Tra pochi giorni la Terra guadagnerà per circa due mesi una seconda compagna celeste oltre alla Luna. Due astronomi spagnoli, Carlos de la Fuente Marcos e Raúl de la Fuente Marcos, hanno infatti scoperto, grazie ai telescopi dell'Asteroid Terrestrial impact Last Alert system in Sudafrica, un piccolo asteroide di circa 10 metri, denominato 2024 PT5, che dal 29 settembre al 25 novembre 2024 rimarrà intrappolato nel campo gravitazionale terrestre diventando una sorta di seconda luna per il nostro pianeta. Più che luna, in realtà, si parla di mini-luna viste le piccole dimensioni di 2024 PT5. Per questo e per la sua grande distanza dalla Terra (parliamo di qualche milione di chilometri) sarà estremamente debole e dunque impossibile da vedere a occhio nudo. È difficile da osservare anche per telescopi professionali, tant'è vero che è stato scoperto solo grazie a un network di telescopi dedicati alla scoperta di oggetti che passano a pochi milioni di chilometri dalla Terra, i cosiddetti near-Earth objects (NEO). 2024 PT5 effettuerà un'orbita a ferro di cavallo attorno alla Terra guadagnando abbastanza velocità da sfuggire all'attrazione terrestre e continuare la sua corsa nel Sistema Solare, non prima di aver trascorso 56 giorni in compagnia del nostro pianeta con cui però – fa bene ribadirlo – non c'è alcun rischio di collisione.
Quali sono le caratteristiche di 2024 PT5
2024 PT5 ha un diametro medio di poco più di 10 metri e sarà estremamente debole con una una magnitudine apparente di 27,6 (maggiore la magnitudine, minore è la luminosità dell'oggetto), cioè circa 250 milioni di volte più debole della più debole stella visibile all'occhio umano (magnitudine 6). È stato scoperto il 7 agosto 2024, il giorno prima del massimo avvicinamento a 560.000 km dalla Terra, 2024 PT5 sarà catturato dal campo gravitazionale terrestre dal 29 settembre al 25 novembre. L'asteroide transiterà vicino alla Terra a una velocità molto bassa in termini astronomici, pari a circa 1600 km/h a circa 3,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta (per confronto, la Luna si trova a circa 380.000 km da noi). Una velocità talmente bassa che che l'asteroide non riuscirà a sfuggire al campo gravitazionale terrestre: in gergo tecnico si dice che l'asteroide avrà energia geocentrica negativa durante i 56 giorni in cui percorrerà la sua traiettoria "a ferro di cavallo" attorno alla Terra.
L'orbita a ferro di cavallo è un tratto comune delle mini-lune come 2024 PT5. Questo permette loro di acquisire abbastanza velocità di fuga per sfuggire al campo gravitazionale terrestre e continuare la loro corsa verso lo spazio profondo. Il prossimo perigeo (punto di massimo avvicinamento) alla Terra avverrà invece più avanti, il 9 gennaio 2025, quando l'asteroide passerà a una distanza di circa 1,8 milioni di km, ma a una velocità di circa 3700 km/h, abbastanza da non farlo rimanere in orbita attorno alla Terra.
Cosa è una mini-luna
La Terra cattura gravitazionalmente in maniera frequente piccoli asteroidi dalla popolazione di oggetti vicini alla Terra, i cosiddetti near-Earth objects (NEO), trascinandoli in orbita e trasformandoli così in mini-lune. A volte, queste catture sono così fugaci che le mini-lune non hanno nemmeno il tempo di completare una singola rivoluzione attorno alla Terra prima di uscire dall'orbita terrestre e tornare alle loro regolari traiettorie eliocentriche, cioè attorno al Sole. Non è quindi la prima volta che questo tipo di evento accade, ad esempio abbiamo avuto altre mini-lune nel periodo 2006-2007 con l'asteroide 2006 RH120 o nel 1981 e 2022 con la mini-luna 2022 NX1. 2024PT5 rappresenta quindi solo il più recente esempio di questa classe di oggetti. Le mini-lune sono di grande interesse in quanto potrebbero contenere metalli preziosi, che un giorno potrebbero essere estratti con missioni spaziali.
Quando e come è stato scoperto
La mini-luna 2024 PT5 è stata scoperta il 7 agosto 2024 dai telescopi stazionati in Sud Africa facenti parte del progetto Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System, un progetto congiunto NASA e Università delle Hawaii per il sorvegliamento robotico della volta celeste al fine di individuare oggetti prossimi alla Terra potenzialmente pericolosi. Questa tipologia di oggetti viene individuata scattando immagini successive a brevi intervalli di tempo della stessa porzione di cielo. Gli oggetti vicini alla Terra si troveranno in posizioni diverse in immagini consecutive rispetto a quelli più lontani che invece appaiono rimanere fissi.
Dall'analisi di molte immagini consecutive (122 nel caso di 2024 PT5) è possibile provare a ricostruire l'orbita dell'oggetto, con un certo margine di incertezza data la piccola dimensione di questi oggetti. Le posizioni vengono poi inserite in sofisticate simulazioni numeriche al computer che sono in grado di predire posizione e velocità future degli oggetti risolvendo le equazioni della gravitazione universale di Newton.