere la Groenlandia.
Nel corso del viaggio in Alaska, Alex ha dovuto affrontare condizioni meteorologiche estreme e non preventivate (in particolare nevicate molto più intense del normale), che hanno rallentato notevolmente la marcia e l'hanno portato a dover portare a mano la bicicletta per il 60% del tempo dell'avventura. Non solo: gli è capitato anche di doversi scavare dei ripari (delle piccole grotte, dette trune) all'interno della neve, per rimanere riparato dalle intemperie.
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Il percorso seguito da Alex ha ricalcato in parte l'Iditarod Trail Sled Dog Race, una gara di cani da slitta che si svolge ogni anno in marzo tra le cittadine di Anchorage e Nome.
