Se l'intelligenza artificiale è così "intelligente" da poter generare contenuti complessi (come musica, testi, video, audio, etc.), come mai non sa riconoscere strisce pedonali e semafori per risolvere i test CAPTCHA? Una domanda di questo tipo è stata posta da un lettore alla redazione del BBC Science Focus Magazine e, secondo la risposta data dal Dott. Peter Bentley (informatico e autore che lavora presso l'University College di Londra), l'AI in realtà è in grado di farlo, contrariamente a quello che molti potrebbero pensare.
I bot risolvono i CAPTCHA con una precisione del 96%
Un CAPTCHA sostanzialmente è una prova basata sul test di Turing che serve a capire se un utente è umano o se si tratta di un computer. I CAPTCHA possono essere di vario genere e uno di questi consiste nel mostrare all'utente delle immagini chiedendogli di selezionare quelle che mostrano un determinato soggetto – solitamente strisce pedonali, semafori, scale, numeri civici, automobili, e simili – oppure potrebbe trattarsi di un testo distorto che va interpretato e digitato correttamente.
Secondo una ricerca pubblicata nel luglio 2023, la stragrande maggioranza dei bot, grazie all'intelligenza artificiale, è in grado di risolvere le immagini CAPTCHA con una precisione del 96%, superando persino gli utenti umani coinvolti nello studio, che hanno raggiunto un livello di precisione nella risoluzione dei test compresa tra il 50% e l'86%.
L'intelligenza artificiale supera anche i test CAPTCHA più complessi
Dal momento che i sistemi d'intelligenza artificiale diventano sempre più abili, il futuro dei CAPTCHA sembra essere destinato a cambiare. Secondo quanto riferito dal Dott. Peter Bentley, infatti, le AI sono diventate così abili che riescono non solo a risolvere CAPTCHA relativamente semplici (come quelli basati su immagini), ma riescono persino a imitare gli esseri umani per ingannare i rilevatori di bot andando a copiare tratti caratteristici di noi umani, come la scarsa precisione o addirittura i movimenti del puntatore del mouse quando decidiamo quali caselle cliccare.
Questo renderà presto inefficaci anche i cosiddetti reCAPTCHA, ovvero i test che consistono nel semplice click della casella Non sono un robot e che analizzano tutta una serie di comportamenti eseguiti dall'utente prima e dopo tale operazione. Nell'articolo pubblicato su BBC Science Focus Magazine, infatti, il Dott. Bentley ha scritto:
La casella “Non sono un robot” è dotata di più livelli di crittografia, poiché misura una quantità sorprendente di dati sull'utente: il fuso orario, l'indirizzo IP, le dimensioni dello schermo, il browser e i plugin, la pressione dei tasti, i click del mouse, la cronologia di navigazione e altre cose di cui potremmo non essere a conoscenza. Le IA saranno presto in grado di ingannare anche questi? Sì.