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2 Maggio 2024
15:59

“Chi si somiglia si piglia” o in amore “Gli opposti si attraggono”? Ecco cosa dice la scienza

“Chi si somiglia si piglia” e “Gli opposti si attraggono” sono due modi di dire che si contraddicono a vicenda, ma per gli studi sull'attrazione sembra più vero il primo: sono le persone più simili a noi, almeno inizialmente, a destare la nostra attenzione.

A cura di Maria Bosco
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“Chi si somiglia si piglia” o in amore “Gli opposti si attraggono”? Ecco cosa dice la scienza
chi si assomiglia si piglia libro interessi auto-essenzialismo

Ci attraggono di più le persone simili a noi oppure quelle diverse da noi? La saggezza popolare ha un proverbio che supporta ciascuna ipotesi: “Chi si somiglia si piglia” e “Gli opposti si attraggono”. Entrambi hanno un fondo di verità, e sicuramente c'è molta variabilità da individuo a individuo a seconda del gusto personale di ciascuno, ma cosa dicono gli studi scientifici a riguardo? La linea prevalente afferma che statisticamente, quando si parla di “attrazione a prima vista” – cioè la scelta su quali persone vorremmo conoscere meglio – siamo più attratti da chi ha interessi simili ai nostri perché con queste persone ci sembra di poter raggiungere una maggiore intimità e un grado di connessione più elevato. Tuttavia, quando si stabilisce una relazione emerge una preferenza per chi è simile a noi a livello di gusti e interessi ma differente da noi per quanto riguarda le attitudini di controllo e dominanza.

Perché ci interessano più le persone simili a noi: gli studi

Non è un mistero che spesso, senza volerlo, proiettiamo nelle altre persone il nostro modo di pensare. È un comportamento che può avere una forte influenza sul modo in cui ci relazioniamo con gli altri. Stiamo parlando del pensiero auto-essenzialista, che istintivamente ci porta ad avere una preferenza magari inconscia per ciò che ci ricorda noi stessi: nel caso delle persone, per esempio, tenderà a piacerci chi ha il nostro stesso umorismo, le stesse opinioni, gli stessi gusti e gli stessi valori. Non solo per un'affinità da un punto di vista discorsivo o degli hobby, ma perché queste similitudini ci portano a pensare che una persona con caratteristiche simili a noi condivida con noi anche qualcosa di più profondo: la nostra essenza.

auto-essenzialismo proiettare il pensiero

Avete presente quando conoscete qualcuno e vi trovate subito bene, in confidenza? Ecco, stiamo parlando proprio di questo, della sensazione di conoscere qualcuno a prima vista perché “è come me e quindi ci capiamo”. Ed è qui che tendiamo a rifletterci sugli altri, una “scorciatoia cognitiva” abbastanza inevitabile dal momento che non è possibile avere una visione completa dei pensieri e sentimenti di una persona esterna a noi, per cui tendiamo a riempire con il nostro senso di sé questi “vuoti di conoscenza” che abbiamo verso le persone che consideriamo simili a noi.

Attenzione, però: uno studio dell'Università di Boston che indaga l'auto-essenzialismo afferma che queste considerazioni si riferiscono alla cosiddetta “attrazione a prima vista”, non alle relazioni consolidate. Tendiamo quindi a essere attratti da persone simili a noi quando si tratta di scegliere di chi vorremmo approfondire la conoscenza. Per quanto riguarda invece le relazioni avviate, gli studi mostrano che è molto comune cercare persone simili a noi per affiliazione (cioè le caratteristiche che abbiamo descritto sopra), ma dissimili per quanto riguarda il controllo (cioè le dinamiche di dominanza e “sottomissione”). Per esempio, una persona dall'indole dominante tenderà a trovarsi meglio – a livello statistico – con un'altra dal carattere più gregario e viceversa.

affiliazione coppia simile interessi attrazizone

Gli studi sono poi spesso condotti in specifiche comunità, in cui quindi gli individui hanno la stessa cultura, e non escludono quindi che confrontando culture diverse potrebbero esserci risultati diversi. Questo aspetto della nostra psiche può essere sicuramente un collante all'interno di una comunità, ma ha anche un forte effetto collaterale: la diffidenza verso l'estraneo, che storicamente ha portato a razzismi e ghettizzazioni.

Perché si dice che “gli opposti si attraggono”?

Ma se anche gli studi confermano che siamo attratti da chi ci somiglia, allora non è vero che “gli opposti si attraggono”? In realtà queste non sono questioni del tipo bianco/nero, e tutti sappiamo che talvolta è proprio chi è più diverso da noi ad attrarci. Questo potrebbe derivare da una sorta di “fascino del misterioso”, dalla curiosità dell'essere umano che è spinto a fare continue scoperte in campo scientifico e – perché no – anche conoscitivo/relazionale.

Va anche considerata una possibile origine filosofica di questo detto. Eraclito, filosofo greco presocratico vissuto a cavallo del 500 a.C. celebre per la frase pánta rhêi (πάντα ῥεῖ), “tutto scorre”, fu uno strenuo sostenitore della teoria degli opposti, che lottano e si uniscono generando così il fluire della vita. Per il filosofo greco, infatti, è proprio dalle cose in contrasto che nasce l'armonia più bella, e tutto si genera – e «scorre»  grazie al conflitto: le cose calde si raffreddano, quelle fredde si riscaldano, e così tutti i contrari, unendosi, generano vita.

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Maria Bosco
Content editor
Sono laureata in Matematica e Ingegneria Matematica, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. Ex-pallanuotista, amante dello sport, dopo aver lavorato nella consulenza informatica, in piena crisi dei trent’anni sono finita a lavorare in televisione per poi finalmente approdare in Geopop.
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