La vitamina C, chiamata anche acido ascorbico, è un micronutriente con proprietà antiossidanti fondamentale per la salute umana. A differenza di quello che si possa pensare, però, la vitamina C non previene il raffreddore. Questo perché la vitamina C non è una barriera fisica che impedisce al virus di infettarci.
Il raffreddore, infatti, è una malattia causata da un'infezione virale: i virus più comuni sono i rinovirus, i virus influenzali e parainfluenzali, gli adenovirus, il virus respiratorio sinciziale e i coronavirus. La vitamina C non è in grado di bloccare l'ingresso di questi virus all'interno delle nostre vie respiratorie e di conseguenza non previene il raffreddore.
Alcuni studi però hanno dimostrato che chi assume 200 milligrammi (mg) di vitamina C in più al giorno durante il raffreddore ha qualche piccolo beneficio. La durata del raffreddore negli adulti potrebbe durare l'8% di meno, mentre nei bambini il 14%. Dato che però questi benefici sono bassi, per ora non si consiglia di assumere extra vitamina C tramite integrazione.
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Società Italiana di Nutrizione (SINU) consigliano di assumere queste quantità di vitamina C al giorno in base all'età, indipendentemente dalla presenza di sintomi come il raffreddore:
- 1-3 anni: 35 mg;
- 4-6 anni: 45 mg;
- 7-10 anni: 60 mg;
- 11-14 anni: maschi 90 mg e femmine 80 mg;
- 15 e più: maschi 105 mg e femmine 85 mg;
- gravidanza: 100 mg;
- allattamento: 130 mg.
Non è strettamente necessario assumerla tramite integratori perché si trova in diversi alimenti: i più ricchi sono peperoni, kiwi, arance e agrumi. È comunque consigliato di monitorare il proprio introito giornaliero di vitamina C. Questo perché la vitamina C svolge diversi ruoli importanti come mantenere la salute di denti, gengive e dei vasi sanguigni, ma anche facilitare l'assorbimento del ferro di origine vegetale (come quello presente nei legumi) e aiutare a mantenere sana la pelle.
Ad ogni modo è importante specificare che prendere integratori di vitamina C senza che ci sia effettivamente una carenza, potrebbe essere un problema. Anche le vitamine, se assunte in eccesso, possono diventare un veleno. Ad esempio un introito sopra i limiti consigliati dall'ISS e dalla SINU per lunghi periodi di tempo, potrebbe causare nefrolitiasi, ovvero l'insorgenza di calcoli renali. L'ISS riporta inoltre che assumere più di 1 grammo al giorno di vitamina C può causare diarrea, nausea e vomito, così come bruciore di stomaco, infiammazione dell'esofago e crampi allo stomaco.
Una carenza di vitamina C, invece, potrebbe causare stanchezza, irritabilità e dolori muscolari e articolari. Una mancanza di assunzione di vitamina C, invece, causa lo scorbuto: malattia tipica degli esploratori che si verifica in casi di carenza estrema.