Il cadmio è uno di quegli elementi che spesso passa inosservato guardando la tavola periodica. Nonostante se ne senta parlare poco, però, questo metallo si è fatto conoscere nel tempo sotto la veste di micidiale veleno. Questo lo sanno bene gli abitanti di Kamioka, in Giappone, che durante il ventesimo secolo sperimentarono sulla loro pelle gli effetti di questo temibile elemento. Ma cosa accadde di preciso? E perché il cadmio è così pericoloso?
La miniera di Kamioka
La miniera di Kamioka è di origine antichissima: si ritiene che sia in attività dal 720 d.C. Dopo circa dodici secoli dalla sua apertura, però, si iniziò ad estrarre e lavorare lo zinco, un metallo impiegato per la realizzazione di armature, munizioni e aereoplani.
Il problema è che cadmio e zinco vanno molto "d'accordo" e in natura si trovano spesso insieme. All'epoca per separarli si usava una tecnica piuttosto primitiva: veniva "cotto" il metallo e poi immerso in bagni acidi per separare lo zinco (utile) dal cadmio (inutile). Ironia della sorte, oggi il cadmio ha moltissime applicazioni industriali (ad esempio nelle batterie e nell'elettronica) ma all'epoca non era niente di più che un prodotto di scarto di cui liberarsi. Questi scarti poi finivano (almeno in parte) nel fiume Jinzu, che scorreva accanto alla miniera… come è facile immaginare all'epoca gli standard di sicurezza erano decisamente diversi da quelli odierni.
L'avvelenamento dei contadini
Attorno al 1912 i medici locali si accorsero che i contadini stavano iniziando a sviluppare una malattia sconosciuta. Questa misteriosa sindrome (soprannominata itai itai, cioè l'equivalente giapponese di "ahia, ahia!") aveva come sintomi forti dolori alle ossa e alle articolazioni, deformazioni e problemi ai reni. Pensate che le ossa diventavano così fragili che bastava una pressione minima per romperle. Il picco della malattia si raggiunse a cavallo tra gli anni '30 e '40, cioè nel periodo in cui il Giappone spingeva al massimo sulla produzione di armamenti in vista della seconda guerra mondiale.
La ricerca del colpevole
Durante la guerra, nessuno indagò per cercare di chiarire le cause di questa sindrome. La colpa veniva genericamente data alla malnutrizione, piuttosto diffusa in quel periodo, specialmente tra le classi più povere.
Nel 1946 però un medico giapponese di nome Noboru Hagino decise di studiare questo fenomeno nel dettaglio. Capì subito che quella malattia non poteva essere collegata solo alla malnutrizione e che, anzi, era probabilmente collegata all'attività estrattiva della miniera di Kamioka. Realizzò quindi una mappa con le zone contaminate dal cadmio (immagine sottostante, a sinistra) e una mappa epidemiologica della zona (a destra).
Si accorse al volo che le aree colpite corrispondevano quasi perfettamente: il cadmio doveva per forza essere il responsabile di questa malattia. La prova del nove fu ottenuta facendo analizzare le piantine di riso coltivate nell'area: mostravano elevatissime concentrazioni di cadmio.
Ma perché questo metallo è così problematico? Diciamo che se nella nostra dieta mancano zinco e ferro, il nostro organismo può compensarli andando ad assorbire al loro posto il cadmio. Nel caso dei contadini, la loro dieta era estremamente povera (quindi sì, in parte c'entra anche la malnutrizione) e basata principalmente sul riso, povero sia in zinco che in ferro ma, soprattutto, contaminato dal cadmio. I livelli di assorbimento di questo metallo erano quindi estremamente alti. Inoltre il nostro organismo non è in grado di smaltire il cadmio, che tende ad accumularsi nel corso del tempo. Ecco spiegato perché si ammalavano i contadini!
Le indagini
Gli studi del dottor Hagino vennero pubblicati nel 1961. Inutile dire che la compagnia mineraria proprietaria del giacimento scaricò tutta la responsabilità sui precedenti gestori. Cercarono poi di screditare il dottore, realizzando anche una commissione d'inchiesta senza includere lui, il principale esperto sull'argomento.
I dati però erano troppo chiari per essere insabbiati e, nel 1972, la società fu costretta a risarcire i sopravvissuti.
Piccola curiosità: questa malattia fu così temuta dai giapponesi che nel film "Il ritorno di Godzilla" vengono realizzati dei missili al cadmio per uccidere il mostro.
Bibliografia
Dokmeci, A. H., A. Ongen, and S. Dagdeviren. "Environmental toxicity of cadmium and health effect." Journal of Environmental Protection and Ecology 10.1 (2009): 84-93.
Kean, Sam. Il cucchiaino scomparso. Adelphi Edizioni spa, 2017.
Nguyen, Dang-Huy. Itai-Itai Disease: The Role of Mining in the Degradation of Japanese Society and Public Health. Diss. The Ohio State University, 2020.