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13 Maggio 2025
16:30

Storia e regolamento dell’Eurovision Song Contest, l’evento musicale più seguito al mondo

L'Eurovision Song Contest nasce nel 1956 per volere di sette paesi, tra cui l'Italia, per proporre un'iniziativa musicale che coinvolgesse l'Europa dopo la Guerra. A oggi si tratta dell'evento di natura non sportiva più seguito al mondo. L'Italia ha vinto tre volte: nel 1964 con Gigliola Cinquetti, nel 1992 con Toto Cutugno e nel 2021 coni Maneskin.

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Storia e regolamento dell’Eurovision Song Contest, l’evento musicale più seguito al mondo
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Credit: Eurovision

L’Eurovision Song Contest nasce a Lugano, in Svizzera, nel 1956, per volere di 7 stati, tra cui l’Italia, intenzionati a proporre una manifestazione musicale che coinvolgesse l’Europa a seguito del secondo conflitto mondiale. L’idea è del presidente RAI Sergio Pugliese, che trova appoggio nel presidente della Società Europea di Radiodiffusione, dando così vita a una manifestazione longeva – unico anno in cui non si è tenuta è stato il 2020 a causa della pandemia – che vede la partecipazione di gran parte degli Stati europei e anche di membri del resto del mondo. Gli Stati partecipanti portano sul palco l’artista o il gruppo musicale vincitore di una competizione a livello nazionale – nel caso dell’Italia, il Festival di Sanremo – che si sfida con gli altri partecipanti nelle semifinali e poi in una finale. Dei 44 stati partecipanti, 6 hanno il posto garantito: il vincitore dell’anno precedente e i “Big Five”, ovvero Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Il Secondo il regolamento non è possibile votare per il proprio Paese durante la gara. A oggi, si tratta dell’evento di natura non sportiva più seguito al mondo, con dati di ascolto stimati tra 100 e 600 milioni di spettatori. Quest'anno, la finale dell'Eurovision sarà sabato 17 maggio e per l'Italia parteciperà Lucio Corsi.

Eurovision, la prima edizione in Svizzera nel 1956

Lugano, 24 maggio 1956: al Teatro Kursaal si tiene la prima edizione dell’Eurovision Song Contest. La Seconda Guerra Mondiale si è conclusa da una decina d’anni, e l’Europa è nel pieno della ricostruzione dei rapporti sociali, culturali ed economici tra gli Stati. Anche per questo, dal 1950 – anno di nascita della Società Europea di Radiodiffusione, con sede in Svizzera – si è alla ricerca di un modo per unire sotto il segno della musica quante più nazioni possibili. L’idea è una competizione musicale è di Sergio Pugliese, allora presidente RAI, che trae spunto dal Festival di Sanremo: sottopone l’iniziativa al presidente della Società Europea di Radiodiffusione, Marcel Bezençon, e si stabilisce la data in cui il festival avrà luogo.

Sul palco, per la prima edizione, ci sono sette Paesi, tra cui l’Italia: Belgio, Francia, Germania Ovest, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e – appunto – Italia, ognuno con due canzoni presentate. Per l’Italia salgono sul palco Franca Raimondi con Aprite le finestre (brano con cui aveva vinto Sanremo nello stesso anno) e Tonina Torrielli con Amami se vuoi. Vincono la competizione i padroni di casa con Refrain interpretato dalla cantante svizzera Lys Assia.

I 7 paesi fondatori decidono che saranno proprio le nazioni partecipanti, a turno, a ospitare il Festival di anno in anno e l’anno successivo, il 1957, si stabilisce la regola – in vigore ancora oggi – secondo cui sarà proprio il Paese vincitore ad ospitare l’evento l’anno successivo.

L’Eurovision dagli anni ‘60 ad oggi

Di anno in anno, nuovi Paesi aderiscono alla manifestazione: dalla seconda edizione entrano Austria, Danimarca e Regno Unito, e si decide che ogni nazione potrà concorrere con un solo brano, ma possono essere introdotti i duetti. Si pone anche il limite di lunghezza della canzone a 3 minuti, per evitare partecipazioni troppo lunghe rendono difficile la trasmissione, come accadde proprio durante la seconda edizione al cantante nostrano Nunzio Gallo con Corde della mia chitarra che durava più di 5 minuti. Nel 1958 Domenico Modugno partecipa con Nel blu dipinto di blu, e nel 1964 l’Italia si porta a casa la prima vittoria con Non ho l’età, cantata da una giovanissima Gigliola Cinquetti.  L’anno successivo, l’Eurovision arriva quindi per la prima volta in Italia, a Napoli.

Nel 1969 si verifica una situazione particolare: quattro Paesi – Francia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito – vincono a pari merito, e si estrae quindi a sorte chi ospiterà il Festival l’anno successivo, e gli ospitanti saranno i Paesi Bassi.

Nel 1973 esordisce tra i partecipanti anche Israele, scelta che crea non poche polemiche e causa – come avvenuto anche in altre edizioni, sia per necessità logistiche che per proteste e motivazioni politiche e sociali – il ritiro di alcuni Paesi, e proprio qui, nel 1979, la manifestazione sarà ospitata per la prima volta da uno stato extraeuropeo. Nel 1980 l’Eurovision apre le porte addirittura a un altro continente, perché tra i partecipanti c’è il Marocco.

Nell’edizione del 1986 vince la cantante belga Sandra Kim, vittoria che porta non poche polemiche perché si scoprirà che la ragazza aveva 13 anni, e non 15 come dichiarato per poter partecipare.

Nel 1992, con Insieme: 1992 di Toto Cutugno, l’Italia vince di nuovo e, nel 2000, l’Eurovision viene trasmesso per la prima volta via Internet (dal 2016 in diretta anche dal canale Youtube ufficiale) e nel 2015, a Vienna, si esibirà anche l’Australia. Nel 2020, l’Eurovision viene per la prima e unica volta annullato. Nel 2021, grazie a Zitti e buoni dei Maneskin, l’Italia si aggiudica la terza vittoria e così, nel 2022, la serata sarà ospitata a Torino. Quest’anno, la serata finale di sabato 17 maggio sarà di nuovo in Svizzera, a Basilea.

Le attuali regole dell’Eurovision Song Contest

Il regolamento della manifestazione si è evoluto e trasformato negli anni. Attualmente, le principali regole sono le seguenti:

  • Possono partecipare al massimo 44 stati, ovvero i 44 membri delle emittenti partecipanti
  • L’emittente che partecipa deve essere affiliata all’EBU, che oggi è l’Emittente Europea di Radio e Tele Diffusione
  • Di questi 44 stati, 6 hanno il posto garantito: il vincitore dell’anno precedente e i “Big Five”, i cinque stati che più supportano economicamente l’EBU, ovvero Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito
  • Gli altri 38 stati si contenderanno il posto nelle semifinali e in finale
  • Le canzoni in gara sono selezionate attraverso una selezione musicale nazionale, nel nostro caso il Festival di Sanremo
  • Le canzoni possono durare al massimo tre minuti, e possono essere di qualunque genere e cantate in qualunque lingua, anche inventata, ma non possono essere cover né ispirate ad altri brani editi, ed è vietato l’uso dell’auto-tune e del playback
  • Le canzoni in gara devono essere presentate con un video, e non essere state pubblicate prima del 1 settembre dell’anno antecedente alla gara
  • Sul palco sono vietate coreografie e scenografie che ledano diritti o portino in scena animali 
  • Non possono essere presentati contenuti di natura politica, offensiva o promozionale 
  • Sul palco possono esserci al massimo 6 partecipanti, anche per i gruppi, e ogni partecipante deve aver compiuto i 16 anni di età il giorno della finale.
  • Non è possibile votare per il proprio Paese 
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