Il Festival di Sanremo, ufficialmente Festival della canzone italiana, è stato istituito nel 1951. Si tiene nella cittadina ligure perché l’idea di organizzarlo venne ai gestori del Casinò, che cercavano un modo per rilanciare il turismo e attirare clienti. Il Festival, nato nel contesto dei cambiamenti sociali e culturali che interessarono l’Italia negli anni ’50, è legato strettamente alla televisione, che ha trasmesso quasi tutte le edizioni e lo ha trasformato nella più importante manifestazione musicale italiana. Nel corso degli anni il Festival è andato incontro a profondi cambiamenti, sia sul piano organizzativo, sia su quello dei contenuti.
Il Casinò di Sanremo e i festival musicali
L’istituzione del Festival è legata alla presenza a Sanremo del Casinò, fondato a inizio ‘900 e ufficialmente riconosciuto come sala da gioco nel 1927. Sin dai primi anni, il Casinò organizzava concerti, feste da ballo e rappresentazioni teatrali, come era previsto dal contratto stipulato nel gennaio del 1928 tra il comune di Sanremo e l’imprenditore Luigi De Santis, titolare della Società anonima Casinò municipale Sanremo. Gli eventi erano frequentati dai ceti medi e all’alta società, perché gran parte della popolazione non poteva permettersi di partecipare. Tuttavia i mezzi di comunicazione, in primis la radio, che negli anni ’30 si affermò su vasta scala, portavano in tutto il Paese le mode nazionali, come la musica.
Kermesse musicali tra Sanremo e Viareggio
Il diretto “predecessore” del Festival di Sanremo fu una kermesse di musica napoletana, il Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi, organizzato per iniziativa di De Santis nel salone delle feste dal Casinò dal 24 dicembre 1931 al primo gennaio 1932. L’iniziativa non fu ripetuta, ma restò nella memoria dei sanremesi. Tra gli spettatori vi era un floricultore, Amilcare Rambaldi, che dopo la seconda guerra mondiale entrò a fare parte della commissione incaricata di rilanciare il Casinò. Rambaldi pensò di riprendere l’idea del festival musicale e nel 1947 sottopose la proposta a un conduttore radiofonico, Angelo Nizza. Sanremo, però fu battuta sul tempo da Viareggio. Nel 1948 nella cittadina toscana fu organizzato il primo Festival della Canzone italiana, una manifestazione estiva che doveva “accompagnare” la stagione balneare. Il Festival di Viareggio si tenne anche nel 1949, ma fu poi sospeso per mancanza di fondi.
La nascita del Festival della canzone italiana
Da Viareggio, il Festival si spostò a Sanremo. Nel 1948 una gara d’appalto affidò la gestione del Casinò a Pier Busseti, un imprenditore lombardo che aveva assistito al Festival di Viareggio. Busseti pensò di portare la kermesse a Sanremo come parte di una più vasta strategia turistica, mirante a rilanciare il casinò e la città. L’imprenditore sottopose la sua idea a Rambaldi, a Nizza e ad Angelo Amato, direttore del Casinò. Il gruppo decise di organizzare la manifestazione nel periodo invernale, allo scopo di incrementare il turismo in una stagione nella quale era poco presente, e trovò un accordo con la Rai per la trasmissione radiofonica dell’evento.
La prima edizione si tenne nel gennaio del 1951. Il Festival, però, era molto diverso da quello attuale. La kermesse aveva luogo nel salone del Casinò, occupato da tavolini presso i quali i clienti si intrattenevano a chiacchierare, spesso disinteressandosi della musica. Inoltre, sebbene già allora fosse in vigore la norma di presentare solo brani inediti, il regolamento prevedeva che pochi cantanti eseguissero tutte le canzoni. Alla prima edizione parteciparono solo tre interpreti, Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani, che si cimentarono nell’esecuzione di venti canzoni. La conduzione fu affidata a Nunzio Filogamo, un celebre presentatore radiofonico, noto per il saluto “cari amici vicini e lontani” che rivolgeva agli ascoltatori. Risultò vincitrice Nilla Pizzi con il brano Grazie dei fiori.
Il Festival in un’Italia che cambia: la televisione e il successo
Nonostante la prima edizione avesse avuto un impatto limitato, il Festival appariva promettente. Gli anni ’50, infatti, furono il periodo del miracolo economico, cioè una fase di crescita e di modernizzazione socio-culturale, che avvicinò gli italiani agli eventi nazionali e “moderni”, come i festival musicali, in misura maggiore del passato. Nel corso del decennio, non a caso, furono istituite kermesse canore in diverse città italiane.
Anche il Festival di Sanremo andò incontro a maggiore successo, soprattutto perché si alleò con un medium destinato a grande fortuna: la televisione. Come sappiamo, in Italia l’era televisiva iniziò nel gennaio 1954, quando la Rai istituì il Programma Nazionale (diventato Raiuno nel 1983). L’anno seguente la Rai trasmise per la prima volta il Festival in diretta televisiva. Il successo fu immediato. La televisione, infatti, raggiungeva un numero sempre maggiore di persone: nei primi anni dopo l’avvio delle trasmissioni solo poche famiglie la possedevano, ma le persone si riunivano in bar e locali per seguire i programmi più popolari, tra i quali il Festival di Sanremo. La kermesse era uno dei simboli di un’Italia che, da società prevalentemente contadina, si avviava a diventare una società moderna. Grazie ai mezzi di comunicazione, la musica leggera si diffuse in misura maggiore e molti brani presentati al Festival ottennero grande successo commerciale, entrando nell’immaginario collettivo del Paese.
Il successo del Festival è testimoniato anche dal fatto che nel 1956 funse da modello per l’istituzione dell’Eurovision Song Contest, la manifestazione organizzata dall’Unione radiofonica europea e tuttora esistente.
L’evoluzione del Festival
Nel corso degli anni, il Festival ha seguito l’evoluzione della mentalità e della società italiana. Le canzoni presentate nelle prime edizioni erano inserite nel quadro della morale “tradizionale”, ma già verso la fine degli anni ’50 si affermarono brani più leggeri (Papaveri e papere, Nel blu dipinto di blu). Nel decennio successivo giunsero nuovi generi musicali e nuovi cantanti (gli “urlatori”, secondo la definizione del tempo, tra i quali Mina e Adriano Celentano) e le prime canzoni che si soffermavano su temi politico-sociali (come Proposta, dei Giganti). Hanno sempre prevalso, però, i brani “leggeri”, che ancora oggi sono i più presenti e i più premiati.
Nel corso degli anni è cambiato anche il regolamento. Una delle modifiche più significative è stata introdotta nel 1968, quando si è stabilito che ogni interprete può eseguire una sola canzone. È cambiata anche la sede: dal 1977 il Festival si è spostato al Teatro Ariston. La Rai ha continuato a seguire l’evento e ne è diventata la principale organizzatrice, sebbene per alcuni anni (1963-80) non abbia mandato in onda tutta la manifestazione, ma solo la serata finale.