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27 Marzo 2024
12:30

Cos’è la sindrome di Stendhal e perché si chiama così?

La sindrome di Stendhal è un disturbo psicosomatico che provoca reazioni fisiche alla vista di opere d'arte considerate particolarmente belle e solenni. Non ha ancora una spiegazione neurologica, ma esistono diverse ipotesi per spiegare questo disturbo.

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Cos’è la sindrome di Stendhal e perché si chiama così?
sindrome di stendhal

Con il termine sindrome di Stendhal si intende un disturbo psicosomatico, non riconosciuto come una condizione medica ufficialmente definita, che si manifesta come una reazione intensa di malessere diffuso, con sintomi psicologici e fisici, di fronte a opere d'arte particolarmente belle. Il nome è stato coniato nel 1979 dalla psichiatra italiano Graziella Magherini, che ha studiato numerosi casi di turisti che hanno sperimentato questi sintomi durante le loro visite a Firenze. Nel suo resoconto Roma, Napoli e Firenze del 1817, infatti, il celebre scrittore francese Stendhal descrisse la sua reazione alla visita della chiesa di Santa Croce a Firenze:

Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.

Quella dello scrittore allora non è una reazione esagerata isolata: Magherini notò che il fenomeno non colpisce solo gli individui che hanno una sensibilità particolare all'arte, ma può verificarsi in chiunque sia esposto a un'abbondanza di bellezza estetica in un breve periodo di tempo.

Quali sono i sintomi della Sindrome di Stendhal

Grazie agli studi effettuati sui pazienti, in particolare raccolti da Magherini, abbiamo una raccolta di sintomi.

  • Vertigini e confusione mentale: Alcune persone riferiscono sensazioni di sbandamento o vertigini, accompagnate da una confusione mentale o da uno stato di sospensione.
  • Accelerazione del battito cardiaco: Un aumento significativo della frequenza cardiaca è spesso menzionato come un sintomo, riflettendo l'attivazione del sistema nervoso simpatico.
  • Sudorazione e pallore: Alcune persone possono sperimentare sudorazione e pallore del viso come risposta fisica all'intensità dell'esperienza.
  • Sensazione di svenimento o debolezza: Ciò può essere associato a una risposta emotiva estrema, portando a una sensazione di svenimento o debolezza.
  • Euforia ed eccitazione

Va notato che la sindrome di Stendhal e i suoi sintomi non sono stati stabiliti in modo chiaro e univoco. È interessante notare, tra l'altro, che i sintomi sembrano in realtà abbastanza discordanti tra di loro: alcuni si riferiscono a emozioni positive (come l'euforia), altre a emozioni negative. Tutti in realtà sono riferiti a un eccesso di emotività.

Le possibili spiegazioni per la sindrome di Stendhal

La sindrome di Stendhal non è stata completamente compresa dal punto di vista biochimico o molecolare. Tuttavia, alcuni ricercatori hanno proposto alcune ipotesi sulla base delle reazioni fisiologiche e psicologiche osservate in individui che sperimentano questa sindrome.

Una possibile spiegazione coinvolge il sistema nervoso autonomo, che regola funzioni corporee automatiche come la frequenza cardiaca, la respirazione e la digestione. Il sistema nervoso autonomo è predisposto a innervare tutti gli organi interni e le ghiandole del corpo, per poi portare informazioni sul nostro stato fisico al cervello attraverso la spina dorsale, e viceversa. L'esposizione a opere d'arte straordinarie può provocare un'elevata attivazione del sistema nervoso simpatico, una sezione del sistema autonomo che gestisce la cosiddetta “risposta di lotta o fuga” per esempio in situazioni di pericolo o minacce imminenti. Questa attivazione può portare a sintomi come accelerazione del battito cardiaco, vertigini e sudorazione, che sono stati osservati in individui affetti dalla sindrome di Stendhal.

Oltre al sistema nervoso periferico, anche il cervello risponde attivamente alla bellezza con il rilascio di neurotrasmettitori come l'adrenalina e la dopamina. Quest'ultima, in particolare, è associata ai circuiti di ricompensa nel cervello ed è coinvolta nella regolazione dell'umore e dell'emozione.

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