Lunedì 25 novembre 2024 alle ore 17:43 italiane la Terra perderà la sua “mini-luna”, un asteroide chiamato 2024 PT5, scoperto il 7 agosto 2024 a una distanza di 568.000 km dalla Terra, che il 29 settembre è stato temporaneamente “catturato” dalla gravità terrestre diventando una sorta di “seconda luna” grande tra gli 8 e i 19 metri e distante attualmente 3,7 milioni di km (circa 10 volte la distanza Terra-Luna). Recenti osservazioni compiute con il Gran Telescopio Canarias (il più grande al mondo con uno specchio di 10,4 metri) suggeriscono che 2024 PT5 potrebbe essere un piccolo frammento della Luna, magari espulso in seguito a un antico impatto.
Perché la Terra ha una seconda “mini-luna” e fino a quando
In realtà parlare di “luna” o “mini-luna” per 2024 PT5 è leggermente improprio, perché il piccolo corpo celeste non si è disposto in orbita attorno alla Terra, ma gravitazionalmente si sta comportando come se lo fosse, perché la sua velocità non è sufficiente per vincere la gravità del nostro pianeta.
In gergo tecnico, si dice che nei 56 giorni di “mini-luna” tra settembre e novembre l'asteroide 2024 ha energia geocentrica negativa. Il 25 novembre l'energia geocentrica smetterà di essere negativa, ponendo fine al periodo in cui il corpo celeste sarà “catturato” dalla gravità terrestre. Rispetto alla Terra, la traiettoria di 2024 PT5 in questi due mesi ricorda un ferro di cavallo (come potete vedere nell'animazione che accompagna questo articolo), non essendo riuscita a completare un giro completo attorno alla Terra.
Secondo i calcoli degli asstronomi, poi, il 9 gennaio 2025 l'asteroide effettuerà un altro passaggio “ravvicinato” con la Terra (comunque a 1,8 milioni di km di distanza, quasi 5 volte la distanza Terra-Luna). La prossima volta che 2025 PT5 tornerà a trovarci sarà nel lontano 2055.
Cosa potrebbe essere la “seconda luna” terrestre: il nuovo studio su 2024 PT5
Un team di astronomi dell'Università di Madrid guidato da Marcos de la Fuente ha recentemente pubblicato sul portale arXiv (che raccoglie i paper scientifici non ancora sottoposti a peer-review) un'analisi su 2024 PT5 condotta tramite osservazioni con il Gran Telescopio Canarias unite a simulazioni computerizzate.
Secondo i risultati dello studio, il corpo celeste è sicuramente naturale (è esclusa quindi ogni ipotesi legata alla spazzatura spaziale) e potrebbe essere un asteroide vero e proprio (cioè sostanzialmente un “rimasuglio” della formazione del Sistema Solare) ma anche un frammento di breccia proveniente da uno dei mari lunari, cioè le distese di materiale basaltico originate dall'antica attività vulcanica del nostro satellite.
Insomma, la “seconda luna” della Terra potrebbe essere un pezzo della nostra Luna!
Perché gli asteroidi come 2024 PT5 sono importanti
2024 PT5 è un cosiddetto asteroide Arjuna, cioè con un'orbita molto simile a quella della Terra in termini di distanza dal Sole, inclinazione ed eccentricità (cioè lo “schiacciamento” dell'orbita). In particolare, la distanza di 2024 PT5 dalla nostra stella varia al massimo dell'1% rispetto alla distanza Terra-Sole, e l'asteroide orbita attorno al Sole in 372 giorni (appena il 2% in più rispetto ai 365 giorni della Terra).
Questi corpi celesti sono quindi da tenere d'occhio perché la vicinanza con l'orbita terrestre li mette potenzialmente a rischio di impatti con il nostro pianeta. Questi asteroidi sono importanti anche in quanto obiettivi ideali per future missioni destinate all'acquisizione del know-how necessario per praticare l'estrazione mineraria su questi corpi celesti.
Il mining degli asteroidi sarà infatti uno dei settori chiave dell'economia spaziale globale, vista la quantità di materie prime che si possono estrarre senza gli svantaggi dell'estrazione mineraria sulla Terra.